16.ESITAZIONE

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JORGE POV.
Avevo finalmente deciso di inviare un messaggio a Martina dopo aver visto che non era da nessuna parte. Tanto valeva che provassi a vedere se avrebbe sentito il suo telefono. Mentre affiancavo il bar vidi un gruppo di persone circondare qualcosa o qualcuno. Diedi una sbirciata e vidi una ragazza distesa a terra con il suo top sollevato che mostrava il suo ventre. Un ragazzo stava per versarci sopra della vodka. Il 'body shots'. Quello che attirò la mia attenzione fu il fatto che la ragazza era bionda e che la sua pelle non era scura.
Irruppi nel cerchio e fermai i ragazzi prima che anche solo una singola goccia colpisse la pelle di Tini.
Io:"Lo show è finito!" Urlai più forte che potei e la gente grugnì, iniziando a disperdersi.
Martina mi guardò e ridacchiò. "Ciao Joooooorgeeeeee!"
Era totalmente ubriaca.
Io:"Vieni qui." Allungai le mie braccia per sollevarla ma lei si lagnò.
Martina:"Non voglio alzarmi. Sono comoda così." Ogni volta che parlava un risolino scappava dalle sue rosee labbra piene.
Siccome non voleva alzarsi feci scivolare un braccio sotto il retro delle sue ginocchia e l'altro dietro la sua schiena, sollevandola. La trasportai fin dal mio gruppo in quello stile nuziale mentre lei mi circondò il collo con le braccia, guardandomi sognante.
Martina:"Sei il mio principe azzurro, Yoyi."
Sogghignai.
Io:"Sei davvero ubriaca, lo sai?" Sollevai le sopracciglia. Lei ridacchiò ancora e io scossi il capo. Una volta dai miei amici la posizionai con attenzione al suolo ma le circondai il bacino così non sarebbe caduta.
Martina:"Ciao ragazziii!" Farfugliò eccitata. Loro scoppiarono in un attacco di risate per lo spettacolo e io non potei non unirmi a loro. Tini era divertente da sbronza.
Io:"La porto a casa." Dissi ricevendo cenni d'assenso da parte dei ragazzi.
Xabi:"Sì, dovresti." mi diede una pacca sulla schiena.
Martina:"Dov'è Alba?" Domandò spostando i suoi occhi grandi in ogni direzione, cercandola freneticamente.
Alba:"Sono qui." Apparse al suo parlare. "Wow Tini, non ti avrei mai presa per una ragazza da party." Rise.
Martina:"Ho visto te e Facu pomiciare!" La ignorò. "Sììì!" urlò felice.
Alba le coprì la bocca con la mano e arrossì, anche se non era molto visibile sotto le luci tenui. "Zitta, è proprio lì!" Bisbigliò.
Stephie:"Per favore, porta la sgualdrina fuori di qui. E poi cosa ci fa qui?" Urlò la voce incazzata di Stephie mentre ci raggiungeva.
Martina:"Ciao puttana." La salutò facendo sollevare la testa di tutti per lo sbalordimento.
Stephie:"Che hai detto?" troneggiò su di lei con aria di sfida.
Martina:"Ho detto puttana." Ripeté più lentamente questa volta, alzando il capo così sarebbero state alla stessa altezza.
Ognuno emise un 'oh' oppure un 'ah' e sembrò divertito se non sorpreso di vedere questo nuovo lato di Tini. Ero sorpreso io per primo.
Io:"Andiamo." Mormorai nel suo orecchio mentre lei guardava con cipiglio Stephie, voltandosi per seguirmi anche se io avevo preso la sua mano nella mia. Non c'era bisogno che la perdessi di nuovo.
Stephie:"Sì, vattene da un'altra parte finta bionda!" Sentii urlarci dietro.Martina si voltò di scatto.
Martina:"Tu non mi hai appena chiamata finta bionda." Domandò più che constatarlo, prendendo un grosso respiro.
Stephie aveva quel sorrisetto sul viso alla 'Ups sembra che io l'abbia appena fatto'.
E dopodiché, accadde l'inaspettato. Martina si lanciò contro Stephie, spingendola e facendola incespicare dietro di sé. Tentò di spingerla a sua volta ma Luke l'afferrò per le braccia come io feci con Tini.
Luke:"Calmatevi ragazze oppure vi butteranno fuori." le avvisò ma loro continuarono a scambiarsi occhiate mortali. Se gli sguardi avessero potuto uccidere, sarebbero entrambe state già sei piedi sotto terra.
Io:"Ce ne andiamo, comunque." Annunciai. Quando Martina oppose resistenza la presi semplicemente di peso sulla mia spalla e con un rapido saluto ai ragazzi, camminai verso l'uscita.
Martina:"Mettimi giù." I suoi piccoli pugni si scontrarono ripetutamente con il mio sedere ma non mi fecero alcun male. Tenni le sue gambe così non sarebbero state capaci di calciarmi e non la lasciai andar finché non fummo fuori. La feci sedere sopra il cofano dell'auto che avevo rubato. Era una Mercedes nera designata come una 4x4 che qualcuno aveva stupidamente lasciato incustodita in una strada piccola e vuota. Ne avevo approfittato per farla mia.
Mi posi in piedi fra le sue gambe, sostenendo i suoi fianchi al proprio così che non sarebbe caduta o qualcosa del genere. In quella posizione i nostri volti erano alla stessa altezza e potevo sentire il suo respiro caldo sulla pelle.
Io:"Martina, hai fumato qualcosa?" Domandai, spaventato poiché già sapevo la risposta.
Lei mi guardò colta in fallo.
Io:"Rispondi." La sollecitai, iniziando a spazientirmi.
Io:"I-Io no. Ma c'è stato un ragazzo che mi ha chiesto se sapevo cosa fosse un certo qualcosa. Era una parola spagnola che suonava come 'I wanna' e non sapevo cosa fosse quindi suppongo che lui me l'abbia mostrato." I suoi denti affondarono nel suo labbro inferiore per il pentimento, temendo la mia reazione.
Io:"Un iguana." Mormorai a me stesso. "Cazzo, Tini, devi stare attenta. Non ti lascerò lontana dalla mia vista di nuovo. Hai assunto dell'altro?" Cercai di essere gentile per non spaventarla ancora.
Lei scosse il capo mordendosi ancora il labbro. "Smettila di farlo, sanguinerà." Dissi liberando il suo labbro inferiore con il pollice.
IO:"Quel ragazzo ti ha fatto dell'altro?" Domandai, temendo la risposta questa volta. I suoi vestiti sembravano apposto quindi supponevo che non l'avesse toccata ma chi lo sapeva, il mondo è pieno di uomini perversi.
Lei parve insicura e fremette.
Io:"Hai freddo?"
Annuì. "Un po'."
Raggiunsi la mia giacca rossa che era distesa sul sedile del guidatore perché il suo cappotto era dentro il bagagliaio. L'aiutai a indossarla e lei mormorò un 'grazie'.
Io:"Hai intenzione di rispondermi ora?" La guardai negli occhi per vedere della paura nelle sue iridi nocciola.
Martina:"Lui... mi ha baciata ma io l'ho fermato prima che potesse anche solo portare la lingua fuori dalla sua bocca, giuro." Rispose rapidamente. Sembrava che lo stesse confessando a suo padre anziché a me.
Sospirai e mi portai una mano al disastro che erano i miei capelli.
Io:"Okay, dimentica solamente ciò che hai fatto e dimenticati di quel ragazzo, vabbene? Non eri in te."
Martina:"Ho tradito il mio ragazzo." Disse a sé stessa, con una smorfia. "Sono una fottuta traditrice." Era sul punto di piangere ma la fermai.
Io:"Era solo un bacio e ciò che lui non sa non lo ferirà." Sperai che questo suonasse rassicurante perché non sapevo cos'altro dire.
Lei annuì ma sapevo che non fosse convinta.
Improvvisamente iniziò a ridere di nuovo.
Io:"Che c'è?" La guardai storto al suo repentino cambiamento comportamentale.
Martina:"A dire il vero è divertente lasciarsi andare un po'. Sarò solo più attenta la prossima volta." Mi sorrise apertamente.
Io:"Quindi ci sarà una prossima volta?" Feci un sorrisetto.
Martina:"Beh, non ho passato molto tempo con te questa volta." Ammise affondando le mani nelle tasche della mia giacca.
Io:"Vero."
Martina:"Non hai freddo?" Cambiò argomento quando una folata di vento ci soffiò attorno.
Io;"Nah. Sto bene qui." Diedi un colpetto alle sue cosce che mi stavano in qualche modo circondando.
Ridacchiò.
Io:"Ridi tanto oggi." Notai facendole ripetere l'azione.
"Dovrei riportarti a casa ora." Sospirai.
Martina:"Non posso andare a casa." Scosse la testa. "Che ore sono?"
Diedi un'occhiata all'orologio. "L'una di notte."
Martina:"In assoluto... non sono mai stata fuori casa così tardi." Incrinò un sorriso che avrebbe potuto significare sia incredulità che orgoglio.
Io:"Tu sembri fare tutte le cose più spericolate quando sei con me." Mi avvicinai di più a lei e inclinai la testa di lato.
Martina"Beh, tu tiri fuori il lato ribelle di me." Piegò il capo al lato opposto ed estrasse le mani dalle tasche per strattonare leggermente la mia maglietta.
Per un minuto o giù di lì ci guardammo semplicemente negli occhi, cercando di capire come l'altro si stesse sentendo. Alla fine, dicono che il viso sia lo specchio dell'anima. Il nostro contatto visivo si interruppe quando spostai i miei occhi alle sue labbra. Dopo aver visto questo lei si morse il labbro di nuovo e guardo le mie a sua volta. Le inumidii come facevo sempre quando ero nervoso. Quando i nostri sguardi si incontrarono ancora, potei vedere che lei voleva baciarmi tanto quanto io volevo baciare lei. Nonostante sapessi questo fosse sbagliato per diversi motivi siccome era ubriaca e aveva un ragazzo, mi sporsi verso di lei comunque e quando lei fece lo stesso senza esitare, le nostre labbra si incontrarono.
Le sue mani corsero su per il mio petto e si allacciarono attorno al mio collo come le mie scivolarono attorno al suo bacino sotto il tessuto della mia giacca. La portai più stretta a me mentre le nostre labbra si muovevano in sincronia, lentamente ma con passione. Distrattamente la mia lingua tracciò la linea del suo labbro inferiore e mi sorpresi quando le sue labbra si dischiusero per darmi abbastanza spazio per farla scivolare dentro. Le nostre lingue si batterono per la dominanza mentre il bacio si accendeva sempre di più. Non saresti stato in grado di far passare un foglio di carta fra i nostri corpi. Massaggiai i suoi fianchi con le mie mani da sopra il tessuto del suo top mentre le sue mani accarezzavano la mia cute,Tutti e due ansimammo nel bacio.
Dopo un paio di minuti ci allontanammo per respirare, i nostri petti si innalzavano e scendevano rapidamente, cercando di riguadagnare il nostro respiro. La guardai nei suoi occhi felici mentre abbozzava un piccolo sorrisetto timido e io ripetei le sue azioni. La stavo ancora circondando per i fianchi e le sue mani erano ancora strette dietro il mio collo quando lei parlò.
Martina:"Avrei dovuto baciarti prima anziché baciare quel ragazzo. Tu baci senza ombra di dubbio molto meglio."

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