JORGE POV.
Scendemmo le scale dell'edificio in silenzio. Era un silenzio alquanto spiacevole considerando gli ultimi avvenimenti di quella notte. Avrei potuto dire che Martina fosse frustrata e non volesse nulla di più che essere a casa sua. Era probabilmente preoccupata riguardo quanto aveva fatto, come si era lasciata andare e che razza di cattiva figlia fosse. Una parte di me si sentì male perché era colpa mia se si era ritrovata ad ubriacarsi e fare ciò che aveva fatto al party, ma l'altra parte di me, quella egoista, si era goduta la serata. Specialmente la parte in cui ci eravamo baciati. Giudicando dallo sguardo sul suo viso quando le avevo chiesto se ricordava niente, lei ricordava e si pentiva del bacio quindi decisi che fosse meglio dimenticare quanto accaduto.
Aprii lo sportello dell'auto che avevo rubato, sorpreso di vedere che fosse ancora dove l'avevo parcheggiata quella notte. Martina guardò la mia scintillante Mercedes nera e sospirò scuotendo la testa e mormorando qualcosa che non riuscii a comprendere. Quando entrambi fummo seduti, compii la mia magia per far tornare in vita l'auto.
Martina:"Come hai fatto?" -con gli occhi spalancati mi domandò mentre iniziavo ad allontanarmi in macchina.
Io:"È una delle mie tante qualità." Feci spallucce arrogantemente.
Martina:"Rubare auto non è una qualità." Rimbeccò lei, sbeffeggiandomi. "Potresti essere beccato e andare in prigione, sai."
Scoppiai a ridere. "Sono Jorge Blanco, io non vengo mai beccato."
Martina:"Sì, come vuoi." Borbottò.
Sospirai ricordando quanto differenti erano state le nostre conversazioni la notte prima.
*FLASHBACK*
"Avrei dovuto baciarti prima anziché baciare quel ragazzo. Tu baci senza ombra di dubbio molto meglio."- sussurrò contenta quando ci ritirammo dal nostro bacio.
Io:"Dimmi qualcosa che già non so." Scherzai. Ovviamente sapevo di essere un bravo baciatore, me l'era stato detto un casino di volte, ma il fatto che fosse lei ad averlo detto mi fece sorridere.
Lei ridacchiò e colpì scherzosamente il mio petto, alzando lo sguardo su di me, guardandomi con i suoi occhi grandi. Dio, era così bella.
Io:"Andiamo, ti porto a casa." L'aiutati a scendere dal cofano dell'auto e la sostenni quando incespicò sul terreno.
Martina:"Ma non posso andare a casa." Bisbigliò come se qualcuno ci stesse spiando.
Io:"Lo so, per questo ti porto a casa mia." Chiarii, aprendo lo sportello del passeggero e allacciandole la cintura all'interno. Chiusi lo sportello a camminai al lato del guidatore, allacciando la mia di cintura di sicurezza.
Prima che facessi partire l'auto, avvertii gli occhi di Tini perforarmi il lato destro della testa. Mi voltai per guardarla.
Io:"Che c'è?"
Martina:"Niente, solo che sei davvero stupendo Yoyi.." La sua voce si assottigliò e per un attimo mi spaventò perché sembrava essere caduta in trance. "Per questo ti ho chiamato Ragazzo Figo. Sono così intelligente." Aggiunse ridacchiando.
Risi. Era decisamente una divertente ubriaca. Accesi la radio mentre guidavo fino da me. Tini canticchiò pacatamente la musica, ridacchiando ogni tanto. Un sorriso rimase fisso sul suo volto per tutto il viaggio.
Io:"Chiamo casa mia per dire che stai venendo, okay?" Dissi, facendo scivolare il cellulare fuori dalla mia tasca.
Lei rantolò. "No! Non puoi guidare e stare al telefono allo stesso tempo" Mi riproverò come se fossi un bambino.
Io:"Non preoccuparti, starò attento." Le assicurai. Fu una buona cosa che annuì e lasciò perdere, liberando ancora una leggera risata.
Tenni il volante con la mano sinistra e digitai il numero di mia sorella con la destra, portando poi il telefono all'orecchio.
Cande:"Che succede Blanco?" Finse uno sbadiglio.
Io:"Non fingere che stessi dormendo. So che stavi messaggiando con quel DJ" Le parole sgusciarono fuori dalla mia bocca come veleno. Non mi piaceva Dj, e poi che nome è 'DJ' ? Non mi piaceva nessun ragazzo se è per questo, nessuno di loro sarebbe mai stato abbastanza per mia sorella.
Cande:"Seh, Jay Cosa vuoi?" Domandò seccata.
Io:"Sto tornando a casa e sto portando un amico con me." Grugnì alla parola 'amico'.
Cande:"Questo tuo amico è una femmina?" Domandò sospettosa.
Io:"Sì. Ho bisogno che tu porta Jaxon nella mia stanza e lo faccia dormire nel mio letto così la mia amica può dormire nel suo." Le spiegai.
Cande:"Perché non dorme con te?" Domandò come se io fossi un deficiente.
Sospirai disperatamente. "Perché è solo un'amica ed è ubriaca. Non voglio che si svegli domani e pensi che io abbia approfittato di lei."
Cande:"Aw, Blanco possiede un cuore." lei.
Io:"Cande, non sono dell'umore giusto. Fa solo così e assicurati che mamma non se ne accorga."
Cande:"Cosa ottengo in cambio io aiutandoti?" Sembrò interessata.
Io:"Sei mia sorella, non potresti solamente farlo come un favore fra fratelli?" Quando non rispose mi arresi al suo gioco. "Cosa vuoi?"
Cande:"Beh, potrei usare un nuovo cellulare, e un iPhone sarebbe abbastanza." Disse con il suo tono ricattatore.
Io:"Davvero? Pensa sarebbe abbastanza buono per lei, Regina d'Inghilterra?"Buttai fuori sarcasticamente.
Lei emise un suono affermativo, ignorando la mia ironia. "Vabbene, te ne farò presto avere uno, tu fallo e basta."
Strillò sommessamente, cercando chiaramente di non svegliare nessuno a casa. "Okay, a presto, fratello."
Risi e misi giù. Quando notai avessimo ancora cinque minuti da passare in macchina presi una sigaretta e l'accesi, prendendo una lunga boccata. Avevo bisogno di rilassarmi.
Martina:"Per quanto odi l'odore del tabacco e quanto male fa alla tua salute, devo ammettere che sei davvero sexy quando fumi." disse facendomi voltare di colpo il capo verso di lei per l'incredulità. Lei non l'aveva per davvero appena detto.
Io:" Sei più ubriaca di quanto pensassi." Ridacchiai, finendo la mia sigaretta e gettando quanto ne restava fuori dal finestrino.
Martina:"Le persone ubriache non mentono mai." Notò lei, alzando il dito indice.
Io:"Allora stavi mentendo quando l'altro giorno hai detto che non ero sexy." La guardai per giusto un secondo prima di tornare alla strada. I suoi occhi erano grandi e avevano un bagliore di eccitamento all'interno.
Martina:"Bah! Ovviamente. Ti sei visto?" Il suo tono di voce era talmente serio che mi fece scoppiare a ridere.
Io:"Sarà così divertente quando domani ti riferirò quanto mi hai detto. Non mi crederai." Scossi la testa divertito. "Ma devo ammettere che anche tu sei davvero sexy, Principessa." Le feci un occhiolino e un sorriso sfacciato, facendo arrossare le sue guance.
Martina:"Grazie. Oh e non dire a Tini che te l'ho detto ma lei in realtà adora quando la chiami Principessa." Sussurrò.
Io:"Non preoccuparti, non lo farò. Sarà il nostro segreto." Le bisbigliai in risposta.
Okay lei era TROPPO divertente quando beveva.
Una volta parcheggiato la macchia vicino all'edificio dove abitavo, uscii ed aiutati Martina a scendere. Quando attraversammo la porta d'entrata lei si fermò.
Martina:"Non hai un ascensore?" La sua espressione confusa era senza prezzo.
Io:"No." Risposi semplicemente. "Sono solo sei piani, non è tanto." Iniziai a camminare verso le scale.
Martina:"Oh mio Dio. Penso che dormirò qui sul pavimento."
Io:"Mi prendi in giro?" Non riuscii a contenere le risate. "Alzati." Ordinai, sollevandola dalle braccia. "A quale piano abiti tu comunque?" Domandai casualmente mentre salivamo, lentamente a causa della stanchezza di Brooklyn.
Martina:"Undicesimo." Sbadigliò. "Ma noi abbiamo un ascensore."
Io:"Sì, immaginavo." Ridacchiai.
Quando finalmente raggiungemmo la porta di casa mia, mi voltai verso di lei. "Siamo arrivati, dovrai essere davvero attenta e silenziosa, okay?"
Lei annuì semplicemente così aprii la porta e feci entrare entrambi prima di chiuderla ancora. Candelaria ci stava aspettando alla porta.
Mi aiutò a mettere Tini-che era già quasi totalmente addormentata- nel letto di Daniel. Le sfilai le scarpe e le rimboccai le coperte così non avrebbe avuto freddo.
Martina"Buonanotte, Jorge." Mormorò. Le baciai la fronte e le bisbigliai in risposta un "Buonanotte, Tini."
Lasciai la stanza e raggiunsi la cucina per bere un bicchiere d'acqua di cui avevo davvero bisogno.
Cande:"Oh quindi è lei la famosa Tini." Mi colse di sorpresa la voce siccome non sapevo che mi avesse seguito. "Che ti piace assurdamente comunque." Accostò il suo corpo sottile contro lo stipite della porta, guardandomi con curiosità.
Io:"Sì e no." Dissi piattamente.
Lei mi inviò una di quelle occhiate che dicevano "Fai sul serio?". Portai una mano ai capelli.
Cande:"Fammi indovinare. Ti piace ma il vostro amore è impossibile perché lei è una ricca ragazza di Manhattan e tu sei un teppista del Bronx. Ho ragione?" Sollevò un sopracciglio sapientemente.
Io:"No, non l'hai. Ora vai a letto. Devo ricordarti che hai scuola domani?" Dissi con voce sdolcinata.
Cande:"Uff, odio come sei sentimentalmente-manchevole." Gettò le braccia all'aria e si voltò per andarsene.
Io:"Non è nemmeno una parola." Le bisbigliai/gridai dietro solo per infastidirla di più.
Sospirai, fissando un punto sulla parete piastrellata davanti a me. E se avesse ragione? E se mi piacesse Tini?
*FINE FLASHBACK"
Quando tornai sulla Terra, Martina stava scrivendo qualcosa su un pezzo di carta.
Io:"Che stai facendo?" Domandai, accorgendomi che avevamo già attraversato il ponte per Manhattan.
Martina:"Sembra vera?" Quasi mi spiaccicò il foglio in faccia. Lo spostai ad una distanza visiva normale e lessi quanto aveva scritto in lettere corsive.
Io."Sì, sembra vera, sempre se la firma di tua madre è così." Le diedi indietro il foglio.Lei lo guardò ancora. "È così. L'ho copiata." Lo rimise dentro la sua borsa. "Se il preside scopre che ho saltato lezione e chiama mia mamma, sono spacciata."
Io:"Beh, dire che avevi un appuntamento dal dottore è un po' ordinario, non credi?"
Martina:"Hai qualche idea migliore?" Sollevò un sopracciglio piena d'aspettativa.
Io:"Potresti dire la verità." Le suggerii, ovviamente scherzando.
Martina:"Che? Sei stupido?" Sbottò lei.
Rimasi sbalordito dal suo improvviso scoppio. "Stavo scherzando. Calmati, okay?" Stavo cercando di fare il meglio per tranquillizzarla ma lei non mi stava aiutando utilizzando quel tono di voce con me.
Martina:"È facile per te dirlo perché non sei tu quello fottuto. È tutta colpa tua." disse, arrabbiandosi tutto d'un tratto. Quando mi fermai al semaforo rosso mi voltai per guardarla, senza parole, e lei accigliata aprì semplicemente lo sportello e scese dalla macchina.
Rimasi in shock per un minuto finché il clacson di un'altra auto suonò facendomi prendere a guidare di nuovo. Che cazzo era appena successo?
Mentre tornavo a casa chiamai Xabi con il mio telefono. Non appena rispose parlai.
Io."Amico, ho bisogno che tu mi aiuti a sbarazzarmi di una cosa."
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B.R.O.N.X.
FanfictionTralasciando il fatto che tutti e due vivono a New York, Jorge e Martina non hanno niente in comune. Mentre Jorge fa l'impossibile per sopravvivere, Martina ha qualsiasi cosa ogni ragazza possa volere .O per lo meno lei pensa di avere tutto. Cosa s...