35.NOVITÁ

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Martina Pov.
Come prima reazione, ebbi l'istinto di portarmi le mani davanti alla bocca. Era così aperta che pensai che la mascella si sarebbe staccato da un momento all'altro.
Io:"Tu sei," presi più tempo possibile per cercare di mettere insieme delle parole sensate. "incinta?"
Lodovica mi lanciò un'occhiata di sufficienza, mentre Alba annuì soltanto, mordicchiandosi il labbro inferiore. "Oh mio Dio." Dissi velocemente, lasciando cadere le braccia lungo i fianchi e fissandola con aria scioccata. Rimasi in quella posizione finché Lodo non mi punzecchiò con il gomito, facendomi tornare in me. "Che cos'hai intenzione di fare?" il mio tono di voce era serio, ma strofinai leggermente la mano sul braccio diAlba, cercando di darle conforto.
Alba:"Non lo so." Scosse il capo e vidi le lacrime fuoriuscire dai suoi occhi. Sembrava così smarrita, disperata e dispiaciuta. Spostò ripetutamente lo sguardo da me aLodo, sperando di trovare la certezza che d'ora in poi tutto sarebbe andato bene o, almeno, di ricevere aiuto.
Io:"Facundo lo sa? Perché è di Facu,giusto?" aggiunsi velocemente quell'ultima parte. L'ultima cosa di cui avevo bisogno era che il padre del bambino fosse un altro.
Alba:"Certo che sì." Rispose tempestiva lei. "Ma... non lo sa." Continuò poi, abbassando notevolmente il tono di voce e posando lo sguardo al suolo.
"Perché non gliel'hai detto?" sbottò Lodo, la dolcezza nella sua voce si era tramutata in confusione.
"Non è facile, okay?" ribattéAlba, asciugandosi una lacrima prima che essa potesse raggiungere il suo collo. Lodo ed io avvolgemmo le braccia attorno al suo corpo. "Shhh, andrà tutto bene."
Sussurrammo entrambe, scambiandoci sguardi increduli. Il solo pensiero di avere un bambino a quell'età - anche se Alba aveva già diciotto anni, un anno in più di me - mi faceva rabbrividire.

Quando ci staccammo, Lodo asciugò le ultime lacrime rimaste sulle guance di Al con i pollici e lei tirò leggermente su con il naso. "Devi davvero dirglielo. Merita di saperlo, tesoro."
Alba:"Lo so, è solo che... non so come la prenderà e non voglio essere lasciata con un bambino di cui non potrò prendermi cura da sola." Spiegò, mentre portò inconsciamente le mani sul suo ventre.
Io:"Facu non è quel tipo di ragazzo. Quando lo guardi negli occhi capisci che ti ama davvero." La rassicurai, sorridendole dolcemente.
Arrossì leggermente a quelle mie parole e sospirò. "Ma abbiamo praticamente passato le ultime due settimane a litigare, come faccio a dirglielo adesso?"
Io:"Aspetta, stavate avendo problemi per questo? È per questo che non hai volute dirmelo alla festa?" all'improvviso quel pensiero mi colpì.
"Beh, sì." Si morse il labbro di nuovo. "Insisteva nel dire che c'era qualcosa di strano in me e io ho continuato a dirgli che, invece, non c'era nulla, ma sapeva che stavo mentendo e credo di essere impazzita perché gli ho detto che non mi fidavo di lui." Fece roteare gli occhi.
"Ma mettiti nei suoi panni. È consapevole che ci sia qualcosa che non va nella sua ragazza, ma lei non ha intenzione di dirgli nulla. Probabilmente si sente come se non lo amassi o qualcosa del genere." DisseLodovica, nel modo più dolce possibile.
Alba sembrò considerare la cosa, spostando il peso del suo corpo da un piede all'altro. "Hai ragione." Ammise finalmente. "Andrò a parlargli."
Sebbene sembrasse determinate, sapevamo che era nervosa, così Lodo ed io cercammo d'incoraggiarla. Prima che ci allontanassimo, ricordai di aver dimenticato di chiederle una cosa.
Io:"Da quanto tempo...?" mossi le dita in un movimento circolare, sicura che avesse capito di cosa stessi parlando.
Alba:"Circa un mese, ma l'ho scoperto due settimane fa." Spiegò, posando entrambe le braccia sullo stomaco, prima di abbozzare un sorriso. "Non si nota ancora, ma sento qualcosa dentro lo stomaco." Un sorriso si fece spazio sul nostro viso quando capimmo che aveva intenzione di tenere il bambino, anche se tutto ciò fu una sorpresa. "Non lo direte a qualcuno, vero?"
Scuotemmo il capo. "Certo che no. buona fortuna." L'abbracciammo velocemente, prima di raggiungere i nostri rispettivi ragazzi.
Alba:"Grazie, ragazze."
Non appena fummo sole, Lodo mi afferrò per un braccio per la seconda volta durante quella giornata e facendomi guardare alla nostra sinistra. "Guarda là!"
Peter e Stephie erano completamente avvinghiati contro la recinzione del campo da basket, in un angolo dove Jorge avrebbe potuto facilmente vederli. Sbuffai. "È proprio una troia."
Lodo:"Lo so bene. Che idiota a pensare di far ingelosire Justin solo perché l'ha lasciata." era d'accordo con me e scostò lo sguardo da quella brutta immagine. "Quella è la tipica scusa per una donna."
Annuii e spostai lo sguardo verso Jorge, il quale stava fissando me invece di loro.
Jorge:"Dov'eri sparita?" domandò non appena raggiungemmo il gruppo. Stava fumando una normale sigaretta in quel momento, facendomi roteare gli occhi. Considerando il fatto che ero tornata in me dopo aver sentito la notizia di Alba, il mio ribrezzo per il tabacco era nuovamente alle stelle.
Io:"Stavo parlando conAlba e Lodo." Mi strinsi nelle spalle, fissando il filtro della sigaretta stretto tra le sue labbra.
Jorge:"Cosa c'era di così importante per far sì che tu mi lasciassi nel bel mezzo di... quel qualcosa?" domandò, assottigliando lo sguardo mentre espirava una nuvola di fumo nella direzione opposta alla mia, in modo che non la respirassi.
Io;"Cose da ragazze." Mi strinsi nuovamente nelle spalle, facendolo borbottare. Non era colpa mia se non potevo dirglielo. "E non ti ho lasciato io, è stata Lodo a trascinarmi via."
"Okay." Disse semplicemente, lasciando cadere il discorso.

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