capitolo 20.

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triste, arrabbiata, frustrata, stupita, euforica, felice.

"pronto? t/n?"

"..."

"t/n? mi senti? t/n...mi dispiace..."

"...m-mamma..."

"t/n, ascoltami"

"no" dico, e chiudo la chiamata. rimango ferma, nella mia stanza, con uno sguardo triste ma arrabbiato, arrabbiato ma frustrato. mi chiama di nuovo. rispondo, non so perché, sono stupida.

"t/n, lasciami spiegare, io non volevo"

"tu non hai fatto nulla per dimostrare che non volevi"

"tuo padre è morto" mi dice, con un tono triste.

"c-cosa?" sussurro. dall'altra stanza sento alex chiamarmi.

"papà..." continuo a sussurrare.

"t/n, dimmi, possiamo incontrarci? voglio spiegarti tutto di persona"

"s-si, credo di si" rispondo insicura.

"okay, poi ti richiamo e ci mettiamo d'accordo. mi raccomando, studia per gli esami. ti voglio tanto bene, e scusami per tutto. mi farò perdonare. ciao figlia mia" mi dice. a quel punto stavo già singhiozzando.

"c-ciao, m-mamma"

la chiamata termina.

"p-papà...perché? perché? almeno adesso non potrai più abbandonarmi...però, un ultimo saluto, anche se ci odiavamo...io ti ho voluto bene...perché?" dico piano, e mi asciugo subito le lacrime, dato che sento alex arrivare nella stanza.

"t/n! ti stavo chiamando da mezz'ora! che stavi facendo?"

"controllavo le ultime cose! avevo pure scordato il carica batterie!" rispondo.

"aah, okay. comunque, ho dovuto chiamare cico, perché la mia macchina è totalmente piena. devo comprarne una nuova!"

"c-cic-?"

"ciao, t/n! pronta a partire?" chiede il rosso, dopo essere entrato.

"si!" dico, sorridente.

mettiamo l'ultima valigia nella macchina di cico. quella "roba" che alex definisce la sua automobile è così piena che sono costretta a salire con il rosso! il gatto mi sorride maliziosamente, "godetevi il viaggio!" ci dice con tono provocatorio. informiamo anna che stavamo partendo, e iniziamo il nostro viaggio.

in macchina la situazione è silenziosa. cico è occupato a guidare, io sono occupata a pensare alla chiamata di prima. sono davvero pronta a rivedere mia madre?

"t/n, hai pianto, vero? si capisce" dice improvvisamente il rosso. ma come fa?

"m-ma che- non è vero? ma la smetti di dire che piango sempre?"

"non puoi mentirmi"

rimango in silenzio. lui mette una mano sopra la mia. arrossisco.

"io ci sono, quando me lo vorrai raccontare, potrai farlo liberamente" mi rassicura.

"grazie..." dico, "ora continua a guidare, però" continuo.

"uffa! non vuoi la mia bellissima mano?" si lamenta.

"ma sei un idiota? non vedi che quell'idiota con la macchina di mr. bean guida come un criceto ubriaco? almeno prova tu ad evitare incidenti, che sei sicuramente più intelligente!"

"oh, che bel complimento" dice con quel suo stupidissimo sorriso stampato sul volto.

"che cretino..."

il viaggio continua, e noi continuiamo a chiacchierare e ripensiamo a quel terrificante drago che abbiamo dovuto costruire e che non è stato neanche apprezzato!

appena arriviamo, c'è anna che ci aspetta, con kara!

"ODDIOOOOO! KARAAAA!" urlo, e le corro incontro. amo quella cagnolona.

"HEY! ci sono anche io!" dice anna, la saluto ridacchiando. arrivano anche cico e alex e dalla villa escono lyon, piadina, strecatto, paga e...giorgio. appena lo vedo sorrido e guardo alex, ha uno sguardo molto felice. si gira verso di me, e mi sorride.

portiamo tutte le valigie e ci vengono assegnate le nostre camere. dato che siamo arrivati dopo, le nostre stanze sono al secondo piano. sono vicine tra di loro, quella di alex è alla destra della mia, quella di cico è di fronte alla mia. è inutile commentare la bellezza della stanza e della villa in generale, come è inutile descrivere le mie emozioni in questo momento: un miscuglio di stupore, euforia, pura felicità, insomma. 

piadina e paga mi fanno fare un tour di tutta la villa, all'esterno c'è un bel giardino. vediamo tutte le stanze, poi saliamo sul tetto, e rimango estasiata: la vista è incantevole! si vedono decine di piccole stelle nel cielo, si vede il mare, si vede una strada illuminata dove passano regolarmente delle macchine. credo che passerò molto tempo qua.

finito il giro della villetta, ceniamo con delle pizze che avevamo ordinato prima e chiacchieriamo allegramente. lyon ci informa che tra qualche giorno arriveranno altri wgf, e al loro arrivo ricominceranno a registrare i video e le live, dato che in questi giorni non ne faranno per concentrarsi un po' sullo studio. andiamo tutti a letto presto, stanchissimi. stavo per addormentarmi, quando sento il telefono squillare.

"mamma?"

"t/n, allora, per domani ti va bene? io sono a sassari, starò qui per un po', sono a casa della nonna"

"n-non so, forse è un po' presto? io adesso sono a casa di alcuni miei amici, sto qui per l'estate"

"facciamo quando vuoi tu, io sono sempre disponibile per te, voglio esserlo, dato che prima non ho potuto, e non ho voluto..."

"m-mamma..."

"appena sei pronta, dimmelo"

"facciamo domani, allora"

"sicura? dove ti trovi? andiamo in qualche bar o dove vuoi tu"

"vediamoci al lungomare, di sera"

"okay, a domani, allora, buonanotte, ti voglio bene"

"notte..."

chiudo la chiamata e poggio il telefono sul comodino. oggi è stato un giorno particolare, prima sono stata triste, arrabbiata, frustrata, poi, arrivando qua dai miei amici ho provato stupore, euforia...felicità.

e domani?

cerotti. cicotobbi×reader!!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora