capitolo 40.

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soluzione.

"a che pensi?" mi chiede cico, la sua voce mi permette di dimenticare completamente i pensieri di prima.

"a niente, perché sei qua?" rispondo.

"perché voglio stare con te, mi sembra ovvio" dice, facendomi arrossire. si siede accanto a me, e mi avvolge con un braccio.

sorrido, ma poi il mio sorriso si spegne, e inizio a piangere. perché? ti prego, non di fronte a lui.

"s-scusami..." sussurro. lui mi abbraccia, e mi accarezza piano i capelli e poi la schiena.

"t/n, stai tranquilla, puoi sfogarti con me, lo sai" mi dice piano.

"i-io t-ti amo, scusami, scusami, scusami"

"per cosa dovresti scusarti?" chiede.

"creo sempre problemi, scusami"

"ma smettila, t/n, tu sei la soluzione a tutti i problemi, capito?" dice, e mi sposta il viso, per potermi guardare negli occhi.

ci osserviamo per un po', io ho ancora gli occhi leggermente rossi e lucidi, ma guardandolo, con quel suo visino carino e concentrato, non posso far altro che scoppiare a ridere.

"ppfff- AHAHAHAHAH"

"MA COSA RIDI?" chiede.

"la tua faccia fa ridere! HAHAAHAH"

"SCUSAMI? SONO COSÌ BRUTTO?" chiede, e apre la fotocamera del telefono per guardarsi. mi avvicino a lui, e scatto una foto. lui la va a guardare.

"AHHAHAHAHAAHAHAHAHAHAHAHA SEI VENUTO MALISSIMO!" lo prendo in giro. lui non cancella la foto, ma anzi, la mette nei preferiti.

"la tua bellezza compensa la mia bruttezza" dice.

"cretino, non sei brutto, sei un figone!" gli dico, e arrossisce, io ridacchio.

"comunque più brutto di te" risponde.

"e anche più stupido, a quanto pare!" commento. rimaniamo per un po' a guardare il mare, poi io mi giro verso di lui.

"grazie" dico.

"per?" chiede.

"grazie e basta"

"anche io devo dirti grazie, e ti dico anche il motivo. sei davvero la mia soluzione. mi hai aperto gli occhi, mi hai fatto capire che posso amare una persona, posso tenere a qualcuno, posso dare tutto me stesso per qualcuno. ed è proprio quello che voglio fare, voglio dare il massimo per farti stare bene. quando sorridi, quando ti vedo, quando fai veramente qualsiasi cosa, sei incantevole, a livelli indescrivibili"

"wow, che poetico!" dico.

"wow, che cretina!" mi risponde. lo colpisco piano alla spalla.

"idiota, torniamo a casa, dai" gli dico.

"sicura?" chiede.

"sì, devo scusarmi con tutti"

"non hai motivo di scusarti, t/n, nessuno ha sbagliato"

"lo so, ma sono andata via senza motivo, li avrò fatti preoccupare. chissà alex che avrà pensato!" dico.

"era in iperventilazione! anche anna, eh!" risponde. ci alziamo dalla panchina e iniziamo a tornare a casa. il sole ci illumina e ci accarezza la pelle mentre ci godiamo questa passeggiata. lui mi prende la mano, senza l'intenzione di lasciarla, e in effetti neanche io voglio mollarla.

cerotti. cicotobbi×reader!!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora