Toni
La mattina seguente mi alzai senza alcuna sveglia, il che era strano, di solito ci mettevo un'eternità prima di svegliarmi ma quel giorno era diverso.
Avrei voluto che si trattasse solo di un brutto sogno, che mi sarei risvegliata nella mia casa a Toronto e che questo fosse tutto finito, ma la verità, è che non era nemmeno cominciato.
Appoggiai i gomiti sul morbido materasso fino a sedermi completamente sul letto alzando le braccia per stiracchiarmi.
I piedi nudi urtarono il pavimento freddo e un brivido mi corse per tutta la spina dorsale svegliando completamente anche il mio cervello.
Mi alzai in piedi andando verso l'armadio e presi una semplice canotta bianca, una camicia in flanella a quadri blu e bianchi e infine dei jeans.
Andai in bagno aprendo l'acqua fresca, il freddo sulla mia pelle mi dava sollievo.
Tamponai il viso con un asciugamano posto al lato del lavandino, notandone solo dopo poco il colore.
Rosso.
Il rosso era un colore caldo, ti faceva pensare al sangue, al dolore, alla sofferenza, il colore che mi viene in mente quando penso ad un ipotetico inferno.
Ero una che faceva attenzione ai più piccoli particolari, qualunque essi siano.
La prima foglia che cadeva, segnava l'arrivo dell'autunno spazzando via il periodo estivo.
Il sorriso di una persona.
L'ordine o il disordine in una stanza, si dice che ci ha una stanza disordinata abbia una mente ordinata, mentre, chi ha una stanza ordinata probabilmente ha il caos dentro di se.
Uscii dalla camera con lo zaino sulle spalle, e appena aprii la porta sorrisi quando mi trovai davanti Jason.
<<Buongiorno, dormito bene?>> Mi domandò cordialmente affiancandomi scendendo le scale.
<<Si, grazie>> Risposi educatamente.
Al tavolo c'erano già seduti Penelope e James, la sua compagna stava spalmando della marmellata di lamponi su una fetta biscottata, mentre mio padre sorseggiava il suo caffè amaro.
Si girarono entrambi verso di noi, sorridenti, tutta questa allegria mi faceva venire il voltastomaco.
<<Buongiorno cari>> Ci salutò sua madre, Jason le posò un bacio sulla guancia e ci sedemmo al nostro posto.
<<Toni, sei agitata per il primo giorno di scuola?>> Mio padre cercava di avere sempre un riscontro da me, povero illuso, pensai.
<<Non eccessivamente>> risposi distrattamente afferrando un biscotto per poi intingerlo nel tè caldo.
<<Buongiorno>> una voce ancora roca mi fece voltare, ed eccola lì, mentre si apprestava a sedersi nel solito posto di fronte a me.
Capii presto che era una ragazza ritardataria o che, semplicemente, amava farsi attendere.
<<Cheryl, tutto bene?>> le chiese la madre mentre soffiava sulla sua bevanda ancora bollente.
La ragazza sospirò pesantemente, probabilmente parlare di prima mattina non la entusiasmava granché.
<<Certo, mamma>> rispose tranquillamente, dopo non pronunciò altra parola.
Era ora di andare, così salutammo Penelope e James per poi dirigerci all'esterno della casa.
Non sapevo se dare per scontato che sarei andata con loro o se sarei dovuta andare verso la fermata degli autobus, così rimasi ferma per qualche istante davanti alla grande porta mentre loro si avvicinavano alla macchina.
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let's save ourselves from this hell
RomanceCheryl Blossom è una ragazza complicata, difficile da comprendere per via del suo passato che le ha portato molti traumi. Toni Topaz per ricucire i rapporti ormai persi con suo padre James si dovrà trasferire a Riverdale dove conoscerà Cheryl. Leg...