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Toni

Fuori aveva cessato di piovere, si sentiva ancora qualche goccia cadere dalla grondaia ma nulla di più.

Continuavo a pensare a qualche ora prima.

Io e lei sedute sullo sdraio, la pioggia che cadeva sui nostri corpi, le labbra che si sfioravano delicatamente ad un ritmo ancora sconosciuto, lo stomaco in subbuglio, il respiro accelerato, il cuore che batteva prorompentemente nel petto, in quel momento stavo provando una sensazione nuova, mai vissuta prima.

Ripensai anche a quando ci staccammo per prendere un po' d'aria, sembrava quasi impossibile separare le nostre bocche, si completavano alla perfezione.

Fatte l'una per l'altra.

Ci guardammo negli occhi senza dire nulla.

Magari col passare del tempo mi avrebbe permesso di entrare nel suo mondo, mi avrebbe donato la sua fiducia ed io l'avrei trattata con gelosia per paura che potesse svanire da un momento all'altro, le avrei dimostrato quanto avrei fatto per lei.

Le avrei fatto capire che su di me poteva sempre contare, che non era più sola, che valeva la pena restare ancorata a questo mondo di merda perché insieme ce l'avremmo potuta fare.

Però, avevo delle domande che continuavano a ronzarmi per la testa e a cui non riuscivo a darmi una risposta, solo lei avrebbe potuto farlo.

Avrà provando le mie stesse sensazioni o sarà stato un bacio come un altro?

Non era stata la prima volta in cui aveva baciato una ragazza, sembrava così sicura di se, come sempre d'altronde.

Non voleva apparire debole, eppure davanti a quella piscina sembrava come se, se l'avessi sfiorata anche solo con un dito lei si sarebbe sgretolata come un vaso di cristallo.

Bello ma fragile al minimo contatto diretto.

Per me quel bacio era come una boccata d'aria fresca dopo un caldo infernale.

Non sapevo se chiederle altro li per li, ma la voglia di sentire le sue morbide labbra sulle mie era troppo alta per fare domande di qualsiasi tipo, quindi, misi semplicemente a tacere la mia voce interiore.

Mi mancava quella sensazione, avrei voluto riviverla ancora e ancora come in un loop temporale, volevo baciarle ogni punto del viso e ogni parte di cui era insicura, volevo abbracciarla e sentire le sue braccia intorno al mio collo mentre mi teneva ancorata al suo corpo, le mie mani sui suoi fianchi che cercavano disperatamente di tenerla più vicina di quanto fosse umanamente possibile, vederla sfoderare con me quei suoi denti bianchissimi, sentirla parlare per ore oppure condividere il silenzio mentre la mia mano navigava tra i suoi folti capelli rossi massaggiandole il cuoio capelluto col suo respiro che si faceva sempre più quieto, volevo viverla, ecco la verità, volevo passare momenti come questi con lei, volevo farle capire che sotto quella corazza c'era una persona buona, ma probabilmente non sarebbe mai successo, le mie erano solo fantasie di una mente che pensava troppo.

Io pensavo decisamente oltre l'immaginabile, ogni volta che accadeva qualcosa anche di positivo io pensavo come, da un momento all'altro tutto sarebbe potuto andare una merda, mi facevo paranoie continue e tutto a causa di mio padre probabilmente, lui era la causa maggiore delle mie insicurezze e paure.

Anche lei si sarà sentita un minimo insicura in quel momento?

Non potevo essere davvero l'unica ad aver provato tutto questo, non era così, giusto?

La mattina dopo

Riuscii a dormire nonostante i pensieri che continuavano a vociferare ininterrottamente tra di loro senza darmi tregua.

let's save ourselves from this hellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora