Cheryl
5.30 del mattino,
il sole doveva ancora sorgere,
un silenzio assordante regnava in casa, stavano tutti dormendo ma io non ci riuscivo per niente.Mi rigirai nel letto almeno una ventina di volte ma sembrava impossibile addormentarsi.
Era una delle mie tante notti insonne, quando i pensieri si accavallavano tra di loro succedeva che non riuscivo a chiudere occhio.
Le mie innumerevoli pastiglie non avevano fatto effetto a quanto sembrava.
Non ricordai nemmeno l'ultima notte che avevo dormito bene.
Tolsi lentamente il piumone scoprendo il mio corpo e mi sedetti sul letto a fissare un punto fisso dinnanzi a me, non sapevo precisamente cosa, c'era solo il buio.
Il buio da piccola mi spaventava, chiedevo sempre a mamma e papà di lasciare la luce della mia cameretta accesa.
Lo temevo poiché mi avevano raccontato che nel buio si nascondevano i mostri peggiori.
Ora non ne avevo più timore,
Come fai ad avere timore di una cosa che ormai abita dentro di te?Io avevo il buio dentro e nessun interruttore della luce avrebbe potuto rimediare, era diventato il mio migliore alleato.
Posai le piante dei piedi nudi a terra, sul pavimento freddo, dei brividi mi corsero lungo la spina dorsale.
Avanzai lentamente dentro il bagno, accesi l'acqua calda e mi spogliai di fronte allo specchio.
Nessuno pensava che io mi potessi sul serio odiare, mi consideravano "perfetta", mi ammiravano per il mio corpo e temevano tutto quello che avevo dentro.
Da una parte volevo che qualcuno si fermasse ad analizzare i miei comportamenti e il loro assurdo motivo, dall'altra ne avevo il terrore.
Entrai in doccia, il solito caldo rovente che avvolgeva il mio corpo,
L'acqua che scorreva libera arrivando fino ai piedi,
Il mio bagnoschiuma all'orchidea e la spugna ruvida che sfregava la mia pelle.La solita storia.
Appoggiai le mani ai lati del box respirando a pieni polmoni il vapore, il caldo mi stava soffocando, era una sensazione stupenda.
Per un attimo pensai alla figlia di James, io percepivo il suo disagio, la sua ansia, ma lei sembrava così determinata a scoprire qualcosa di me da farmi avere un esaurimento nervoso.
Non capivo perché volesse farlo, era qui per suo padre, con me non doveva avere niente a che fare.
Voleva capirmi e questo mi spaventava.
Doveva starsene nel suo e non cercare di avere una conversazione con me, era inutile.
Alle 6.45 uscì dalla doccia, mi coprì col mio accappatoio e tamponai i capelli umidi.
Le occhiaie erano evidenti, ancor di più contro la pelle marmorea che mi ritrovavo.
La mia pelle, quella che mi sarei voluta strappare di dosso mi tradiva sempre.
Accesi il phon alla temperatura massima passandolo accuratamente sui capelli, una volta asciutti uscì dal bagno, la mia camera improvvisamente parve molto più fredda.
Il vapore si espanse nella stanza.
Stavo cercando dell'intimo quando sentì due rintocchi leggeri colpire delicatamente la porta.
Alzai di poco la voce dandole il permesso di aprire l'anta ed eccoli, i suoi occhi marroni s'incastrarono nei miei come se fossero perfettamente compatibili.
STAI LEGGENDO
let's save ourselves from this hell
RomanceCheryl Blossom è una ragazza complicata, difficile da comprendere per via del suo passato che le ha portato molti traumi. Toni Topaz per ricucire i rapporti ormai persi con suo padre James si dovrà trasferire a Riverdale dove conoscerà Cheryl. Leg...