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Toni

<<Okay, sono precisamente quindici minuti che agiti quella dannata matita come se stessi per avere le convulsioni>> Jughead mi prese l'oggetto dalle mani posandolo sul suo tavolo attirando così la mia attenzione.

<<Che ti prende?>> Guardava di tanto in tanto il Signor Bailey per assicurarsi che non ci vedesse parlare nella sua ora di lezione.

<<Nulla, ridammi la mia dannata matita>> Cercai di riprenderla con un gesto frettoloso ma lui la tirò fuori dalla mia portata mettendosela dietro l'orecchio.

<<Jones, sto valutando il fatto di farti volare fuori dalla finestra>> Lo minacciai facendolo sorridere.

<<Siamo al primo piano, non sarebbe nemmeno soddisfacente>>
<<Dai, che c'è?>> Ripetè dandomi una spallata.

<<Cheryl mi ignora da ormai una settimana>> Sospirai affranta appoggiando il gomito sul banco reggendomi la testa con una mano.

<<Uhh, questioni di cuore>> Mi prese in giro mentre io gli lanciai uno sguardo truce facendogli alzare le mani in segno di resa.

<<Beh è normale da parte sua, voglio dire, non è la persona più simpatica di questo mondo, ignorarti per lei è come per Emily Dickinson scrivere poesie, una passione>>

<<So che non sei il suo più grande fan, ma tu non la conosci come la conosco io...e poi avevamo discusso, è per questo che mi guarda a malapena>> Mi sporsi in avanti per guardare la protagonista del nostro discorso che si trovava esattamente dall'altra parte dell'aula accanto a Josie.

<<D'accordo, hai ragione, ma hai provato a parlarle tu?>> Mi domandò sotto voce avvicinandosi di più a me.

Riportai gli occhi su di lui mordendomi ansiosamente il labbro inferiore.

<<No, non voglio darle nuovamente fastidio>> Sbuffai prendendo una penna dal mio astuccio facendo finta di annotare qualcosa sul quaderno.

<<Come fai a sapere che le dai fastidio se nemmeno tu le rivolgi la parola? non conosco Cheryl ma se è arrabbiata con te non deve essere lei a parlarti>> Provò a farmi ragionare, annuii con il capo percependo che aveva un minimo di senso ciò che aveva detto.

<<Proverò a parlarle>>
<<Bene, ora dammi cinque dollari>> Mi voltai verso di lui alzando un sopracciglio.

<<Perché dovrei darti dei soldi?>>
<<Non do consigli gratis>> Rispose ed io aprii leggermente la bocca sorpresa.

<<Non avrai dei soldi>>
<<Lo appunterò sul tuo conto allora>> Con una mossa furtiva gli presi la matita da sotto il cappellino passandola tra le dita facendolo ridacchiare.

***

<<Ehi>> Mi avvicinai al suo armadietto mentre stava riponendo alcuni libri al suo interno.

Mi fece un cenno con il capo prendendo altro materiale.

<<Hai qualche minuto? vorrei parlarti>> Mi contorsi le dita della mani in ansia di una sua riposta che però non sembrava in procinto di arrivare.

<<Blossom, andiamo?>> Una voce maschile dietro di me ci interruppe e chiuse l'anta di metallo.

Lei sospirò per poi notare vicino a Chuck il suo amico Moose, vidi le sue unghie stringersi contro il libro di storia e la mascella diventare più dura.

<<Mason, vattene>> Disse categorica.
<<Andiamo, è successo ormai una settimana fa, fattela passare>> Si mise le mani nelle tasche posteriori dei jeans continuando a guardarla.

let's save ourselves from this hellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora