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Toni

Rinuncia al tuo potere di attrarmi e io rinuncerò alla mia volontà di seguirti.

Lo lessi lentamente, ad alta voce, scandendo bene tutte le parole, era la terza volta che le ripetevo e risuonavano nella mia testa come un disco rotto.

<<William Shakespeare eh?>> Sobbalzai nell'udire una voce profonda e indirizzai il viso verso essa.

<<Sogno d'una notte di mezza estate>> Alzai il libro per mostrare la copertina rigida sporgendomi sul letto per afferrare il segnalibro che misi in mezzo a due pagine.

Rimasi seduta a gambe incrociate sul letto mentre Jason era appoggiato allo stipite della porta.

<<Sei un'amante di William Shakespeare? non molti avrebbero capito di chi fosse quella frase>> Ero abbastanza colpita, finora, ogni volta che leggevo qualcosa tutti facevano facce sbalordite come se fossi in tutt'altro pianeta.

<<Non sono un appassionato ma lo trovo affascinante>> Confessò avvicinandosi al mio letto rimanendo però in piedi con le mani nelle tasche dei jeans neri.

<<Com'è andato il primo giorno?>> Chiese mentre si guardava intorno per la stanza.

Io abbassai lo sguardo sulle mie dita poste in grembo, avrei dovuto dire dello scontro con quel ragazzo e che sua sorella, per mia fortuna, aveva posto fine a quel dialogo?

<<Tutto sommato bene, ho conosciuto Veronica, Betty, Archie e Jughead>> Decisi di non confessarlo e di tenerlo per me, non era stato niente di così sconvolgente.

<<Menomale, ti ambienterai>> Mi tirò una pugno amichevole sulla spalla abbozzando un sorriso.

<<Ehi>> Mi alzai e ricambiai il suo gesto, fece una falsa smorfia di dolore facendomi scuotere la testa, lui mi metteva a mio agio al contrario di Cheryl.

<<Non hai cenato, sicura di non volere niente?>> Cambiò espressione alludendo al fatto che non fossi scesa quando mio padre mi aveva chiamato.

<<No, tranquillo, se poi mi verrà fame andrò a mangiare qualcosa>> Lo rassicurai, lui annuì e dopo avermi augurato la buonanotte chiuse la porta della mia stanza.

Mi stesi a guardare il soffitto tracciando linee immaginarie sospese in aria, in quella casa regnava il silenzio più totale.

Decisi di uscire in balcone notando la varietà di stelle che si dipingevano sul cielo blu scuro, e mi venne in mente una cosa che Cheryl mi disse quando la trovai intenta a fissare quei piccoli puntini di luce sparsi.

<<Le stelle suscitano di più il mio interesse anziché le persone>>

Cos'avrà mai voluto dire con quella frase?

Stava alludendo forse a qualcosa?

Magari l'avrei trovata un'altra volta seduta ad osservarle, pensai.

Abbassai cautamente la maniglia e come al solito, l'aria fresca della notte s'infranse sul volto.

Lei era li, seduta sullo stesso divanetto con lo sguardo proteso verso l'altro, sembrava che stesse collegando le stelle per trovarne una costellazione.

Come se cercasse di dare loro un senso.

<<Le stelle hanno un significato paradossale>> La mia voce era bassa, timorosa, il rumore dei grilli l'avrebbe quasi coperta del tutto.

let's save ourselves from this hellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora