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Toni

Avevo iniziato il libro che mi aveva consigliato Cheryl, William Shakespeare era uno dei miei scrittori preferiti.

Presi il righello trasparente dall'astuccio insieme ad una matita sottolineando accuratamente un'altra frase.

Erano passati esattamente quattro giorni da quella uscita allo Sweetwater River.

Mi aveva raccontato di sua nonna e sembrava essere davvero una donna meravigliosa da come la descriveva, anche se l'avevo notata irrigidirsi quando parlò di una babysitter.

Non disse niente su di lei, bastò solo quello per farla diventare abbastanza tesa, si rilassò però mentre continuava a raccontami della donna adulta che aveva tenuto lei e suo fratello per gran parte dell'infanzia.

Era l'unica insieme a Jason che tenesse a lei mi aveva detto, il luccichio nei suoi occhi era indescrivibile, non da una persona priva di emozioni come era solita mostrare.

Da quel giorno Cheryl m'ignorava, non comprendevo il motivo e volevo davvero chiederlo ma avevo timore che se la potesse prendere ancora di più.

Mi mancava però andare sul tetto a parlare con lei, non pensavo potesse mancarmi la sua presenza.

Sentì tre rintocchi sbattere contro la porta di legno scuro, raddrizzai la schiena dando il permesso di aprire l'anta rivelando la figura di mio padre.

Se ne stava lì con un sorriso sul volto, la cravatta ben annodata, la camicia blu abbottonata e ripiegata dentro ai pantaloni stirati alla perfezione e i capelli scuri ben ordinati.

Davvero pensavi che poteva essere lei?

Scossi la testa guardando l'uomo con fare disinteressato, del tutto contrariata della sua figura nella mia stanza.

<<Che stai leggendo?>> Domandò avvicinandosi di più al mio letto, pregai mentalmente che non si sedesse, ma Dio non le aveva ascoltate abbastanza.

<<Romeo e Giulietta>> Ribattei fredda mentre cercavo distrattamente di sottolineare una nuova frase.

<<Mi dispiace interromperti ma Penelope vuole che veniate in soggiorno per un attimo>> Alzai gli occhi al cielo sospirando e annuendo in risposta.

<<Tra due minuti scendo>> Borbottai mettendo il segnalibro per non perdere la pagina.

<<D'accordo, ti stai ambientando un po'?>> Voleva solo interessarsi a sua figlia ma non lo aveva mai fatto.

Quella a cui serviva un padre presente era la bambina che ti cercava tra la folla di genitori alle recite scolastiche, alla fine c'era solo la mamma.

Serviva quando aveva paura del buio e necessitava di un abbraccio del suo papà, ma veniva solo la mamma per consolarla.

Serviva quando voleva sentirsi raccontare una storia prima di addormentarsi, ma eri troppo impegnato a tradire la mamma per farlo.

Serviva quando chiedeva aiuto per i compiti di matematica, ma la snobbavi sempre lasciandola da sola.

Serviva quando voleva andare a giocare al parco con te ma tu non ne avevi mai voglia e la mandavi con la mamma.

Papà, quella bambina ormai è cresciuta e non ne ha più bisogno, non puoi più tornare indietro per rimediare.

<<Si, ho conosciuto un paio di amici>> Mi alzai dal materasso incrociando le braccia al petto, volevo che se ne andasse.

Si alzò anche lui molto lentamente guardandomi da cima a fondo.

<<Sono contento, con Jason e Cheryl invece? ti trovi bene?>>

let's save ourselves from this hellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora