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Toni

Avevo i palmi delle mani stetti contro le orecchie per attutire il rumore delle urla provenienti dal piano inferiore.

Ero seduta sul pavimento della mia stanza con la schiena appoggiata alla porta mentre gli occhi cominciavano a riempirsi di lacrime.

<<Capisci che tua figlia pensa quasi di non avere un padre? sei come uno sconosciuto per lei>> Urlava mia madre, si sentiva addirittura il suono della sua voce spezzata che inveiva contro l'uomo che aveva sgradevolmente spostato.

<<Non ho tempo okay? sono pieno di lavoro, non posso stare sempre qui a sorbirmi ogni suo capriccio>> La voce rude di mio padre mi attraversò i timpani, eppure io non mi ero mai lamentata con lui di nulla.

Aprii l'anta di legno, scesi le scale in punta di piedi e mi sedetti con cura sui gradini più alti.

<<Ma di quali capricci stai parlando? tutto quello che vuole è avere un padre presente>>
<<Ma io sono presente, sono qui, diamine>>

Tenni le ginocchia strette contro il petto per comprimere il suono del mio cuore che lentamente si spezzava.

Il mio respiro diventava mano a mano irregolare, avvertivo uno strano ronzio dentro la mia testa e l'aria stava diventando soffocante.

Mi aggrappai saldamente al cornicione delle scale, tutto intorno a me aveva preso a girare vertiginosamente.

Incespicavo un po' tra i miei piedi prima di arrivare al piano terra, mia madre si ammutolì improvvisamente e corse verso di me, era tutto talmente confuso.

Mi prese il viso tra le sue mani gentili e mi baciò la cute prima di stringermi in un abbraccio.

<<Che succede?>> Mormorai appoggiando la testa sulla sua spalla.

<<Niente tesoro, sta tranquilla>> Mi accarezzò il retro della testa ed io aprii gli occhi, fissai attentamente mio padre.

Aveva una mano che stringeva forte la sedia di fronte al tavolo e l'altra sulla fronte, aveva lasciato la giacca per terra per via della frustrazione, non si era nemmeno girato per vedere come stessi io.

Mi allontanai dalla presa confortante di mamma e rimasi alle spalle dell'uomo alto davanti a me.

<<Io non ti ho mai chiesto niente...però ora ti voglio chiedere una sola cosa>> Parlai e lui sospirò per poi girarsi.

Anche senza dire una parola si mostrava totalmente disinteressato.

Deglutii con forza cercando di scacciare il forte peso nello stomaco, provai a guardarlo negli occhi ma mi facevano paura,
i suoi occhi erano troppo pretenziosi.

<<Ti chiedo di volermi bene papà>>

***

Le sue dita continuavano a lavorare abilmente tra i capelli corti della mia nuca mentre le nostre labbra si muovevano con tale sintonia.

Spostai lentamente la mia bocca sulla superficie del suo collo lasciando dei ferventi baci.

Era da diverso tempo che sentivo un calore dentro di me quando stavo con lei, il mio nodo allo stomaco si stringeva e la testa si annebbiava completamente, con lei non avevo più il controllo di ciò che facevo.

<<Toni...>> Sussurrò inclinando la testa da un lato in modo da lasciarmi più spazio per proseguire le mie azioni.

<<Si?>> La mia voce era roca e potei sentire i brividi della sua pelle colpirmi le labbra.

let's save ourselves from this hellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora