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Cheryl

L'accoglienza della tavola calda si fece subito sentire, Pop ci salutò con un sorriso smagliante e ci fece accomodare ad uno dei tavoli infondo al locale.

<<È carino>> Commentò la ragazza di fronte a me spostando lo sguardo dai divanetti rossi al jukebox vicino al bancone.

Notai che si era truccata, non eccessivamente, mi piaceva il fatto che preferisse stare al naturale.

Una cameriera si avvicinò al nostro tavolo per prendere le ordinazioni squadrando eccessivamente il mio corpo.

Aveva i capelli corvini raccolti in una coda bassa, il taglio degli occhi era allungato e aveva le sfere di un color verde foresta.

La pelle era chiara e aveva qualche puntino sul naso, le sue lentiggini non erano tante quante quelle di Toni però.

Aveva una fossetta sulla guancia destra e continuava a guardarmi come se volesse strapparmi i vestiti in quel preciso istante.

<<Ciao ragazze, cosa vi posso portare?>> Domandò scostando la coda da un lato leccandosi le labbra.

<<Per me un milkshake alla fragola e un hamburger con insalata>> Posai il menù al lato del tavolo in modo che lei lo potesse raccogliere.

<<Uhm...per me un milkshake al cioccolato e un panino col pollo, grazie>> Le sorrise cordialmente ma lei non ricambiò poiché aveva ancora lo sguardo fisso su di me.

<<Arrivo tra un attimo>> Dopo aver scritto gli ordini sul suo block notes, prese i menù e se ne andò dietro il bancone.

<<Attiri molto l'attenzione>> Mormorò sfregando le mani l'una contro l'altra cercando di non incontrare i miei occhi, ma fu del tutto inutile.

I nostri occhi sembravano fatti per incontrarsi, come un pezzo mancante di un puzzle, se non lo trovi rimarrà per sempre incompleto ma i suoi occhi incastonati nei miei si completavano alla perfezione, erano esattamente il pezzo mancante.

<<Non è di certo colpa mia se alla gente piace guardarmi>> Posai il gomito sul tavolo e appoggiai il mento sulla mano continuando a guardarla con un ghigno giocoso.

<<E tu potrai confermarlo, o mi sbaglio?>>
La provocai mentre lei non proferiva parola.

Adoravo fare contatto visivo con qualcuno, sopratutto perché nessuno era in grado di sostenerlo, lei per qualche strano motivo ci stava riuscendo.

Prima che potesse ribattere arrivarono le ordinazioni insieme ad un bigliettino di carta giallo canarino che spiegai lentamente.

C'era su scritto un numero di telefono con un cuore accanto, alzai gli occhi al cielo e lo lasciai sul tavolo afferrando poi il bicchiere di vetro dove al suo interno si trovava la mia bevanda.

<<La gente che ti guarda però sa di non avere speranze?>> Riprese il discorso di prima mentre con la cannuccia mischiava il suo milkshake al cioccolato.

<<Lascerò pensare loro il contrario>> Risposi semplicemente prendendo tra le dita il gambo della ciliegia posta sulla panna che ricopriva una gran parte del bicchiere.

L'afferrai con i denti e la tirai leggermente finché non la staccai, senza smettere di osservare la ragazza dinnanzi a me che deglutì e interruppe il nostro contatto visivo prendendo tra le mani il suo panino.

Sorrisi vittoriosa.

Lo addentò, dava dei piccoli morsi e masticava lentamente.

Era un angelo caduto dal cielo, ma era stato messo nella strada del peggiore dei peccatori.

let's save ourselves from this hellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora