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Cheryl

Erano le 07.40 e Toni non era ancora uscita dalla sua stanza per fare colazione e andare a scuola, uscii dalla mia camera con lo zaino sulle spalle e andai a bussare varie volte alla sua porta.

Non mi venne ad aprire, sentii solo un leggero mormorio assonnato che mi dava il permesso di entrare.

Aprii lentamente la porta di legno e notai subito la moltitudine di fazzoletti sparsi sul suo letto e per terra, mi avvicinai a lei dopo aver chiuso l'anta dietro di me e mi sedetti sul morbido materasso.

Portai la mano tra i suoi capelli spostandole qualche ciuffo che le era arrivato davanti agli occhi.

<<Ehi, sembra che sia esplosa una bomba qui dentro>> Parlai sottovoce, dovevo averla svegliata e il suo naso e le sue guance rossastre parlavano da sé.

<<Mi sono sentita male questa notte>> Tossì lievemente provando a mettersi seduta ma io prontamente la riportai con la testa sul cuscino.

Mi abbassai posandole un bacio in mezzo alle sopracciglia, le mie labbra fredde si scontrarono con la sua fronte bollente, mi spostai rimandando vicina al suo viso continuando con le carezze sulla sua testa, sapendo quanto le trovasse confortanti.

<<Hai misurato la febbre?>> Le domandai e lei scosse la testa in un movimento lento cullandosi nel mio tocco.

<<Aspetta, prendo il termometro e torno da te>> Mi allontanai andando verso il suo bagno, controllai nei vari cassetti trovandolo dopo poco nello scomparto accanto allo specchio.

Tornai da lei porgendole l'oggetto in vetro che portò con cautela sotto al braccio.

<<Per dieci minuti>> Le dissi guardando i numeri verdi che lampeggiavamo sulla sveglia sopra al comodino.

<<Cher, farai tardi a scuola>> Sussurrò piano con la voce roca, inclinai la testa di lato con un sorriso.

<<Voglio rimanere qui e prendermi cura di te>>
<<No, tu devi andare a scuola, non ti preoccupare, è solo influenza>> Tentò nuovamente di mettersi seduta ma glielo impedii ancora.

Scattati i dieci minuti le tolsi il termometro e guardai attentamente la stanghetta rossa.

<<Non ti sei coperta troppo bene giovedì sera alla pista>> Girai il termometro in modo che potesse vederlo.

<<Hai 38, è più di una semplice influenza tesoro>> Quel nomignolo mi scivolò fuori con tale facilità che quasi non me ne accorsi, dal movimento del suo capo potei capire che si era imbarazzata.

<<Vivrò>> Scrollò le spalle mentre io la guardai seriamente.
<<Per favore, vai, starò a letto per tutto il tempo se è quello che vuoi>> Mi mise le mani sugli avambracci accarezzandoli al di sopra del tessuto della maglietta bianca a maniche lunghe che avevo addosso.

<<Farò il permesso per uscire prima allora>>
<<Hai l'allenamento oggi, sei il capitano ricordi?>> Domandò ironicamente con un sorriso, il fatto che avesse quell'aspetto malaticcio la rendeva ad ogni modo adorabile.

<<Me lo ricordo, ed essendo il capitano posso spostare l'allenamento a domani così potrò stare qui con te>>
<<Sei impossibile>>
<<Non provare ad alzarti da qui, dirò ad Hanna di tenerti d'occhio, fai sempre di testa tua>> Mi alzai tirandole su le coperte e mi accovacciai a terra.

<<Riposati, okay?>>
<<Agli ordini>> Mormorò.

Mi avvicinai per darle un bacio ma prontamente alzò ancora di più il piumone fino al naso.

let's save ourselves from this hellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora