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Toni

Quella sera se n'erano andati tutti, tutti eccetto Cheryl che come al suo solito si rifugiò immediatamente in camera non appena ingoiò l'ultimo boccone di cibo.

Sarei dovuta rimanere da sola a casa con lei e non sapevo minimamente cosa fare.

Non volevo crearle ulteriore fastidio dopo l'avvenimento che si era presentato oggi pomeriggio anche se la situazione non mi era del tutto chiara.

Un attimo prima era seducente, scaltra e provocatoria, la sua voce mi catturava come quella del canto delle sirene.

Una melodia capace di creare dipendenza in chi l'ascolta, stordisce di dolcezza e calore come il vino, ma è più pericoloso perché promette di assecondare la sete di conoscenza estrema che porta però solo alla morte e alla rovina dell'animo umano.

Lei era la sirena capace di mandarmi in tilt col suono suadente della sua voce.

L'attimo dopo qualcosa l'aveva innervosita.

Decisi di lasciarla in pace malgrado la mia smisurata curiosità.

Aprì l'anta di legno scuro e la chiusi lentamente incastrando il labbro tra i denti non appena la porta emise un lieve cigolio.

Scesi le scale e decisi di andare in un luogo più appartato e calmo.

Uscì sul retro del giardino dirigendomi verso la piscina, mi sedetti sul bordo immergendo solamente i piedi mentre osservavo la luna che donava una totalità di luce in quell'oscurità.

Girai di poco il viso, la luce della sua camera era accesa.

Mi ricordai all'improvviso della sua spiegazione riguardante il libro che avevo preso dalla mia libreria, il suo linguaggio e il mondo in cui inclinava la testa di lato per pensare mi ammaliavano.

Non immaginavo che le potessero interessare questo tipo di cose e volevo che me ne parlasse di più.

<<Hai mai pensato che significato avesse la luna?>> Rinsavì dai miei pensieri sobbalzando come se fossi stata colta di sorpresa non appena la sua voce rimbombò in quel silenzio assordante.

Sembrava che galleggiasse nell'aria, non riuscivo mai a sentire i suoi passi, si muoveva con maestria e quiete.

Il suo corpo era leggermente illuminato dalla poca luce che vi era concessa dalla luna.

Più si avvicinava e più avvertivo quella fragranza all'orchidea, doveva essersi appena fatta una doccia, i suoi capelli erano ancora leggermente umidi e li scostò con la mano facendoli cadere delicatamente lungo la schiena.

Il viso era rivolto verso l'alto, il profilo a dir poco perfetto, la mascella appuntita era molto evidente da quella prospettiva.

Le labbra carnose erano rilassante e semiaperte e alcuni capelli rossi erano ancora attaccati alla sua fronte.

Sembrava un'opera d'arte scolpita nei minimi dettagli dal miglior scultore del mondo ed io la osservavo con meticolosa attenzione.

Il diavolo non viene da noi con la faccia rossa e le corna, lui viene da noi travestito da tutto ciò che abbiamo sempre desiderato.

Lei sembrava la reincarnazione di ciò che più richiedevo.

Il suo busto era coperto da una lunga maglietta della squadra di football della Riverdale High, le si era fermata sopra le cosce il che lasciava intravedere i pantaloncini corti scuri che le fasciavano solo una parte delle gambe, tutto il resto era scoperto mostrando la sua pelle di porcellana.

<<Si, lo avevo letto in un libro di astrologia, indica essenzialmente l'inconscio>> Non sapevo perché me lo stesse chiedendo, ma ero pronta ad ascoltare un altro suo discorso capace di togliermi le parole di bocca.

<<Esatto e non solo, la luna veniva considerata, in tempi antichi, una sorta di dea, tende ad assumere una simbologia particolarmente legata alla profondità d'animo...>> Attesi che continuasse a parlare, non avevo mai parlato di queste cose con nessuno poiché non le reputavano abbastanza interessanti ma scoprì che per lei lo erano.

<<E ai lati più nascosti dell'individuo>> Girò appena il viso, la potevo vedere con la coda dell'occhio mentre io espirai profondamente, ero come andata in apnea per qualche minuto.

<<È oltretutto la regina della notte pervasa da mistero, è simbolo d'introspezione, d'intuizione, di ombra, di eternità e luce divina>> Continuò col suo discorso avvicinando sempre più il volto al mio.

Con l'unghia sfiorò la mia coscia, tracciando lentamente il mio fianco fino a percorrere la lunghezza del collo per poi contornarmi il viso, stavo tremando, non capivo cos'aveva intenzione di fare.

Avevo il cuore che batteva all'impazzata e nella mia testa c'era una sorta di black out mentre il respiro mi si era ormai bloccato in gola.

Lei però si ritrasse velocemente sfoggiando il suo tipico sorriso da diavolo peccatore, voleva che la desiderassi, era evidente.

<<Che mi dici del significato del sole?>> Cercai di riprendere il controllo di me stessa senza pensare al suo viso così vicino al mio e alle sue dita che sfioravano la mia pelle.

La osservai sempre dal profilo, e notai i suoi muscoli farsi un po' più rigidi, qualcosa la stava infastidendo ma non mi pareva di aver fatto una domanda impertinente, stavo per chiedere scusa ma la sua voce mi interruppe.

<<Rappresenta il calore, la lealtà, il coraggio, la vitalità ma non è nei miei interessi, mi identifico nell'animo tetro e cupo della luna>> In effetti la descrizione della luna si associava perfettamente a lei mentre quella del sole di più a me.

Parte dello stesso cielo ma troppo diversi tra di loro.

<<Lo sapevi che la luna è letteralmente venerata per il culto di amore armonico, visto l'abbinamento sole-luna, considerati due sposi?>> Distolsi lo sguardo dal suo passandomi le mani su e giù per le cosce.

<<Entriamo, comincia a fare freddo>> Disse velocemente come per scappare da quella situazione, si alzò in piedi e senza aspettarmi si diresse all'interno dell'abitazione ed io la seguì a passo svelto.

<<Ho detto qualcosa di sbagliato?>> Non sapevo con che coraggio quelle parole mi uscirono di bocca, ma volevo capire come mai aveva avuto quella reazione così all'improvviso.

<<Mh?>> Si girò verso di me corrugando la fronte in un'espressione confusa.

<<Prima, dopo la domanda del sole ti sei infastidita>>

<<Non mi sono infastidita>> Ribattè, capì subito che non dovevo piu domandarle niente.

Improvvisamente me la trovai davanti sempre con quello sguardo diabolico ma al contempo attraente e persuasivo.

<<È inutile che cerchi di psicoanalizzarmi, non saprai niente di me almeno che non sia io a volerlo>> Si passò la lingua sulle labbra e i miei occhi cedettero come se fossero stati attirati da una calamita.

Lei sorrise come sempre soddisfatta, aveva ottenuto quello che voleva.

<<Buonanotte>>

Prima che potessi ribattere lei stava già salendo la rampa di scale, non capivo perché mi fosse venuta a cercare.

Il significato della luna era tutta una sua strategia per intraprendere una conversazione o era semplicemente il suo modo di approcciare?

Era esattamente come la luna, cupa e misteriosa e chissà, magari insieme avremmo potuto creare un'eclissi.

let's save ourselves from this hellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora