14

728 26 30
                                    

Toni

<<Nessun libro interessante>> Mormorai tra me e me spostando l'indice da destra a sinistra sullo scaffale di libri che avevo in camera.

Sbuffai annoiata, volevo leggere ma i libri più belli incastrati là dentro non attiravano particolarmente la mia attenzione.

Mi buttai a peso morto sul letto sbuffando sonoramente.

Quella era una giornata di pioggia, faceva troppo freddo anche solo per andare a fare una passeggiata per le vie di Riverdale.

La pioggia mi piaceva, la trovavo rilassante, ma il fatto di non poter fare granché mi disturbava.

Girai il viso verso la porta e mi misi seduta sul materasso matrimoniale, troppo grande per una persona soltanto.

Posai i piedi a terra in cerca le mie pantofole rosa che mi aveva gentilmente dato Penelope e varcai la soglia della mia stanza.

Andai dritta per il corridoio in cerca della libreria di cui mi aveva tanto parlato Jason ritenendo che sicuramente avrebbe attirato notevolmente la mia attenzione.

Passai difronte alla camera di Cheryl guardando attentamente il pomello di cristallo fissato ad essa;
perché quella maniglia si poteva aprire così facilmente ma il suo cuore no?

La sorpassai lentamente finché non m'imbattei in una porta socchiusa.

Mi attirava in modo smisurato ed io ero esageratamente curiosa.

Mi guardai intorno avendo l'ansia che qualcuno mi avrebbe colta in quell'esatto momento, e quel qualcuno, era sopratutto Cheryl.

Mi tremavano le mani mentre cercavo di spingere l'anta in avanti, il cuore batteva forte nel petto ma non nel modo in cui batteva quando stavo con lei.

Non comprendevo la mia agitazione in quel momento, ma stavo comunque entrando in un posto che non ero sicura volesse essere visto, non era casa mia infondo.

Se un'ospite si fosse messo ad ispezionare la mia casa entrando con nonchalance in tutte le stanze mi sarei di sicuro innervosita.

Mandai giù il groppo che avevo in gola e decisi di entrare, cigolò solo leggermente facendomi socchiudere gli occhi, strinsi le labbra in una linea retta e "intimai" alla porta di fare silenzio.

La richiusi dietro di me e accesi l'interruttore della luce dando a vedere un'enorme studio che sembrava essere inutilizzato.

C'era polvere ovunque, la scrivania era ricolma di cianfrusaglie e scatoloni pieni fino all'orlo di vecchi giornali, giocattoli di qualsiasi tipo e quadri.

L'orologio a pendolo era appeso alla parete e continuava a rintoccare.

Il pavimento sottostante era rivestito da un tappeto, anch'esso, abbastanza all'antica.

C'erano delle foto che ritraevano mio padre in alcuni momenti della sua vita, le guardai disgustata.

In una aveva il berretto da baseball ed era in posizione per battere la pallina che stava arrivando verso di lui.

Era un giocatore davvero abile e portato per quel tipo di sport.

James e mia madre si conobbero proprio ad una delle sue partite, "amore a prima vista", l'aveva descritto così quest'ultima.

Assolutamente insensato e poi, come fai ad innamorarti di una persona dopo esservi scambiati solo uno sguardo?

Non lo comprendevo, per di più si era dimostrato essere tutt'altro che amore da parte di mio padre.

let's save ourselves from this hellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora