Sarò gentile~

131 3 0
                                    

"Sei sicur* di non voler venire alla festa?!" La mia amica Sebin urla al telefono, è decisamente una festaiola.

"Sto bene. Devo studiare ma chiamami quando arrivi a casa, va bene?" Posso praticamente vedere Sebin alzare gli occhi al cielo. Sono la mamma nel gruppo di amici, metto sempre gli altri al primo posto, assicurandomi che fossero felici e al sicuro.

"Yah yah! Ciao, ti voglio bene!" Sospiro e riattacco il telefono, uno di questi giorni si metterà nei guai.

Prendo un respiro profondo e guardo fuori dal finestrino dell'autobus, sono circa le 3 del mattino. Il mio capo mi ha fatto restare indietro per gli straordinari, non mi dispiacciono i soldi extra ma diavolo, sono esaust*.

L'autobus si ferma e io mi alzo, "Seoul Station!" L'autista dell'autobus urla dal sedile anteriore, io apro le porte dell'autobus e scendo.

Vivo nella parte peggiore di Seoul, ci sono sempre omicidi e bande in giro per il centro della città. Non posso permettermi di vivere nell'edificio delle residenze scolastiche, i miei genitori hanno divorziato quando ero giovane.

Ho dovuto vivere con mio padre, non è così clemente quando si tratta delle mie scelte di vita. Per non dire altro, penso che odi le mie viscere, ecco perché mi sono trasferit* dopo aver finito il liceo.

E ora questo mi porta alla mia vita noiosa attuale, sospiro e tengo la testa bassa. Le mie orecchie si ravvivono quando sento quelle che sembrano essere delle voci di persone che litigano, provenire da un vicolo vicino.

Essendo io un idiota ficcanaso, m'incammino verso il vicolo inquietante e sbircio con la testa, da dietro l'angolo.

I miei occhi si spalancano. Un uomo è in ginocchio mentre le lacrime gli scorrono lungo le guance. "P-per favore! Ti pagherò le p-prossime due settimane!" Non noto un altro uomo finché non esce dall'ombra.

È alto e ha un'aura oscura, ridacchia amaramente e si accovaccia verso l'uomo. "Ti prego, ti prego!" L'uomo ride e tira fuori qualcosa dalla tasca.

"Ora smettila di piangere. Mi hai derubato e ora non puoi ripagarmi? Non è ironico?" La sua voce è profonda e suona quasi demoniaca.

Ingoio e mi aggrappo al mattone fuori dal vicolo, indecis* sul da farsi. Dovrei aiutare l'uomo o dovrei semplicemente voltarmi e andarmene?!

Mi mordo il labbro, sono in un grave dilemma. Faccio un respiro profondo e mi guardo intorno. I miei occhi brillano di speranza quando vedo una roccia per terra.

Mi chino e raccolgo il sasso, non è molto pesante ma se l'avessi lanciato da questa distanza avrei potuto aiutare l'uomo a scappare!

Guardo tra l'uomo e l'altro e lancio la roccia. La roccia colpisce l'uomo più alto, lui geme per il dolore e inciampa all'indietro. L'altro uomo scappa, non ho mai visto qualcuno correre così veloce prima d'ora.

Sto per correre nella direzione opposta ma qualcosa mi tira indietro, ho lanciato un urlo quando vengo spint* contro il muro duro.

Chiudo gli occhi e prego Dio di non morire stanotte, sono troppo giovane per quello!

"Ehi! Apri i tuoi fottuti occhi!" Spalanco gli occhi, posso vedere la rabbia nei suoi occhi.

"Chi sei, e non scherzare con me." Tira fuori un coltello e me lo traccia lungo il collo, tremo di paura.

"N-no! P-per favore lasciami a-an-" ringhia l'uomo e mi spinge di nuovo contro il muro, ma questa volta molto più forte.

Piagnucolo per il dolore quando sento la testa sbattere contro il muro, inizio a vedere dei puntini neri. Faccio del mio meglio per rimanere svegli* ma non ci sono riesco, sento i miei occhi chiudersi lentamente e il mio corpo zoppicare.

Yandere Reactions (Kpop)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora