Problema

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Jisung pov

Minho: "devo dirle una cosa" disse guardandomi intensamente, facendomi arrossire;
Io: "si?" chiesi avvicinandomi un po' a lui;
Minho: "non lavorerà più qui" rispose semplicemente.

Io spalancai la bocca dallo shock.
Io: "vuole d-dire che sono l-licenziato?" balbettai guardandolo stupito;
Minho: "no Han, non intendevo questo, sarei veramente uno stupido a disfarmi di un assistente come lei" rispose guardandomi serio;
Io: "ah oddio, grazie" borbottai inchinandomi più volte "ho perso 20 anni di vita" pensai tra me e me tirando un sospiro di sollievo;
Minho: "intendevo che si trasferirà in un'altro posto a lavorare, tuttavia i suoi compiti saranno sempre gli stessi" spiegò poggiando i gomiti sulla scrivania;
Io: "dove?" chiesi ansioso;
Minho: "a casa mia" rispose tranquillamente;
Io: "c-cosa?" balbettai guardandolo basito;
Minho: "hai capito Han, mi serve qualcuno che si occupi della mia casa e tu, in quanto mio assistente personale, sei la persona più adatta per questo compito" rispose guardandomi senza battere ciglio.

Lo guardai ancora più spiazzato di prima, ma riuscì a ricompormi dopo qualche minuto.
Io: "da quando inizio?" chiesi tremando leggermente;
Minho: "da lunedì" rispose guardando qualcosa al computer;
Io: "o-oh okay, grazie mille, arrivederci" lo salutai inchinandomi e uscendo velocemente da quella maledetta stanza.

Invece di andare al mio studio, mi diressi verso il bar, sperando di trovare qualcuno e in effetti, fu così.
Io: "CHAN, I.N." li richiamai urlando, facendo girare tutti quelli presenti nella piccola stanza.

Io feci un piccolo sorriso imbarazzato a tutti, inchinandomi, per poi avvicinarmi ai miei amici.
Jeongin: "dovevi per forza urlare così?"chiese guardandomi confuso;
Io: "scusate, è che ho un super problema e volevo parlarne con qualcuno" spiegai picchiettando le dita sul piano in marmo;
Chan: "dicci" rispose prendendo un sorso del suo caffè;
Io: "possiamo andare nel mio studio? Qui c'è troppa gente" chiesi guardandoli serio.

Loro annuirono e finirono in fretta i loro caffè.

Arrivati a destinazione, chiusi la porta a chiave.
Jeongin: "wow, addirittura" disse guardandomi preoccupato;
Io: "sedetevi pure" borbottai dirigendomi verso il divano in pelle.

Entrambi si sedettero accanto a me e dopo un po' di minuti, parlai.
Io: "Minho mi ha detto di andare a lavorare a casa sua da lunedì" dissi portandomi le gambe al petto e stringendole tra le braccia;
Jeongin: "e quindi?" chiese guardandomi confuso;
Io: "è che... non dovete dire a nessuno quello che sto per dirvi chiaro? Lo sa solo Binnie e voglio essere io a dirlo agli altri" dissi guardandoli serio;
Chan: "te lo promettiamo" rispose a nome di entrambi, sorridendomi.

Io annuì e presi un respiro profondo, cominciando a parlare.
Io: "io e Minho è da un po' di tempo che, come dire..." sussurrai guardando ovunque tranne che nella direzione dei due, mentre mi mordevo il labbro inferiore;
Jeongin: "non dirmi che è quello che penso" borbottò guardandomi basito;
Chan: "no aspetta, non può essere" disse guardandomi tra il preoccupato e il confuso;
Io: "è così invece, ed è successo già 3 volte" sussurrai sentendo le mie guance andare a fuoco al solo pensiero di Minho sopra di me;
Chan e Jeongin: "COSA?!?!" urlarono all'uniscono, spiazzati da quello che gli avevo appena rivelato;
Chan: "e quando è successo la prima volta?" chiese guardandomi ancora sotto shock;
Io: "in Piemonte, poi sull'aereo al ritorno e anche ieri... nel suo studio" risposi cercando in tutti i modi di non incontrare i loro sguardi.

Ci fu un attimo di silenzio, ma alla fine sentì Chan sospirare e darmi una leggera carezza sulla gamba per attirare la mia attenzione.
Chan: "non abbiamo intenzione di giudicarti per ciò che fate, ma perché ce l'hai detto? Provi qualcosa per lui? È questo il problema?" chiese sorridendomi dolcemente, mettendo in mostra le sue bellissime fossette;
Io: "sì, ma devo dirvi la cosa più importante" risposi torturandomi le dita con le unghie, ma guardandoli entrambi negli occhi "ieri per sbaglio quando avevamo appena finito di fare voi sapete cosa, potrei avergli rivelato ciò che provo e ora ho paura e-" mi bloccai appena sentì i miei occhi inumidirsi, ma mi morsi forte il labbro, cercando di trattenere le lacrime;
Chan: "hey, vieni qui" sussurrò aprendo le braccia e facendomi un cenno con la testa, così come Jeongin.

Mi buttai letteralmente in mezzo a loro due e non riuscì più a trattenermi, scoppiando a piangere dopo neanche 2 secondi.
Jeongin: "di cosa hai paura Jis?" mi sussurrò all'orecchio dandomi delle leggere pacche sulla schiena;
Io: "ho p-paura di s-sbagliare e c-che lui n-non mi voglia p-più" singhiozzai nascondendo la faccia nell'incavo del suo collo;
Chan: "e perché dovrebbe? Andiamo Jis, si vede lontano un miglio che gli piaci" disse accarezzandomi dolcemente i capelli;
Io: "me l-lo ha d-detto anche C-Changbin, ma i-io non c-ci credo" risposi stringendo leggermente la sua camicia nera;
Jeongin: "ti va se stasera venite tutti a cena da me? I miei non ci sono e so che Minho ha un incontro con un cliente, quindi non può sicuramente" propose allontanandosi leggermente da me, in modo tale da riuscire a guardarmi per bene;
Io: "o-okay, grazie ragazzi" risposi asciugandomi velocemente le lacrime e sorridendogli;
Chan: "figurati Ji, per qualsiasi cosa noi ci siamo" disse dandomi un leggero bacio tra i capelli, per poi lasciarmi andare.

Io feci un enorme sorriso ad entrambi, che ricambiarono subito.
Jeongin: "va be dai, noi torniamo al lavoro e ti lasciamo a quel maledetto telefono" mi salutò alzandosi dal divano insieme a Chan;
Chan: "non ha smesso di squillare nemmeno per un minuto" disse avvicinandosi alla porta "buona fortuna" aggiunse aprendola, per poi sorridermi e uscire definitivamente insieme al più piccolo.

Sbuffai e presi il telefono bianco per rispondere.

Ben presto arrivò sera e mi preparai per tornare a casa.

Entrai nell'ascensore vuoto, dato che era abbastanza tardi e se n'erano già andati tutti, ma quando le porte metalliche si stavano per chiudere, vidi una mano infilarsi nel mezzo, facendole riaprire.

E chi era se non quella persona? Minho ritrasse la mano e si accostò accanto a me.

Io iniziai a sudare freddo e nel mentre l'ascensore si mosse, cominciando a scendere.

Nessuno dei due parlava e l'aria che arieggiava intorno a noi era estremamente imbarazzante.

Dopo qualche minuto lo sentì sbuffare, per poi vederlo girarsi verso di me.
Minho: "senti io-" provò a dire, ma l'ascensore si fermò al primo piano e io uscì subito, non lasciandogli nemmeno il tempo di continuare la frase.

Andai a passo spedito verso l'uscita e appena uscì, trovai tutti i miei amici ad aspettarmi.
Felix: "era ora" disse dandomi una leggera pacca sulla spalla;
Io: "scusate, andiamo diretti giusto?" chiesi guardando tutti e 6 i ragazzi;
Jeongin: "sì, io salgo in macchina con Chan" disse subito accaparrandosi il maggiore, il qualche gli sorride dolcemente.

Alla fine io stetti con Felix e Hyunjin nella macchina bianca di quest'ultimo.

Arrivati a casa di I.N., ordinammo la pizza e parlammo tutta sera, facendo i coglioni e bevendo qualche alcolico.

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Scusate questi capitoli un po' noiosi, ma godeteveli mi raccomando🙃

CEO-MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora