Jisung pov
I miei occhi non abbandonavano mai la televisione ormai spenta da un bel po' di tempo, anche se Felix cercava di rassicurarmi con le sue continue parole dolci.
Minho: "Lix, puoi lasciarci soli per piacere?" chiese calmandosi leggermente;
Felix: "certo, prendo le borse con i vestiti che avevo lasciato ieri e tolgo il disturbo" affermò dirigendosi subito verso esse e prendendole "se avete bisogno sapete che ci sono, sia io che gli altri" avvisò sorridendoci.Detto questo, se ne andò, chiudendosi la porta alle spalle con un forte tonfo.
Minho: "Jis" mi richiamò posizionandosi davanti a me.La mia vista entrò in contatto con il suo busto, facendomi finalmente distogliere lo sguardo.
Minho: "guardami" sussurrò prendendomi il viso a coppa e sollevandomelo.I nostri occhi si collegarono subito e lui mi fece un piccolo sorriso.
Minho: "sai che non è vero quello che ha detto quella puttana, vero? Non devi ascoltarla" impose cacciandomi le lacrime con le sue dita;
Io: "ma-" ribattei singhiozzando;
Minho: "no Jisung, le cose si fanno in due e tu non mi hai obbligato a fare un bel niente anzi, sono io ad averti baciato davanti a tutti al cinema, nonostante fossi a conoscenza di ciò che avrebbe comportato" insistette interrompendomi bruscamente.Tirai su col naso e non riuscì a fermare le lacrime, così il blu mi prese la testa e la tirò verso di sé, poggiandosela sul petto.
Io: "mi d-dispiace" balbettai continuando a piangere senza contegno;
Minho: "ma di cosa?" domandò facendomi rialzare lo sguardo "da quando ti ho incontrato mi hai solo che migliorato la vita Jisung, non puoi capire quanto mi rendi felice anche solo guardandoti" dichiarò sorridendomi "ti amo Jisung, ti ho sempre amato e ho intenzione di ripetertelo per il resto della mia vita" concluse posandomi un bacio delicato sulla fronte.A quelle parole, le mie lacrime aumentarono, solo che al posto di scendere per la paura e il senso di colpa, scendevano per la felicità.
Riuscì a sorridere e lo strinsi forte tra le mie braccia, cercando di trasmettergli tutto ciò che provavo senza usare troppe parole.
Io: "ti amo anche io MinMin" sussurrai sorridendo.Sentì l'altro ridacchiare e accarezzarmi la schiena, poggiando il mento sulla mia testa.
Minho: "oggi non lavoriamo, nemmeno io lo giuro" disse strizzandomi leggermente le natiche;
Io: "nemmeno tu?" chiesi alzando lo sguardo;
Minho: "nemmeno io e domani dirò a tutti come stanno veramente le cose" proclamò tracciando una linea immaginaria su tutto il mio viso;
Io: "non sei costretto baby" ribattei subito spalancando gli occhi;
Minho: "lo so, lo voglio fare io" rispose poggiando la fronte sulla mia "tutti devono sapere che non mi controlli o assurdità del genere" aggiunse posandomi un bacio sul naso;
Io: "non hai paura di ciò che potrebbe succedere? Insomma alla fin fine tu sei ancora sposato e io sono il tuo assistente personale" insistetti cercando di farlo ragionare;
Minho: "lo so, ma forse ho una soluzione" annunciò facendomi un mezzo sorrisetto;
Io: "cosa?" chiesi mettendomi subito sull'attenti;
Minho: "c'è una mia amica che sarebbe più che felice di averti nella sua azienda" affermò prendendomi la nuca con i suoi palmi;
Io: "ma è qui vicino?" domandai curioso;
Minho: "sì, se vuoi ti ci porto" propose accarezzandomi delicatamente i capelli;
Io: "ma sarei ancora un assistente?" chiesi cercando di ottenere più informazioni possibili;
Minho: "ovvio" affermò sorridendomi.Io ricambiai e mi sollevai in punta di piedi, collegando le nostre labbra.
Lui le mosse sulle mie lentamente e mi strinse la testa, approfondendo e allungando il bacio.
Nel mentre, le mie mani strinsero i suoi fianchi e le nostre lingue si trovavano, cominciando ad accarezzarsi.
Dopo pochi minuti però, un sonoro squillo ci fece allontanare di scatto.
Il blu sbuffò e andò in camera a prendere il telefono.
Ritornò con una smorfia schifata fissa sullo schermo.
Io: "chi è?" domandai guardandolo confuso;
Minho: "la strega" borbottò sospirando;
Io: "magari vuole qualcosa, prova a risponderle" tentai facendogli un sorriso rassicurante;
Minho: "non ti da fastidio?" chiese guardandomi insicuro;
Io: "tranquillo Min, vado di là" risposi incamminandomi verso la mia camera.Tuttavia, mentre passavo in parte al maggiore, il mio braccio venne preso e stretto con forza.
Minho: "rimani" sussurrò tenendo lo sguardo fisso sulla sua presa;
Io: "d'accordo" affermai sorridendogli.Mi sporsi verso di lui e gli posai un leggero bacio sulla guancia, facendolo sorridere.
Gli feci un cenno verso il telefono che aveva appena smesso di squillare e lui annuì, richiamandola.
Si mise il dispositivo all'orecchio ed esso riprese a suonare.
Dopo neanche uno squillo, un'acuta voce femminile occupò la stanza.
X: "Minho, SI PUÒ SAPERE CHE CAZZO STA SUCCEDENDO?" strombazzò palesemente incazzata;
Minho: "non cominciare con i tuoi treatini Sakura" la avvertì già da subito alzando gli occhi al cielo;
Sakura: "IO?! SEI TU QUELLO CHE VA IN GIRO A PUTTANE ANZI, A FROCI" ribatté alzando sempre di più la voce, tanto che la sentivo più di Minho, posto letteralmente accanto a me;
Minho: "Sakura, non osare usare questi termini con lui" disse chiudendo gli occhi e facendo un respiro profondo, probabilmente cercando di non bestemmiarle addosso;
Sakura: "COME?!?! Cosa ti ha fatto? Ti ha ricattato? Ti sta tenendo in ostaggio i gatti? Ti-" tentò continuando a parlare a vanvera;
Minho: "non mi ha fatto niente, semplicemente lo amo" protestò senza tanti giri di parole, interrompendola sgarbatamente.La ragazza non rispose, così io sfruttai il momento per avvicinarmi e prendergli la mano, stringendola con la mia.
Lui mi sorrise e fece intrecciare le nostre dita, mentre sua moglie sembrò ripigliarsi.
Sakura: "sei sposato con me Minho, non puoi amarlo" negò in un leggero sussurro;
Minho: "sai anche tu che ci siamo sposati per affari e non ci siamo mai amati" asserì a denti stretti;
Sakura: "andiamo Minho, tu non sai neanche cosa voglia dire amare, sei senza cuore" rispose facendo una risatina stronza;
Minho: "ti correggo, io non SAPEVO cosa volesse dire amare e forse era perché c'eri tu accanto a me" spiegò rimanendo impassibile;
Sakura: "MA NON PENSI A TUO PADRE?!?! SI È SEMPRE FATTO IL CULO PER AIUTARTI E TU LO RIPAGHI COSÌ?!" urlò cambiando subito argomento;
Minho: "mio padre? Sei seria? Quell'uomo non mi ha mai dato niente a parte una vita di merda e tu lo sai benissimo" protestò iniziando ad alterarsi;
Sakura: "sei ricco Minho, che vuoi di più? L'amore? Ma fammi il favore" disse facendo uno sbuffo ben percettibile;
Minho: "la ricchezza non è tutto, ma tu ovviamente non lo capisci, dato che non sei riuscita ad aprire nemmeno un bricciolo del tuo cuore ad una singola persona" replicò stringendo leggermente la presa sul telefono.Da quel momento non sentì più niente e l'ultima cosa che vidi prima della fine della conversazione, fu la faccia di Minho che da infastidita e incazzata, si trasformò in stupita e confusa.
Io: "cos'ha detto?" chiesi guardandolo confuso.~
Eheheh secondo voi che ha detto?
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CEO-Minsung
FanfictionLee Minho è un CEO molto famoso, conosciuto per il suo carattere freddo e pretenzioso e si dice che non abbia mai avuto un assistente personale per più di 3 ore. Ma sarà veramente così? Oppure sarà esattamente il contrario? Dal testo: Io: "vuoi una...