Jisung pov
Uscì dalla camera di Minho dopo una bella dormita di 7 ore e mi diressi in salotto, aspettando di trovare il proprietario a spadellare sui fornelli.
Entrai e mi stropicciai gli occhi, cercando di ripigliarmi.
Io: "che cucini Min?" biascicai sbadigliando.Non ottenni risposta, così abbassai le mani, realizzando che stavo parlando col muro.
Io: "Min?" borbottai uscendo.Sentì dei rumori provenire dal corridoio sul lato e mi diressi verso essi.
Io: "Minho?" lo richiamai per la terza volta aprendo la porta.La spalancai e mi ritrovai davanti il blu a petto nudo, con la musica nelle orecchie mentre sollevava i pesi.
Non ancora cazzo.
Dato che non aveva sentito, cercai di allontanarmi, indietreggiando, peccato che nemmeno il tempo di fare un passo, che le sue palpebre si alzarono.
I nostri occhi si incontrarono e lui si fermò, poggiando i pesi sulla piccola panchina in pelle in parte.
Io: "s-scusa, non c-credevo che-" balbettai abbassando lo sguardo, diventando completamente rosso;
Minho: "è la seconda volta che entri, non ti sei accorto che era la stessa identica porta?" domandò passandosi uno straccio bianco sul collo, asciugandosi il sudore;
Io: "beh n-no, sono tutte uguali" ribattei mordendomi il labbro inferiore.Rimasi nella stessa posizione a fissarmi i calzini, che in quel momento mi sembravano veramente interessanti.
Nel frattempo, sentì dei passi avvicinarsi a me ed entrare nel mio contatto visivo.
Minho: "perché ti scandalizzi così tanto? Mi hai visto anche nudo, più di una volta" commentò ridacchiando.A quelle parole, mi accaldai ancora di più e alzai di scatto la testa, guardandolo basito.
Io: "zitto" ringhiai guardandolo male;
Minho: "ma è vero" insistette continuando a ridere;
Io: "non è la stessa cosa" precisai incrociando le braccia al petto e distogliendo lo sguardo, offeso;
Minho: "scusa" disse prendendomi il mento e ricollegando le nostre pupille "ti amo" aggiunse dandomi un bacio sulla fronte;
Io: "anche io ti amo MinMin" dichiarai sorridendogli.Si abbassò e incollò le nostre labbra, muovendole delicatamente e lentamente.
Ricambiai e passai i miei palmi sul suo petto, fino ad arrivare alle sue spalle, che presi e strinsi tra le mie dita.
I miei fianchi invece, vennero stretti e tirati in avanti, facendo scontrare i nostri rigonfiamenti, entrambi coperti da dei semplici pantaloncini.
Ansimammo l'uno nella cavità dell'altro, ma prima che potessi inserire la lingua, il maggiore si staccò.
Minho: "devo andare a lavorare" si giustificò respirando profondamente;
Io: "ora?" domandai accarezzandogli il collo;
Minho: "già, mi lavo e vado" rispose facendo un verso di dissenso;
Io: "allora ti lascio, hai già fatto colazione?" chiesi staccandomi da lui;
Minho: "sì, è nel frigorifero" affermò sorpassandomi;
Io: "sei il migliore" dissi entusiasta.Lo sentì ridere e ci dividemmo: io andai in cucina e lui in bagno.
Feci quello che aveva detto, estraendo la colazione dal frigorifero e iniziando a mangiare.
Andai su Whatsapp e risposi a tutti i miei amici, per poi aprire Instagram.
Guardai diversi reel e ben presto il blu fece il suo ingresso già perfettamente vestito.
Io: "vai?" domandai sistemando il piatto nella lavastoviglie;
Minho: "nah, tra poco" rispose avvicinandosi a me.
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CEO-Minsung
FanfictionLee Minho è un CEO molto famoso, conosciuto per il suo carattere freddo e pretenzioso e si dice che non abbia mai avuto un assistente personale per più di 3 ore. Ma sarà veramente così? Oppure sarà esattamente il contrario? Dal testo: Io: "vuoi una...