Arrivo indesiderato

1.1K 90 137
                                    

Jisung pov

Minho: "buongiorno Han" mi salutò scendendo dalle scale in marmo;
Io: "buondì capo" risposi sorridendogli leggermente, mentre avevo già tra le braccia tutte e 3 le gattine;
Minho: "hai già fatto colazione?" mi chiese andando verso la cucina;
Io: "oh, sisi non si preoccupi" risposi sorridendogli.

Lui annuì ed estrasse il latte dal frigorifero.
Minho: "mi prendi i biscotti dal cassetto lì sopra?" chiese indicandolo;
Io: "certo" risposi andando verso esso.

Mi alzai in punta di piedi, ma non arrivavo comunque alla maniglia.
Io: "Minho, non ci arr-" borbottai continuando a saltellare sul posto, fino a quando vidi una mano prendere la maniglia e aprire il cassetto.

Appena mi girai, vidi Minho a pochissimi centimetri di distanza da me.
Minho: "sei proprio bassino" sussurrò a pochi centimetri dal mio viso, mentre poggiava i biscotti sul ripiano e mi intrappolava tra quest'ultimo e lui con le braccia.

Io lo guardai negli occhi, con il viso ardente dall'imbarazzo per la troppa vicinanza.

Iniziò ad avvicinarsi pericolosamente a me e quando le nostre labbra stavano per collidere, io mi abbassai bruscamente, spostandomi.

Mi diressi fuori e andai nel mio studio, chiudendo subito la porta.
Io: "merda" borbottai portandomi una mano al cuore, il quale non voleva smettere di battere a più non posso.

Dopo qualche minuto passato a prendere respiri profondi, mi sedetti sulla mia sedia grigia e cominciai a lavorare.

Mentre scrivevo un'email, sentì i passi di Minho avvicinarsi sempre di più, ma fortunatamente sorpassò la mia porta e andò nel suo studio.

Alla millesima email che mi chiedeva di lasciare dei documenti alla segretaria all'ingresso dell'azienda, stampai le schede e uscì.
Io: "capo, io devo portare in azienda dei documenti, torno tra poco" lo avvisai iniziando a scendere le scale.

Non sentì nessuna risposta, così risalì e andai nel suo studio.
Io: "Minho io vado in a-" rispiegai mostrandogli le numerose schede che avevo in mano;
Minho: "sisi ho sentito, ti accompagna Wooyoung" mi interruppe leggendo un foglio;
Io: "okay grazie" borbottai guardandolo con un sopracciglio alzato, per poi dirigermi ancora verso le scale.

Salutai le tre gattine e uscì, incontrando subito Wooyoung poggiato alla solita macchina nera.
Wooyoung: "dove devo accompagnarti?" chiese aprendomi la portiera;
Io: "devo andare in azienda a consegnare tutti questi moduli" risposi entrando nel mezzo.

Wooyoung annuì e partì per le strade trafficate di Seoul.
Io: "come va con San?" chiesi girandomi verso di lui, dato che questa volta occupavo il posto davanti;
Wooyoung: "tutto bene, ma ho intenzione di chiedergli di uscire stasera, un appuntamento ecco" spiegò mentre un sorriso gli illuminava il volto;
Io: "davvero? Sono felice per voi" dissi entusiasta;
Wooyoung: "tu con Minho? Come va?" chiese continuando a guardare la strada;
Io: "che intendi?" chiesi di rimando guardandolo confuso;
Wooyoung: "Changbin mi ha detto cos'è successo tra voi, ma ovviamente non è entrato nel dettaglio e poi ti ricordo che vi ho sentiti in aereo" rispose fermandosi ad un semaforo e girandosi verso di me;
Io: "ah già" borbottai diventando rosso in viso "comunque non lo so, è complicato" risposi poggiando la testa sul finestrino e guardando fuori;
Wooyoung: "vedrai che prima o poi si risolverà tutto" mi rassicurò dandomi una leggera pacca sulla coscia;
Io: "lo spero" sussurrai con gli occhi lucidi.

Dopo poco arrivammo a destinazione e io entrai in azienda.
Io: "scusi, devo lasciare qui questi moduli, dovrebbero passare a ritirarli entro stasera" dissi andando dalla segretaria all'ingresso;
X: "certo, le auguro una buona giornata" rispose prendendomi i fogli e sistemandoli in un cassetto;
Io: "anche a lei" la salutai inchinandomi leggermente, per poi ritornare da Wooyoung.

Quest'ultimo ripartì e in poco tempo arrivammo a casa di Minho.

Lo salutai ed entrai, dirigendomi subito verso il piano superiore.
Io: "Minho sono arr-" dissi andando alla sua porta, ma non lo vidi "dov'è andato?" borbottai controllando diverse stanze.

Scesi di nuovo le scale e andai verso il corridoio sul lato destro.

Mentre camminavo sentì dei rumori provenire da una porta infondo, così mi diressi verso essa.
Io: "Minho sono arriv-" mi bloccai appena lo vidi;
Minho: "cosa c'è?" chiese poggiando i pesi e alzandosi dallo sgabello di velluto su cui era seduto;
Io: "s-scusi" balbettai correndo subito fuori dalla stanza.

Andai subito nel mio studio e chiusi la porta dietro di me con un tonfo, per poi accucciarmi contro essa.

Avevo appena visto Minho mentre si allenava, a dorso nudo e con goccioline di sudore che gli rigavano gli addominali.
Io: "perché tutte a me?" borbottai poggiando la testa alla porta, sbuffando "però non mi lamento" aggiunsi ripensando alla scena "no okay Jisung, riprenditi" dissi dandomi una sberla in faccia.

Mi rialzai e tornai alla mia postazione, ricominciando a scrivere email e rispondere alle chiamate.

All'una mi brontolò la pancia, così andai alla porta e ci poggiai l'orecchio, controllando se ci fosse in giro Minho.

Dato che non sentivo niente, socchiusi la porta e controllai fuori.

Fortunatamente, il corridoio era libero, così scesi lentamente le scale, cercando di fare meno rumore possibile.

Arrivai in salotto con successo e, controllato che non fosse in giro, andai in cucina.

Aprì lentamente il frigorifero e presi la prima cosa che trovai.

Mentre sistemavo le cose con una delicatezza estenuante...
Minho: "perché sei così silenzioso?" chiese dalla soglia della porta.

Io saltai in aria e lancia per aria le bacchette.
Io: "cazzo" borbottai portandomi una mano al cuore.

Minho fece un piccolo sorriso divertito, per poi avvicinarsi a me e porgermi le bacchette.

Lo guardai per un po' ancora spaventato, ma alla fine gliele sfilai delicatamente dalle mani.
Io: "grazie" sussurrai facendogli un piccolo sorriso timido;
Minho: "mangi solo quello?" chiese indicando la mia piccola porzione di pasta al pomodoro;
Io: "sì" risposi sedendomi al tavolo;
Minho: "ti conosco abbastanza da sapere che quello occupa meno di 1/4 del tuo stomaco, perciò ordino il sushi" protestò digitando al telefono il numero.

Io non ribattei, tanto alla fine avevo fatto tutto questo solo per non farmi sentire ed era stato molto utile direi.
Minho: "hanno detto che arriva tra poco più di 15 minuti" disse rimettendo la cornetta al suo posto;
Io: "okay, grazie" sussurrai sorridendogli leggermente.

Continuai a mangiare la mia pasta in silenzio, mentre Minho rispondeva ad una telefonata.

Dopo un po' suonò il campanello e io andai ad aprire, convinto fosse il cibo che avevamo ordinato.
Io: "graz-chi è lei?" chiesi guardando un uomo in giacca e cravatta davanti alla porta;
X: "devo parlare con Minho, spostati" disse cercando di entrare;
Io: "e perché?" chiesi bloccandogli l'entrata;
X: "non ho tempo per giocare con te ragazzino" protestò cercando di spingermi, ma io rimasi fermo come una statua;
Minho: "è arrivato il sushi Jis-?" lo sentì chiedere, ma appena si affiancò a me, si bloccò "cosa ci fai qui?" chiese guardando schifato il nuovo arrivato;
X: "devo parlarti figliolo" rispose arrogantemente, guardandolo con sguardo glaciale.

~
Chissà cosa vorrà questo tipo👀
Comunque grazie mille per i 300 followers❤️❤️❤️

CEO-MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora