Riunione

867 67 116
                                    

Minho pov
qualche giorno dopo*

Mi sistemai la cravatta grigia a righe nere, mi infilai la giacca e scesi le scale, trovando già il mio partner che metteva le scarpe.
Jisung: "sei pronto?" chiese sollevando la testa;
Io: "sì, ci sono" affermai raggiungendolo.

Mi coprì anche io i piedi con dei mocassini grigi, per poi uscire di casa.

Naturalmente, trovammo già il corvino pronto con la sua macchina nera scintillante.
Jisung: "sbaglio o è più pulita del solito?" notò passando due dita sul finestrino, mentre ci inoltravamo in mezzo al caos mattutino di Seoul;
Wooyoung: "ora di sicuro i vetri non lo sono più" commentò guardando seriamente il minore dallo specchietto retrovisore;
Jisung: "oh, scusa" sussurrò spostando subito la mano;
Wooyoung: "scherzo Ji, comunque sì l'ho portata ieri a lavare" spiegò ridendo.

Anche il castano rise lievemente, mordendosi il labbro inferiore.

Era così carino.

Mi ritrovai a sorridere come un ebete e poggiai una mano sul suo interno coscia, stringendolo.

A quel gesto, sollevò lo sguardo e io, non riuscendo a contenermi, unì le nostre labbra.

Lo percepì sorridere e ruotò completamente il busto nella mia direzione, accarezzandomi con una mano la guancia, mentre con l'altra si sorreggeva allo schienale del sedile.

Io invece, circondai immediatamente i suoi fianchi, schiacciandomelo addosso e intensificando di conseguenza, il bacio.

Prima che potessi inserire la lingua nella sua cavità orale però, la voce dell'autista mi fermò.
Wooyoung: "scusate ragazzi, ma quest'auto non ha il pannello divisorio" indicò guardandoci di sottecchi.

Jisung si allontanò con le gote infuocate e io sbuffai, sollevandomi, dato che mi aveva praticamente fatto sdraiare sul sedile.
Wooyoung: "giuro che lo compro prima o poi" promise portandosi una mano al cuore;
Io: "ti conviene" bofonchiai sistemandomi il colletto della camicia bianca.

Rimanemmo in silenzio e io poggiai il braccio sullo schienale, facendolo passare dietro la testa del ragazzo al mio fianco.
Io: "comunque, come va con la nuova casa?" domandai guardando la strada davanti a me;
Wooyoung: "super bene, la amiamo" rispose usufruendo ancora dello specchietto retrovisore per sorridermi;
Io: "avete già scopato?" chiesi rimanendo serio;
Wooyoung: "eccome" affermò facendomi l'occhiolino;
Io: "se non avete ancora provato, vi consiglio i piani della cucina, sono davvero perfetti, non è vero Jis?"  consigliai girandomi verso il moro;
Jisung: "MINHO" mi riprese dandomi una sberla sul petto;
Io: "che c'è? È vero e lo sa anche lui" ribadì alzando le spalle;
Wooyoung: "giusto" confermò fermandosi di fronte all'azienda.

Scendemmo e con gli ultimi saluti, entrammo, incontrando gli altri.
Changbin: "YOOOO" ci salutò con una pacca sulla spalla;
Jisung: "non urlare" lo zittì sbuffando;
Chan: "ah Minho, era ora" disse avvicinandosi a me col fiatone;
Hyunjin: "hai la riunione" spiegò affiancando il maggiore;
Io: "lo so, è tardi?" domandai prendendo il telefono;
Hyunjin: "no, ma muoviti" negò afferrandomi per le spalle;
Jeongin: "deve venire anche Jis, vero?" presuppose bloccando i miei passi;
Io: "certo, vieni" approvai allungando una mano.

Lo scoiattolo me la prese e insieme seguimmo il mio assistente.
Jisung: "per cosa è la riunione?" chiese intrecciando le nostre dita;
Hyunjin: "sono le solite per stabilire quanto dare ai clienti e cose del genere" rispose alzando le spalle;
Io: "ti ricordi ciò che ti ho detto?" sussurrai contro l'orecchio del più alto;
Hyunjin: "certo capo" affermò facendomi un pollice in su;
Jisung: "di che parlate?" interloquì alternando lo sguardo tra me e il castano;
Io: "gli ho chiesto una cosa riguardo dei fogli, niente di cui preoccuparsi" mentì circondandogli le spalle con un braccio e avvicinandolo ancora di più a me.

Lui sembrò crederci, perché si limitò a fare un semplice cenno del capo e mi afferrò la mano penzolante dalla sua spalla, continuando a camminare.

Percorremmo il corridoio e finalmente arrivammo a destinazione.
Hyunjin: "dovrebbero esserci già tutti dentro" ci avvisò girandosi verso di noi.

Io annuì e lo sorpassai, abbassando la maniglia e facendo il mio ingresso nella modesta stanza ricolma di uomini e donne in giacca e cravatta, per lo più giovani.
Io: "buongiorno a tutti" li salutai educatamente inchinandomi "lui come sapete è il mio assistente personale, Han Jisung" lo presentai afferrandogli una spalla e stringendola leggermente, dato che sapevo fosse a disagio;
Jisung: "buongiorno" salutò anche lui inchinandosi innumerevoli volte;
X: "anche il suo ragazzo, giusto?" domandò un signore sulla cinquantina, studiandolo da testa a piedi;
Io: "esatto, ma questo ovviamente non influirà su ciò che diremo oggi" discorsi facendo un sorriso tirato;
X: "ci fidiamo di lei, signorino Lee" disse la giovane donna a capo tavola, accennando un sorriso a fior di labbra, addobbate con un rossetto rosso scuro;
Io: "grazie Mina" la ringraziai ricambiando il sorriso.

Si presentò anche il resto del tavolo e finalmente potei prendere posto di fronte a Mina.

Cominciammo le nostre solite discussioni e dato che tutti eravamo i CEO di una specifica azienda, ognuno espose le proprie idee e suggerimenti, con lo scopo di aiutarci e sostenerci a vicenda.

Nel mentre, non potei far a meno di tirare diverse occhiate al mio fidanzato, il quale non se ne rese neanche conto da quanto era intento ad appuntarsi ciò che dicevamo su un block notes.
Wonpil: "bene, direi di passare al prossimo argomento" annunciò dopo qualche secondo di silenzio.

Tutti gli altri accettarono e dato che lo spilungone davanti alla porta non faceva nessuna mossa, finsi una tosse secca.
Hyunjin: "o-oh, Jis puoi aiutarmi a prendere una cosa? Mi sono dimenticato di portarla" si ripigliò avvicinandosi al richiamato, già pronto a cambiare pagina;
Jisung: "ma devo segnare ciò che dicono" ribatté guardandolo confuso;
Io: "tranquillo, tanto abbiamo finito ormai" lo tranquillizzai facendogli un piccolo sorriso rassicurante;
Hyunjin: "arrivederci" concluse afferrando saldamente il polso di Jisung e inchinandosi.

E con questo, se ne andarono.
Mina: "direi che ha funzionato" ironizzò rilasciando una flebile risata.

Sorrisi e iniziammo a parlare di una nuova questione, questione che Han non doveva assolutamente scoprire.
Serim: "quindi qual è il piano?" chiese guardandomi incuriosito;
Io: "pensavo di offrirgli soldi, molti soldi" esposi sigillando le mie dita tra loro, per poi posizionarle sul tavolo;
Jennie: "quanti di preciso?" mi incalzò assottigliando gli occhi;
Io: "quanti ne vuole, basta che se ne ritorni da dove è venuta e che ci resti" risposi digrignando i denti, sentendo la rabbia salire;
Vernon: "Jisung non sa niente, vero?" chiese guardandomi con una smorfia compiaciuta sul viso;
Io: "già e non deve venirlo a sapere, questa storia di Jeewon Han, deve rimanere tra noi, è chiaro?" imposi alzandomi e poggiando i palmi sul tavolo, guardandoli uno ad uno con sguardo severo e rigido.

Tutti affermarono, ma prima che Wonpil potesse aprire bocca, una vocina alle mie spalle ci fece voltare tutti verso la porta.
Jisung: "perché parlate di mia madre, Minho?" domandò fissandomi dritto negli occhi;
Io: "Ji-" provai a chiamarlo avvicinandomi a lui;
Hyunjin: "scusate" disse col respiro pesante, arrivando dietro al moro.

Quest'ultimo mi guardò ancora per qualche secondo, per poi dare una veloce occhiata al resto delle persone nella stanza e correre via.

~
Let's run

CEO-MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora