Aereo privato

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Jisung pov

Appena la sveglia suonò allungai la mano e la spensi, per poi soffermarmi sul bianco soffitto di casa mia.

Dopo qualche minuto, presi il telefono dal comodino e controllai l'ora.
Io: "7.14" borbottai leggendo i numeri in grassetto sullo schermo luminoso.

Sotto esso, notai numerose notifiche da parte di tutti i miei amici, così aprì la più recente.
Innie🦊: hey Ji, sei pronto per il 'viaggio di lavoro' con Minho?😈😏

Appena lessi il messaggio spalancai gli occhi e mi alzai di scatto dal letto.
Io: "ZIA, CHE GIORNO È OGGI" urlai scendendo velocemente dalle scale;
Zia: "non urlare, comunque è sabato, perché?" chiese sbucando dalla cucina con un tubetto di panna montata in mano;
Io: "dammi" le ordinai strappandogli l'oggetto dalle mani, per poi portarmelo alla bocca e assaporare la sostanza bianca;
Zia: "sei un maiale" borbottò tornando in cucina a preparare la colazione, seguita da me "comunque, perché sei così agitato?" mi domandò girando i pancakes nella padella;
Io: "oggi devo partire con Minho" borbottai sbattendo la testa sul frigorifero;
Zia: "è così stronzo?" mi chiese spegnendo il fuoco;
Io: "SI" urlai sbattendo ancora la testa;
Zia: "non è un motivo per rompere il frigorifero. Ora vai su e preparati, muoviti" mi ordinò infilandomi in bocca un pancake, per poi girarmi e buttarmi fuori dalla cucina;
Io: "HEY" protestai togliendo il pancake dalla mia bocca e picchiando contro la porta;
Zia: "preparati o giuro che butto il tuo portatile giù dalla finestra" mi minacciò dall'altro lato della porta;
Io: "stronza che non sei altro" borbottai mangiando la mia colazione;
Zia: "ti ho sentito" disse ridacchiando.

Io sbuffai e andai in camera mia per prepararmi.

Alle 7.45 ero pronto, così scesi di nuovo le scale e trovai mia zia che guardava la tv sul divano.
Io: "io vado allora" la salutai mettendo le scarpe;
Zia: "ciao tesoro, mi raccomando usate le protezioni" disse abbassando il volume;
Io: "COME SCUSA?!?!" urlai guardandola basito;
Zia: "che ho detto? Io non ho detto niente, muoviti che sei in ritardo" ordinò sorridendomi maliziosamente.

Io alzai gli occhi al cielo, presi la mia valigia e uscì velocemente da casa, diretto verso l'autobus.

Dopo 10 minuti arrivai in aeroporto e mi guardai in giro, con l'intenzione di trovare Minho.

Mentre vagavo a caso per l'aeroporto, vidi un uomo in giacca e cravatta avvicinarsi velocemente a me.
X: "tu sei Han Jisung?" chiese accostandosi davanti a me;
Io: "s-sì" borbottai guardandolo impaurito;
X: "il signorino Minho la sta aspettando, mi segua" mi ordinò voltandosi e camminando davanti a me.

Io lo seguì fino all'esterno, dove trovai un'enorme aereo bianco e nero.
Io: "wow" borbottai guardando il mezzo.

L'uomo mi prese la valigia e la portò su dalle scale, mentre io lo seguivo.

Appena entrai nell'aereo, spalancai la bocca dalla sorpresa.
X: "non hai mai visto un aereo privato?" chiese accostandosi accanto a me dopo aver sistemato la valigia in una piccola stanza dietro di noi;
Io: "in realtà no dato che costano più della mia stessa vita" risposi continuando a guardare i sedili in pelle bianca, facendo ridacchiare l'altro;
Wooyoung: "ah comunque, io sono Jung Wooyoung" si presentò sorridendomi;
Io: "piacere" dissi sorridendogli di rimando.

Mi condusse verso una porta in fondo al corridoio e l'aprì, rivelando un piccolo bar.
Wooyoung: "ve l'ho portato signore" disse entrando nella stanza e inchinandosi a Minho;
Io: "buongiorno capo" lo salutai inchinandomi anch'io;
Minho: "bene, puoi andare Wooyoung" disse sorridendogli un po', per poi ritornare serio e continuare a bere il suo caffè.

Quando Wooyoung uscì dalla porta, non sapevo cosa fare, così rimasi fermo facendo finta di guardarmi in giro.
Minho: "puoi sederti, non ti brucio con il caffè... forse" disse borbottando l'ultima parola, ma io riuscì a sentirlo comunque;
Io: "molto gentile da parte sua" ironizzai sedendomi accanto a lui sullo sgabello di pelle "è tutto in pelle qui" pensai tra me e me poggiando i gomiti sul balcone;
Minho: "vuoi qualcosa?" mi chiese poggiando la tazza dalla quale aveva appena bevuto;
Io: "no grazie" risposi velocemente, forse anche troppo;
Minho: "non è avvelenato sai" ghignò guardandomi divertito;
Io: "non mi stupirei se lo fosse" sussurrai picchiettando le dita sul balcone;
Minho: "secondo me tu pensi che io sia un assassino" disse prendendo un sorso della sua bevanda marroncina;
Io: "può darsi" risposi girandomi verso di lui, il quale mi stava già fissando da quando avevo messo piede nella stanza.

Minho fece un piccolo sorriso, per poi alzarsi e dirigersi fuori dal bar, con me dietro.

Si sedette su una delle tante poltrone vicino al finestrino, mentre io su un'altra poltrona dall'altro lato del corridoio.
Minho: "puoi sederti anche qui vicino, non ti mangio mica" borbottò continuando a guardare fuori;
Io: "pensavo di darle fastidio" risposi alzandomi e sedendomi davanti a lui;
Minho: "non mi dispiace" sussurrò, ma io riuscì a sentirlo comunque e lo guardai male "che c'è?" chiese girandosi verso di me;
Io: "niente" risposi distogliendo lo sguardo, facendo finta di guardarmi le unghie colorate di nero;
Minho: "ti stanno bene" disse guardando le mie mani "le unghie intendo" aggiunse alzando lo sguardo sul mio;
Io: "g-grazie" balbettai sorridendogli imbarazzato e arrossendo leggermente.

Rimanemmo in silenzio e io mi stavo sistemando per cercare di dormire, fino a quando una voce maschile occupò tutto l'aereo.
X: "spegnete i telefoni e allacciate le cinture di sicurezza, si parteee" ordinò attraverso il microfono.

Io feci come mi era stato detto, spegnendo il telefono e allacciandomi la cintura.

Dopo pochi minuti caddi nel mondo dei sogni, fino a quando una voce mi richiamò.
Minho: "hey Jisung, vuoi qualcosa da mangiare?" chiese scuotendomi leggermente le spalle.

Aprì lentamente gli occhi e trovai Minho che si sporgeva verso di me.
Io: "che ore sono?" chiesi stiracchiandomi leggermente;
Minho: "è l'una" rispose alzandosi "muoviti che ho fame" disse andando verso il bar.

Io sbuffai, slacciai la cintura e lo seguì.
Minho: "cosa vuoi da mangiare?" mi chiese indicando la sedia davanti a lui;
Io: "quello che c'è" risposi semplicemente alzando le spalle "non ho neanche fame" aggiunsi sbadigliando.

Ma proprio mentre pronunciavo quelle parole, la mia pancia brontolò.
Minho: "ah ah sì non hai fame, come no" disse guardandomi divertito;
Io: "zitto" risposi senza pensarci "oh, s-scusi non volevo, è solo che non penso prima di parlare tante volte" mi giustificai abbassando lo sguardo.

Minho fece un piccolo sorriso divertito e mi passò il menù.
Minho: "scegli" mi ordinò mettendomi il foglio sotto il naso.

Lo presi senza esitare e scelsi il mio pranzo, che arrivò poco tempo dopo insieme al suo.
Cameriera: "ecco le vostre ordinazioni, buon appetito" disse appoggiando i due piatti sul tavolo, per poi andarsene velocemente;
Io: "wow, pure il ristorante" borbottai guardando il piatto fumante di carne davanti a me;
Minho: "dovrai abituarti a questo lusso dato che ti porterò spesso nei miei viaggi" disse prendendo un sorso di vino;
Io: "quanti viaggi fa all'anno?" gli chiesi iniziando a tagliare il mio pranzo;
Minho: "molti" rispose semplicemente alzando le spalle, per poi iniziare a mangiare il suo riso.

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Eccovi il viaggio miei cari🌝
Probabilmente il prossimo aggiornamento sarà sabato o in caso domenica:)

CEO-MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora