ℳ𝒾𝓃𝓈𝓊𝓃ℊ

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Jisung pov

Minho: "devo chiederti una cosa" disse mantenendo il suo sguardo serio;
Io: "dimmi" enfatizzai abbracciandogli il busto con le braccia.

Lo vidi sgargiare con qualcosa nelle tasche dei suoi jeans e in poco tempo ne estrasse un piccolo oggetto, che però purtroppo non riuscivo a vedere.

Si girò verso di me, sorreggendosi con un gomito e finalmente riuscì a vedere chiaramente una piccola scatolina nera rinchiusa nel suo palmo.
Io: "non vuoi chiedermi di sposarti, vero?" chiesi ironicamente poggiando il mento sul mio palmo;
Minho: "quello tra un po' di anni" rispose ridacchiando.

Gli sorrisi e lui aprì la scatolina, rivelando un anello argentato con incastonato un piccolo diamante.

Spalancai la bocca e il maggiore lo prese, poggiando l'oggetto vuoto sulla coperta.

Mi allungò una mano e io ci poggiai sopra la mia, lasciando le dita in bella vista.

Avvicinò l'anello e me lo infilò nell'anulare.
Io: "è perfetto" dissi osservandolo;
Minho: "non ancora" mi contraddisse facendo un sorrisetto.

Lo guardai confuso e lui mi fece un cenno verso il mio nuovo accessorio.

Così, lo girai, mostrando una piccola scritta in corsivo incisa sopra.
Io: "ℳ𝒾𝓃𝓈𝓊𝓃ℊ?" chiesi leggendo la parolina;
Minho: "sono i nostri nomi uniti, ti piace?" spiegò guardandomi speranzoso.

Sollevai lo sguardo, mentre i miei occhi cominciarono a pizzicare e bagnarsi sempre di più.

Gli sorrisi, per poi saltargli addosso, facendolo cadere di schiena sulla coperta, con me sopra.
Io: "ti amo" dichiarai collegando le nostre labbra.

Il ragazzo sotto di me ricambiò immediatamente, muovendosi lentamente su di me.

Poggiò le sue mani sui miei fianchi e li strinse, avvicinandomi a lui.

Le mie invece, scivolarono ai lati della sua testa, in modo tale da sorreggermi.

Iniziò ad accarezzarmi la schiena e dopo qualche altro minuto ci staccammo, entrambi col fiato corto.
Minho: "ti amo anche io" sussurrò beccandomi ancora le labbra.

Sorrisi, strofinando il naso sul suo, per poi spostarmi e rimettermi sulla coperta, stando però tra le sue braccia.

Nascosi il viso nel suo petto e chiusi gli occhi, lasciandomi cullare dalle sue carezze e dal suo delicato profumo.

Mentre mi faceva i grattini sulla schiena e sui capelli, il sonno iniziò ad invadermi il corpo e le mie pupille si fecero pesanti.

Ma prima che potessi addormentarmi, la voce del blu mi fece ripigliare.
Minho: "dovremmo tornare che è tardi" avvisò sospirando;
Io: "mangiamo a casa la cheesecake?" chiesi sollevando la testa e facendogli le labbrucce;
Minho: "certo" affermò dandomi un bacio sulla fronte.

Sorrisi e mi spostai, mettendomi a sedere.

Ci alzammo e sistemammo tutto, per poi incamminarci nell'enorme prato fiorito, mano nella mano.

CEO-MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora