Speciale~Minsung

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Jisung pov

Finalmente dopo un'intera giornata di lavoro, potei sorpassare in tranquillità la famigliare soglia di casa.
Irene: "oh, ben tornati" ci accolse la babysitter che avevamo assunto giusto pochi anni prima per i nostri figli;
Io: "hey, scusaci il ritardo ma sai ci hanno trattenuto per un'intervista" mi scusai abbozzandole un sorriso.

Lei si inchinò solamente e dopo gli ultimi saluti, se ne tornò a casa.

Stupiti dell'insolito silenzio, sia io che mio marito ci muovemmo piano all'interno delle mura, attenti a fare meno rumore possibile.

Irene era riuscita a far addormentare quelle due pesti e potevamo avere un po' di pace dopo tanto tempo.

Quando entrammo nella nostra camera, venimmo subito travolti da quattro palle di pelo.
Minho: "ma ciao bellezze" le salutò accovacciandosi in mezzo alle sue tre gatte;
Io: "avete mangiato?" chiesi posando un bacio sulla testolina di un Bbama tutto scodinzolante.

Lui mi rampò addosso, così lo presi in braccio e mi lasciai leccare la faccia a mo' di ben tornato.

Quando i felini cominciarono a richiedere le attenzioni del loro amico però, lo liberai e li lasciai andare a giocare.
Minho: "tieni" ordinò offrendomi il pigiama pulito dall'armadio, che consisteva in boxer neri e una lunga maglia rossa, probabilmente entrambi appartenenti al maggiore.

Prese l'intimo e dei semplici pantaloni di tuta bianchi per sé, per poi afferrarmi una mano e guidarmi al bagno.

Ci spogliammo e come ogni sera, entrammo insieme nel boxe doccia.
Minho: "vieni qui" sentenziò già munito di shampoo, pronto per insaponarmi.

Assecondai le sue richieste e mi lasciai pulire il cuoio capelluto, cullato dai suoi soffici massaggi.

Poggiai le mani sui suoi fianchi e mi avvicinai al suo petto, riempiendolo di baci e piccoli morsi leggeri.

Ogni volta il corpo di mio marito nudo e gocciolante d'acqua tiepida sembrava chiamarmi e ormai per me era buona e giusta abitudine soddisfare le mie voglie.

Lui non si scansava mai anzi, ricambiava e molto spesso questi singolari stuzzicamenti li facevamo sfociare in qualcosa di molto più perverso e piccante.

E perché non anche questa sera?

Minho, come se fosse connesso ai miei pensieri, capì il mio desiderio e dopo avermi risciacquato i capelli, mi prese la mandibola fra le mani e la sollevò.

I nostri sguardi si scontrarono ed era chiaro per entrambi quello che volevamo.

Legammo le nostre labbra in un bacio fugace e straripante di passione da soddisfare, muovendoci scompostamente l'uno sull'altro e proibendo alle gocce cristalline di dividerci.

Separai le mie linee e ci lasciai entrare la lingua del blu, la quale trafficò tra le mie pareti fino a raggiungere la sua simile, dando vita ad una sontuosa danza senza fine.

Sollevai le braccia e le allacciai attorno al suo collo, stringendolo a me, mentre lui saldò le sue dita attorno ai miei fianchi minuti.

Mi tirò a sé e le nostre intimità scoperte si scontrarono, lasciando sfuggire un ansimo strozzato da ambedue le nostre gole.

Il nostro livello di eccitazione a quel punto sorpassò la linea della poca sanità mentale ancora immagazzinata nel nostro cervello e la ruppe completamente, facendoci perdere lucidità.

Venni preso per le natiche e sbattuto contro il muro freddo della doccia.

Con questo atto la mia schiena venne sorpassata da uno sciame di brividi e spasmi, portandomi a tremare lievemente.

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