Jisung pov
Appena il maggiore parcheggiò, slacciai la cintura e mi catapultai fuori dall'auto.
Minho: "ma che ti prende oggi? È da quando sei tornato dal centro commerciale che sei schizzato" notò lasciandosi strattonare verso il ristorante a pochi passi da noi;
Io: "shhh" lo zittì fermandomi davanti alla porta in vetro e aprendola.La campanella tintinnò, portando l'attenzione di molte persone su di noi, tra cui quella della cassiera e di altri camerieri nelle vicinanze.
Cameriere: "avete prenotato?" domandò fronteggiandoci;
Minho: "Lee Minho, per 2" affermò circondandomi le spalle con un braccio;
Cameriere: "o-oh, scusi non l'avevo riconosciuto" si scusò diventando leggermente rosso e inchinandosi immediatamente più volte;
Minho: "non ti preoccupare" lo tranquillizzò afferrandogli una spalla e facendolo drizzare.Fece un piccolo sorriso imbarazzato e ci guidò su per le scale in un angolo più appartato, come era solito prenotare il CEO.
Cameriere: "diteci pure se avete bisogno di qualcosa" ci avvertì sistemando due menù sul tavolo;
Io: "certo, grazie" risposi afferrando già uno dei due oggetti e sfogliandolo.Si inchinò e scomparì al piano di sotto.
Io: "strano che non hai preso anche le tendine divisorie" commentai ridacchiando;
Minho: "non ne avevo voglia" biascicò lasciando liberare dalla sua gola un ampio e lungo sbadiglio;
Io: "stanco?" chiesi prendendogli una mano e intrecciando le nostre dita;
Minho: "abbastanza" sibilò strizzando gli occhi e spalancandoli, cercando di non collassare;
Io: "se vuoi possiamo venire domani, ti preparo qualcosa io a casa, ovviamente surgelato" proposi preoccupato;
Minho: "no tranquillo, eri così felice di venire e poi posso resistere per 2 ore" ribatté facendomi un piccolo sorriso rassicurante;
Io: "sicuro?" dubitai osservando attentamente le sue reazioni;
Minho: "giuro" replicò stringendomi la mano.Annuì e prendemmo i nostri ordini, che fortunatamente arrivarono in poco meno di 10 minuti.
Minho: "a capodanno voglio portarti in un posto, quindi tieniti libero" mi anticipò tagliando la sua bistecca;
Io: "certo capo e comunque non avrei preso altri impegni a prescindere" confermai facendo un sorso di vino bianco.Chiacchierammo e ridemmo per tutta la sera, tanto che in poco tempo finimmo anche il dolce.
Io: "Min, devo darti una cosuccia" dissi prendendo la giacca e infilando la mano nella tasca;
Minho: "cosa?" enfatizzò incuriosito;
Io: "questo" annunciai poggiando la scatolina sul tavolo e aprendola.Sotto lo sguardo smarrito del castano, tolsi l'anello e glielo porsi.
Io: "volevo che anche tu avessi un ricordo materiale della nostra relazione, anche se piccolo" spiegai sentendo le mie gote accaldarsi leggermente.Sul volto pallido del blu si dipinse una smorfia basita, tradita però dalle sue labbra, le quali non riuscirono a trattenere un sorriso.
Minho: "l'hai comprato stamattina?" domandò porgendomi la mano;
Io: "yess, Seonghwa l'aveva già pronto" assentì infilandoglielo nell'anulare;
Minho: "non dovevi Ji davvero, non servono cose materiali per ricordarmi di te, di noi" indicò sistemandosi il cerchio argentato e leggendo la scritta incavata;
Io: "lo so, ma volevo fossimo abbinati" precisai alzando le spalle;
Minho: "grazie allora, ti amo" dichiarò stringendomi le mani tra le sue;
Io: "anche io" concordai avvicinando al massimo gli angoli della bocca alle orecchie.Prendemmo il caffè e appena lo finimmo, pagammo e tornammo a casa.
Minho: "che vuoi fare?" chiese togliendosi la giacca e mettendola sull'appendino insieme alla mia;
Io: "andiamo a letto" decisi sfilandomi le scarpe;
Minho: "se non sei stanco possiamo guardarci anche un film" propose camminando svogliatamente verso il divano;
Io: "nah, andiamo" ribadì afferrandogli un braccio.Lo trascinai su dalle scale e lo spinsi in camera.
Aprì il suo armadio e scelsi un pigiama per lui e uno per me, che naturalmente consisteva nella sua enorme felpa grigia con un paio di ali bianche dipinte dietro e nei pantaloni di tuta grigi.
Minho: "ti piace proprio quella felpa" commentò ridacchiando;
Io: "è la mia preferita" espressi alzando anche il cappuccio.Mi sorrise e andò in bagno a lavarsi i denti.
Finito di cambiarmi, lo seguì e lo trovai davanti allo specchio mentre si struccava la leggera matita che si era messo per la giornata lavorativa.
Dato che aveva gli occhi chiusi, non si accorse della mia presenza e gli andai dietro, circondandogli la vita con le braccia.
Poggiai una guancia sulla sua schiena, stringendolo a me e concentrandomi a farmi inebriare dal suo profumo ancora intenso.
Percepì il suo corpo rilassarsi sotto il mio tocco e sistemò le ultime cose, per poi girarsi verso di me.
Mi prese la nuca, accarezzandomi il labbro inferiore con il pollice, portandomi a socchiudere le labbra.
Ci studiammo a vicenda per qualche secondo, immersi ognuno nelle iridi dell'altro, fino a quando io mi sollevai in punta di piedi e unì le nostre bocche.
Ricambiò dopo qualche secondo e chiudemmo gli occhi, muovendoci lentamente e dolcemente, cambiando direzione ad ogni scocchio.
Intersecò le dita tra i miei capelli, massaggiandomi la cute, mentre io stringevo di più la sua vita tra le mie braccia.
Ci staccammo dopo qualche minuto col fiato corto e il battito cardiaco accelerato.
Minho: "andiamo a letto?" sussurrò ad un soffio dal mio viso.Annuì, ma prima di staccarmi gli diedi un ultimo bacio a stampo, facendo sorridere entrambi.
Mi prese la mano, facendo intrecciare le nostre dita e mi guidò in camera.
Ci mettemmo sotto le coperte, coprendoci per bene con le lenzuola e riscaldandoci con il calore dei nostri corpi.
Come ogni notte, posizionai una mano e il viso sul suo petto, intanto che l'altro mi cingeva la vita con un braccio e posizionava l'altro sotto il mio collo, lasciandomelo usare come secondo cuscino.
Io: "dove vuoi portarmi a capodanno?" chiesi dopo qualche secondo di silenzio, pervaso dalla curiosità;
Minho: "è una sorpresa e ti avviso già che anche se continuerai a chiedermelo, non te lo dirò mai" mi avvertì rilasciando un risolino tra il divertito e il maligno;
Io: "stronzo" bofonchiai muovendomi nervosamente su di lui, ma non staccandomi lo stesso.In risposta, mi baciò la testa e iniziò ad accarezzarmi i capelli con la mano più vicino.
Minho: "notte amore" sussurrò sistemandosi meglio sul cuscino;
Io: "notte, ti amo" risposi infilando una gamba tra le sue;
Minho: "io di più" protestò alzando leggermente la voce;
Io: "no, io" insistetti aggrottando le sopracciglia;
Minho: "io" ribadì con tono serio.Sbuffai e alzai la testa, notando che mi stava già guardando.
Io: "io" replicai assottigliando gli occhi.Provò a ribattere di nuovo, eppure non ci riuscì perché appena aprì la bocca, gli morsi il labbro inferiore e lo baciai.
Dato che mi staccai praticamente subito, non riuscì a ricambiare e non parlò più.
Io: "notte" dissi rimettendomi nella posizione comoda di prima;
Minho: "io di più" si impuntò dopo numerosi minuti, probabilmente passati a rimuginare su ciò che avevo fatto pochi istanti prima.Sospirai e gli diedi una forte gomitata sulla pancia, facendolo mugugnare e contorcere dal dolore.
Minho: "bastardo" ringhiò con voce bassa e roca.Sorrisi, dandogli un ultimo bacio sul petto e calando una volta per tutte nel totale silenzio notturno.
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Scusate se in sto periodo pubblico in ritardo, ma giuro che mi dimentico dell'esistenza delle mie storie e in più sto scrivendo una nuova Minsung perciò mi sto lasciando un po' trasportare :)
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CEO-Minsung
FanfictionLee Minho è un CEO molto famoso, conosciuto per il suo carattere freddo e pretenzioso e si dice che non abbia mai avuto un assistente personale per più di 3 ore. Ma sarà veramente così? Oppure sarà esattamente il contrario? Dal testo: Io: "vuoi una...