10 minuti

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Jisung pov

Si diresse verso il lato destro e raggiunse la porta, aprendola, rivelando una grande camera con protagonista un letto matrimoniale in legno bianco.

Mi buttò subito su esso, posizionandosi a cavalcioni su di me e iniziando a baciarmi il collo.

Strinsi le sue ciocche blu notte, tirandole ogni volta che mordeva o succhiava, lasciandomi bolli viola e rossi sparsi per la pelle.

Dato che il suo percorso era ostacolato dalla maglia, me la sfilò, lasciandola cadere sul pavimento e attaccò i miei capezzoli.

Li prese tra i denti, tirandoli e stringendoli avidamente, volendo lasciare il suo segno su tutto il mio pallido corpo.

Acchiappai l'orlo del suo indumento superiore, ma prima che potessi alzarlo, il telefono nelle mie tasche squillò.

Sbuffai e lo presi, controllando il rompi coglioni che mi aveva chiamato proprio in quel momento, mentre il maggiore assestò momentaneamente i suoi movimenti.

E ovviamente chi se non Lee Felix.

Lanciai una leggera occhiata al ragazzo sopra di me e quando mi fece cenno verso il telefono, risposi.
Io: "dimmi Lix" dissi portandomi il dispositivo all'orecchio;
Felix: "sembra che hai l'asma" commentò appena aprì bocca;
Io: "zitto, cosa vuoi?" domandai volendo tornare al più presto a quello che stavo facendo;
Felix: "no niente, ho perso una scommessa e Changbin mi ha costretto a stare in chiamata con te per 10 minuti" spiegò riassumendo il tutto;
Io: "e perch-?" provai a chiedere confuso.

Prima che potessi concludere la frase, Minho ricominciò a baciarmi e leccarmi il collo, continuando a muoversi rapidamente.
Felix: "ti senti bene?" chiese sentendo la mia voce spezzata;
Io: "s-sì, cosa stai facendo tu?" domandai di rimando cambiando subito argomento e mettendo il viva voce, così da non dover stare per forza con lo schermo fastidiosamente attaccato all'orecchio;
Felix: "sto andando a prendere un caffè, mentre Binnie continua a fissarmi e indicarmi l'orologio, è inquietante sai" rispose ridacchiando;
Io: "beh, si parla di Bin perciò" proferì accarezzando le ciocche scure del ragazzo che ora si era abbassato sui miei addominali leggermente evidenti;
Felix: "tu che fai?" chiese ricambiando la domanda.

Deglutì e il maggiore si fermò, lasciando attaccata la sua lingua alla mia pelle e guardandomi di sottecchi.
Io: "e-ehm, sto facendo una passeggiata" inventai ridendo nervosamente, ricevendo un'occhiata da parte del CEO;
Felix: "da quando cammini?" chiese con tono stupito;
Io: "non so, avevo vogli-a" bofonchiai dando una sberlina sulla fronte del blu, il quale aveva iniziato a mordermi i capezzoli;
Felix: "ah ah" rispose palesemente falso.

Controllai il tempo della chiamata e purtroppo, notai che erano passati solo 5 minuti.
Felix: "sai per caso dov'è Minho? Non c'è al lavoro" discorse dopo qualche secondo di silenzio;
Io: "no" negai subito, forse anche troppo velocemente;
Felix: "ma davvero?" dubitò rilasciando una sottile risata divertita.

Il protagonista della nostra conversazione, sollevò la testa, guardandomi con le sopracciglia alzate.
Io: "cioè, nel senso che non è qui con me ora" precisai correggendomi;
Felix: "e dov'è?" chiese curioso;
Io: "a fare la s-spesa" sparai balbettando.

Minho mi guardò basito, lanciandomi un'occhiata che diceva esattamente 'ma sei serio?'.
Felix: "Minho? Non credo sia mai andato al supermercato in tutta la sua vita" espresse ridendo;
Io: "sì beh, l'ho costretto" ribattei aggiungendomi alla sua risata.

CEO-MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora