Ritorno al lavoro

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Jisung pov

Mi svegliai a causa di continue piccole pressioni umide su tutto il viso, che mi costrinsero ad aprire gli occhi dopo molte ore di sonno.

Appena focalizzai la figura di fronte a me e quindi anche la causa del mio risveglio, un sorriso spontaneo prese possesso della mia bocca.
Io: "buongiorno" sonnecchiai stiracchiandomi;
Minho: "era ora" rispose accarezzandomi il petto nudo da sotto il copriletto;
Io: "ero stanco dopo ieri" mi giustificai spostandomi i capelli dalla fronte;
Minho: "colpa mia" rispose baciandomi il naso.

A quel gesto, il mio sorriso si ampliò ancora di più e gli diedi un bacio a stampo, che l'altro non rinunciò ad allungare, dando vita ad un contatto più profondo e affettuoso.

Ci staccammo dopo qualche minuto e il blu si alzò.
Minho: "oggi ricominci a lavorare" annunciò scrocchiandosi la schiena;
Io: "già? Ma che ore sono?" domandai ancora mezzo rincoglionito, sollevandomi con i gomiti;
Minho: "le 10 ed entriamo alle 11 entrambi" rispose aprendo le ante dell'armadio.

Sbuffai e mi ributtai sul letto, facendo cadere le gambe a penzoloni fuori dalle coperte.
Minho: "ti porto le pastiglie per il dolore" proferì uscendo dalla stanza.

Mugugnai una specie di grazie e lo aspettai tranquillamente, riabbassando le palpebre.

Ritornò dopo poco con un bicchiere d'acqua mezzo pieno in una mano e la medicina nell'altra.
Minho: "dai Jis" mi spronò prendendomi il braccio e strattonandomi verso l'alto;
Io: "mmmh" bofonchiai mettendomi a sedere contro voglia e lamentandomi di nuovo per la fitta al fondoschiena.

Portò la pastiglia alle mie labbra, così io le schiusi e la ingoiai, per poi farmi riempire la bocca con l'acqua, mandando giù tutto insieme.
Minho: "vedrai che starai meglio, ora alzati che sennò arriviamo in ritardo" disse scompigliandomi teneramente le ciocche castane.

Annuì e gli afferrai la mano, sollevandomi una volta per tutte dal comodissimo materasso.

Liberai un piccolo urletto, dato che la medicina non aveva ancora fatto effetto, ma riuscì a sopportarlo e mi diressi in cucina con il maggiore.
Minho: "c'è la cheesecake di ieri" mi ricordò estraendo il dolce dal frigorifero;
Io: "SIII" esultai prendendo due forchette dal cassetto e mettendole sul tavolo.

Dato il mio entusiasmo, Minho tagliò due fette e la più grande la diede a me.
Io: "grazie baby" lo ringraziai iniziando subito a divorarla gustosamente.

Lo sentì ridere e si accomodò anche lui di fronte a me, assaggiando la torta fatta da lui stesso.
Minho: "buona" si complimentò da solo prendendone una modesta forchettata;
Io: "buona? È spettacolare Min" lo corressi estasiato, come se le mie papille gustative si trovassero in paradiso.

Rise e mi afferrò la mano posta sul tavolo, facendo intrecciare le nostre dita.

Rimanemmo in silenzio e il mio sguardo vagò tra le nostre mani, soffermandosi sull'anello o più precisamente, sulla scritta.
Io: "stavo pensando" biascicai mettendo in bocca un altro po' del dolce;
Minho: "dimmi amore" definì bloccando le sue pupille sulle mie;
Io: "mi hai dato l'anello" continuai masticando lentamente;
Minho: "sì" assentì guardandomi confuso;
Io: "ma non mi hai davvero chiesto di essere il tuo ragazzo" conclusi mandando giù il grosso boccone che avevo mangiucchiato fin troppo;
Minho: "va beh, era sottinteso dai" commentò poggiando la forchetta sul piatto;
Io: "enno, non è così semplice Minho, voglio sentirtelo dire" ribadì deciso, fermando pure la mia buonissima colazione;
Minho: "dai, lo sai che non sono bravo con le parole" si lamentò mettendo il broncio;
Io: "non mi interessa, ora me lo dici o per me è come se non fosse successo niente" ribattei deciso.

L'altro spalancò la bocca, guardandomi scandalizzato.
Io: "daiii" lo incitai facendo le labbrucce e gli occhioni da cucciolo bastonato.

Lui sospirò, ma esattamente come mi aspettavo, non riuscì a resistere e fece quello che gli chiesi.
Minho: "Han Jisung, vuoi sposarmi?" domandò fissandomi, mentre io lo stavo guardando già con un sorriso stampato in faccia;
Io: "YA" sbottai dandogli un calcio da sotto il tavolo "mancava solo un polpo ed era perfetto" commentai ironicamente.

Scoppiò a ridere e io misi il broncio.
Minho: "va bene, va bene" si arrese dopo qualche minuto, ritornando serio "vuoi essere il mio ragazzo, Jisung?" chiese finalmente non spostando nemmeno per un millesimo di secondo le sue iridi dalle mie;
Io: "sì, lo voglio Minho" risposi intensificando la stretta delle nostre mani.

Ci regalammo un enorme sorriso sornione a vicenda, per poi finire di mangiare e cambiarci.
Minho: "c'è già Wooyoung qui fuori" avvisò infilandosi le scarpe.

Annuì e appena fummo puliti e sistemati, uscimmo di casa, salendo in macchina.
Wooyoung: "buongiorno splendori" ci salutò girandosi verso di noi;
Io: "buongiorno Woo, come va?" chiesi sporgendomi verso i sedili posteriori.

Iniziammo a parlare del più e del meno e arrivammo in un lampo alla nostra destinazione.

Salutammo il corvino ed entrammo in azienda.

Appena varcammo la soglia, Minho mi afferrò la mano, facendola penzolare in mezzo ai nostri corpi.

Tutti si inchinarono al nostro passaggio, ma il CEO li fermò con un semplice cenno della mano libera e un lieve sorriso.

Con mia grande sorpresa, erano poche le persone che ci guardavano disgustate e supposi che era a causa del blu, il quale riusciva ad incutere molta paura quando voleva.

Difatti, le uniche persone che si azzardavano a fissare noi o le nostre mani collegate, si guadagnavano una veloce occhiataccia omicida, che bastava a far distogliere subito lo sguardo e fingere di fare altro.
Io: "se sapessero come sei con me, ti prenderebbero in giro a vita" sussurrai ridacchiando;
Minho: "posso essere cattivo anche con te Han e credo di avertelo già dimostrato o sbaglio?" simboleggiò facendomi un sorrisetto;
Io: "purtroppo sì" concordai sospirando.

Neanche il tempo di uscire dall'ascensore, che subito 6 ragazzi ci vennero addosso.
Chan: "JISUNG" mi richiamò urlando e buttandosi su di me.

Sorrisi e lo strinsi, salutando anche tutti gli altri.
Jeongin: "come stai?" chiese mostrando le fossette;
Io: "io bene ragazzi, voi?" affermai ricambiando la domanda.

Tutti risposero affermativamente e parlammo per un po', fino a quando Minho ci obbligò ad andare a lavorare.
Seungmin: "tanto sappiamo tutti che non lavori" espresse facendogli la linguaccia;
Minho: "ah, perché voi sì" rispose a tono incrociando le braccia al petto, guardandolo con una smorfia divertita sul volto;
Changbin: "noi prendiamo sul serio il nostro lavoro" si intromise sentendosi preso in causa, cosa che in effetti era vera;
Hyunjin: "è da più di un mese che nemmeno io dico una cazzata del genere" giudicò stringendo le spalle del suo ragazzo con un braccio;
Felix: "ma se due secondi fa hai scambiato Jisung per Dahyun" lo contraddisse assottigliando gli occhi;
Hyunjin: "hey, ma tu da che parte stai scusa?" proferì staccandosi da lui, offeso;
Felix: "era per dire" borbottò alzando le spalle;
Io: "ce ne vuole per scambiarmi con una ragazza, in più bionda" dissi abbastanza sorpreso;
Minho: "beh, i lineamenti sono quelli" bofonchiò in un piccolo sussurro, che però raggiunse benissimo le mie orecchie;
Io: "mi stai dando della donna?" lo attaccai girandomi verso di lui;
Minho: "no, sennò non sarei fidanzato con te" negò sorridendomi;
Chan: "siete fidanzati?" domandò sentendo la nostra conversazione.

Noi annuimmo in contemporanea e io mostrai l'anello.
Jeongin: "Minsung?" lesse aggrottando le sopracciglia, confuso;
Felix: "sono i loro nomi uniti, palese" capì applaudendo, emozionato;
Seungmin: "ma siete ufficiali quindi?" chiese curioso;
Io: "yesss" affermai ritirando la mano.

Ci fecero tutti le congratulazioni, per poi dividerci sul serio e rinchiuderci nei nostri rispettivi studi, pronti per un'intera giornata lavorativa.

~
La dichiarazione col polpo non si dimentica ehehe, anche se l'ha fatta Jisung nella realtà, ma dettagli :)

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