Jisung pov
Sospirai, ma gliela diedi vinta e con un ultimo saluto, chiuse la chiamata.
Minho: "tutto bene?" domandò già consapevole della mia risposta;
Io: "mia madre è tornata" dissi in un leggero sibilio, sperando con tutto me stesso che fosse solo un terribile incubo ad occhi aperti.Però purtroppo, non era così.
I miei occhi cominciarono a pizzicare e ben presto tutto lo spazio circostante si appannò.
Minho: "amore" mi chiamò prendendomi il viso tra le mani e passando i pollici sulle guance, cacciando qualche lacrima "vieni qui" disse abbracciandomi.Mi nascosi nel suo petto e mi lasciai andare ad un pianto liberatorio, sfogando tutto ciò che stavo provando a trattenere.
Era da tanto tempo ormai che se ne stava in Australia, non poteva rimanerci per il resto della sua cazzo di vita?
Strinsi le spalle del blu, mentre lui mi accarezzava dolcemente la schiena e mi baciava la testa, cercando di tranquillizzarmi.
Minho: "va tutto bene, non permetterò che ti accada nulla, promesso" sussurrò staccandosi leggermente da me;
Io: "promesso?" chiesi guardandolo e tirando su col naso;
Minho: "sì Jis, non le permetterò manco di avvicinarsi a te" affermò rinchiudendomi le guance tra i suoi palmi.Feci un piccolo sorriso tra le lacrime e lui mi baciò.
Ricambiai e fui io il primo a muovermi lentamente e affettuosamente su di lui, facendo nascere un bacio tranquillo e pieno d'amore.
Ci staccammo dopo qualche altro schiocco e collegammo le nostre fronti.
Minho: "ti preparo il pranzo, tu riposa e fatti una doccia se vuoi" disse dandomi ancora un bacio a stampo;
Io: "va bene, dov'è il bagno?" domandai non conoscendo ancora bene la struttura della villa;
Minho: "qui accanto in realtà, vieni" rispose afferrandomi una mano.La strinsi e lui uscì dalla camera, guidandomi verso la porta accanto.
Minho: "ecco qui" annunciò spalancando la porta, rivelando un grande bagno con una vasca.Sorrisi e gli baciai una guancia, per poi ritornare a prendere i miei vestiti.
Minho: "non annegarmi mi raccomando" ironizzò facendomi l'occhiolino;
Io: "e tu non bruciarti" contrattaccai poggiando i miei indumenti sul piano del lavandino.Rise, scompigliandomi i capelli e scese in cucina, mentre io chiusi la porta.
Andai verso la vasca, la riempì poco più di metà, mi tolsi i boxer e mi intrufolai dentro.
Appoggiai la nuca sul bordo e chiusi gli occhi.
Mi rilassai per qualche minuto, fino a quando la voce di Minho dal piano di sotto, mi fece uscire e cambiare alla velocità della luce.
Scesi le scale e trovai il tavolo già apparecchiato.
Io: "CARNE" urlai sedendomi subito davanti al piatto già ricolmo di manzo e riso;
Minho: "hey, aspettami" si lamentò sedendosi accanto a me, mentre io già avevo in bocca il primo boccone;
Io: "che fuono" biascicai masticando energicamente il pranzo.Rilasciò un piccolo risolino e iniziò a mangiare anche lui.
Minho: "stai meglio?" domandò guardandomi preoccupato;
Io: "ora sì, grazie a te" risposi allungando una mano;
Minho: "ci sarò sempre per te, Sung" dichiarò facendo intrecciare le nostre dita.Gli sorrisi e in poco tempo finimmo di mangiare.
Io: "a che ora dobbiamo andare al lavoro?" chiesi sistemando il piatto sporco nella lavastoviglie;
Minho: "domani, ho già chiamato Hyunjin" mi tranquillizzò mettendo via le tovagliette nel cassetto.Mi ritrovai ancora ad alzare gli angoli della bocca e lo abbracciai, poggiando la guancia sul suo petto.
Minho: "ma dovremmo comunque sistemare le valigie" interloquì afferrandomi i fianchi;
Io: "dopo" ribattei facendo il broncio e stringendolo di più;
Minho: "d'accordo, basta che non mi soffochi" confermò con voce strozzata a causa mia.Mollai la presa e poggiai il mento sul suo sterno, facendogli un sorriso a bocca chiusa.
Minho: "sei così carino" commentò scompigliandomi teneramente i capelli, di nuovo.Sentì le mie gote colorarsi lievemente e nascosi di nuovo il viso sul suo petto.
Rimanemmo in questa posizione per molti minuti, forse anche un quarto d'ora.
Minho: "ora andiamo?" ritentò infilando le mani sotto la mia maglia e afferrandomi la vita nuda;
Io: "sì" affermai flebilmente picchiettando le dita sul suo petto.Annuì e si staccò, andando in soggiorno a prendere le valigie.
Io: "ti aiuto" mi offrì avvicinandomi a lui;
Minho: "no, tu sali e decidi quale armadio prendere" impose dandomi una pacca sul culo.Non protestai e andai su di sopra, ritornando in camera.
Mi guardai in giro e scelsi l'armadio sulla destra, semplicemente per il fatto che era più vicino al mio lato del letto.
Guardai se qualcuno mi avesse scritto e nello stesso istante fece il suo ingresso il maggiore con entrambe le valigie in mano.
Le poggiò davanti agli armadi ancora vuoti e posizionò i pugni sui suoi fianchi, controllandosi attentamente intorno.
Minho: "hai scelto?" domandò girandosi verso di me;
Io: "yess, va bene se dormi sul lato sinistro tu? Come nella vecchia casa" proposi afferrando la mia valigia;
Minho: "come preferisci tu" disse sorridendomi.Ricambiai e ognuno prese le sue cose, sistemandole nel proprio armadio.
Io: "ma domanda" discorsi interrompendo il silenzio;
Minho: "spara la cazzata" mi incalzò infilando i suoi boxer nel primo cassetto;
Io: "hey, non è una cazzata" ribattei guardandolo male;
Minho: "non ci credo" dubitò guardandomi con un sopracciglio alzato.Feci un verso di sorpresa e gli lanciai la prima cosa che mi capitò in mano.
Minho: "wow, questa non l'hai mai messa però" notò passandosi tra le dita una minigonna in pelle rossa scintillante, che non ricordavo manco di avere;
Io: "sì beh, me l'ha regalata poco tempo fa Felix, perché non gli piaceva più" mi ricordai avvicinandomi a lui, con l'intenzione di riprendere ciò che mi apparteneva;
Minho: "e quando hai intenzione di metterla?" chiese alzandosi e sollevandola, così che non potessi raggiungerla;
Io: "mai" spiattellai cercando di acchiapparla;
Minho: "non è la risposta che voglio" mi attaccò continuando a spostare la mano nel lato opposto rispetto ai miei saltelli;
Io: "dai Min, ridammela" mi lagnai cercando di sollevarmi il più possibile;
Minho: "se la metti alla nostra prossima uscita" mi concesse facendo un sorrisetto stronzo.Sbuffai, ma mi arresi, tanto sapevo che avrebbe continuato così fino a quando l'avrei ammesso.
Io: "d'accordo, la metterò" cedetti non avendo neanche più le forze per protestare;
Minho: "bene, allora stasera ti porto fuori a cena" enunciò ridandomela una volta per tutte.Alzai gli occhi al cielo, anche se non riuscì a nascondere un sorrisetto soddisfatto.
Prima che potessi allontanarmi, mi prese i fianchi e mi riavvicinò a lui.
Minho: "ti amo" dichiarò baciandomi il naso;
Io: "anche io MinMin" risposi allacciando le braccia attorno al suo collo.Mi sorrise e io mi sollevai in punta di piedi, unendo le nostre labbra nel milionesimo bacio delicato e soave della giornata.
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E con questo siamo esattamente al capitolo 60♡︎
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CEO-Minsung
FanfictionLee Minho è un CEO molto famoso, conosciuto per il suo carattere freddo e pretenzioso e si dice che non abbia mai avuto un assistente personale per più di 3 ore. Ma sarà veramente così? Oppure sarà esattamente il contrario? Dal testo: Io: "vuoi una...