Capitolo 14

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Sono passati tre giorni da quando ho stipulato quel patto con quel pervertito, e non faccio altro che pensarci! Ma andiamo che cosa mi è saltato in mente! Io non posso, e non voglio intraprendere questo tipo di relazione, ne con lui, ne con nessun altro! Voglio una vera storia d'amore, voglio che io possa innamorarmi follemente di un uomo e che quest'ultimo ricambi allo stesso modo! Voglio sposarmi, avere una famiglia, quello che mi chiede Axel non fa per me!

È anche vero che a ventun anni un po' d'esperienza in ambito sessuale non mi farebbe male! Ma no, no e poi no! Devo fare esperienza con l'uomo che sarà della mia vita, e non con un ragazzo qualunque del college!

Comunque sono anche tre giorni che non esco di casa, e già , non vado nemmeno alle lezioni, ho finto di stare male, mio padre per fortuna se l'è bevuta. Non avevo voglia di vedere nessuno, né Henry e né mister "facciamo sesso e non te ne pentirai". D'altro canto il signorino non mi ha cercata per niente in questi giorni, forse il desiderio gli sarà passato. O magari ha capito che non sono come le altre e quindi ha deciso di lasciar perdere.
Da una parte sono delusa, dall'altra mi sento un po' sollevata, ebbene sì, perché questa storia del sesso mi mette troppa agitazione.

Dopo aver passato la metà mattinata ad occuparmi un po' della casa e iniziare a studiare per il prossimo esame, scendo giù in cucina e decido d'iniziare a preparare il pranzo. Opto per una carbonara, io amo mangiare, e per di più amo la cucina italiana. Mia madre aveva origini italiane, e lei ci preparava sempre tantissime ricette squisite. Per non parlare dei cannelloni che mi preparava mia nonna, erano la fine del mondo...Mi manca tanto anche lei, volevo andare in Italia proprio per stare un po' con i miei nonni materni, da quando la mamma è morta gli ho visti sempre di rado, e quelle poche volte che venivano li sentivo litigare con mio padre, e quindi così hanno iniziato a venire a trovarci sempre meno, fino al non presentarsi più...

Comunque tornando a noi, inizio a preparare le uova e a tagliare il guanciale per farlo rosolare in padella, il profumino che emana , mi fa venire l'acquolina in bocca! La pasta è pronta e mio padre è appena rientrato dalle lezioni; bene in perfetto orario.
<<Mmm che cos'è questo profumo Stella? Hai cucinato tu?>>
<< Ehm si papà , ho preparato la carbonara, ricordi ? La mamma la faceva spesso>> lo guardo con gli occhi pieni di ricordi e di lacrime. Lui nota la mia commozione e viene subito ad abbracciarmi<< oh piccola mia, vieni qui...Certo che lo ricordo. I pranzi di tua madre poi erano imbattibili...Era un'ottima cuoca, e mi viziava sempre. Non piangere Stella, lei è sempre con te , lo sai! Non vorrebbe vederti piangere in questo momento. Vorrebbe che noi ci sedessimo a tavola e iniziassimo a mangiare questa buonissima carbonara.Avanti su!>> mi asciugo le lacrime e ridendo gli dico<< ma papà , non l'hai ancora assaggiata , come fai a dire che è buonissima?>> e inizio a fare le porzioni, a lui ne aggiungo un po' di più<< Ma come? Sei degna figlia di tua madre, sarà per forza buonissima...Ne sono sicuro!>> porto i piatti a tavola e ci accomodiamo.

Iniziamo a mangiare e mio padre dopo il primo boccone si ferma, oh no, non li piace, lo sapevo, forse non dovevo mettere molte uova << cavolo Stella, è squisita...Complimenti>> e poi aggiunge
<< comunque più cresci, e più le somigli in un modo allucinante. Sei bellissima come lei. Quando ti guardo molte volte è come se vedessi lei al posto tuo...>> nel sentir parlare di mia madre mi commuovo di nuovo.

Subito dopo mio padre per alleggerire l'atmosfera inizia a cambiare discorso ,<< allora Stella, come ti senti oggi? Pensi di andare domani a lezione ? Ti vedo abbastanza bene oggi.>> si benissimo papà , è la mia testa che non sta bene e mi fa fare dei ragionamenti contorti e senza senso!
<< Ehm si papà , sto meglio, domani riprenderò le lezioni tranquillo>>
<<Ah ok vabene , se hai bisogno di riposo non ti preoccupare ok? Stai tranquilla!>> io gli sorrido e annuisco..

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