Capitolo 32

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Scorro i messaggi e le foto provocanti da parte di Gin, in alcune è seminuda in pose decisamente molto volgari. Noto però che Axel non ha risposto e commentato le sue foto, o forse ha solamente cancellato le sue risposte. Ora come ora non so più cosa pensare e di chi fidarmi. Una cosa però è certa, entrambi hanno agito alle mie spalle e mi hanno tradita.

Con stizza riconsegno il cellulare ad Axel guardandolo poi con disgusto e delusione.

«Quindi? Ti sei presentato poi a casa sua?», chiedo con la paura di ascoltare la sua risposta.

«Stella, io... », inizia a mordersi il labbro inferiore nervosamente mentre, la sua gamba sinistra muovendosi freneticamente, sfiora di tanto in tanto la mia. Mi allontano per cui ancora un pò, la sua vicinanza, e il suo corpo a contatto con il mio al momento m'infastidisce.

«Tu cosa? Parla Axel», sbotto irritata da tutta questa situazione, e stufa di ascoltare mezze verità. Di colpo si alza, posizionandosi di fronte a me, piegandosi poi sulle ginocchia per arrivare all'altezza del mio viso. Mi prende le mani ed io glielo lascio fare, ammaliata come sempre da lui, dai suoi occhi, dal suo profumo e da tutto ciò che riguarda Axel Davis.

«Si, ci sono andato. Ma devi credermi quando ho capito che stavo...» sussurra colpevole, nel sentire ciò sfilo immediatamente le mie mani dalle sue e lo allontano bruscamente.

«Hai capito cosa eh? E non provare ad avvicinarti!». Stranamente obbedisce alle mie richieste e si allontana di qualche passo. Abbassa il suo sguardo, ora rivolto completamente all'asfalto, non avendo forse il coraggio di guardarmi negli occhi e dirmi tutta la verità. Dopo qualche minuto di silenzio assordante e di tentennamento da parte sua, finalmente si decide ad affrontarmi.

«Ci sono andato solo perchè ero nervoso di presentarti alla mia famiglia. In più ero incazzato nero con te. Ti ho seguita ieri, dopo le lezioni. Ti ho vista con Henry, eri così felice e spensierata che...»

«COSA Axel?» Sbotto esasperata di continuare ad ascoltare queste idiozie.

«Te l'ho detto! Vederti con quel coglione mi ha innervosito e ho agito d'impulso, cazzo!» Impreca passandosi poi le mani tra i capelli.

«Bene, quindi stai cercando ancora una volta di scaricare la colpa su di me? Wow Axel, complimenti.»

«Non sto scaricando la colpa su nessuno. So quello che ho fatto...»

«Bene allora racconta, dimmi cosa avete fatto? Ci sei andato a letto?» Ingoio a vuoto, non così sicura di voler ascoltare tutta la verità...

«NO...o meglio, ci hi provato ma nel momento in cui ero disteso sul suo corpo io...» no, non ce la faccio, non voglio sentire più nulla.

«Stella, devi credermi. Quando mi sono reso conto che stavo baciando e toccando il suo corpo e non il tuo, io...» continua a raccontare tutto quello che è successo quella sera. Il mio cuore quasi non batte più, mi tappo le orecchie con forza per non sentire la sua voce, mentre lacrime di dolore bagnano il mio viso.

Chiudo gli occhi per un pò, l'immagine di Axel che mi guarda con compassione mi imbestialisce.
Prendo un bel respiro e decido di allontanarmi da lui proseguendo verso l'uscita del parco. Axel però non molla, sento i suoi passi dietro di me, continua a chiedermi di fermarmi.

«Basta Axel, ti prego. Ti scongiuro, lasciami in pace. Non voglio più ascoltarti, non voglio vederti mai più. IO TI ODIO!» Urlo singhiozzando, tra una lacrima e l'altra quando all'improvviso lui azzera la distanza e mi avvolge nelle sue braccia. Mi dimeno, inizio a colpirlo, ma i suoi muscoli non risentono i miei pugni. Cerca di calmarmi, ma la mia rabbia è tanta, e al momento ho solo voglia di stare il più lontana possibile da lui.

Due anime cadute Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora