Capitolo 42

15.9K 397 450
                                    


Ciao a tutti sono tornata, vi sono mancata? Il capitolo di oggi contiene due Pov, ebbene si Axel è tornato a parlarvi.


Spero vi piaccia.

Lasciate una stellina al capitolo per supportarmi, per me è molto importante.

GRAZIE in anticipo a chi lo farà, vi adoro ❤️🫶🏻✨


Pov Stella

Aiden...il tono spezzato con cui ha pronunciato il suo nome, lo sguardo spento, vuoto. Il suo andarsene di fretta senza darmi alcuna spiegazione.

La preoccupazione investe anche me. Cammino per la stanza avanti e indietro nervosa con il cellulare in mano.

Dovrei chiamarlo? Ma certo che no, non posso metterlo in pericolo, sarà ancora per strada o forse no? Guardo l'orologio, sono passati dieci minuti esatti da quando Axel è scappato via da casa mia.

'Fanculo lo chiamo! Anzi no gli mando un messaggio...si un messaggio andrà bene.

La porta della camera si apre di scatto ed io sobbalzo per lo spavento, allontanandomi per pochi secondi con la mente dal mio nervosismo.

«Stella, tutto bene? É successo qualcosa con...insomma ho visto Axel poco fa andare via di corsa, da come ha sbattuto la porta ho dedotto fosse molto arrabbiato, mi chiedevo se...»

«No non abbiamo litigato. Ha ricevuto una chiamata da suo padre, si tratta di...» lascio le parole in sospeso, stavo per confessare ma ad un tratto le parole di Axel mi ritornano in mente. ''Stella non dirai niente a nessuno, nemmeno ai tuoi migliori amici del cazzo. Se scopro che dirai...'' scuoto la testa nella speranza di allontanare le sue minacce. Henry mi guarda, attende che io prosegua con il mio discorso.

«Stella si tratta di?» mi chiede, curioso di sapere cosa stavo per dire.

«Io non so di preciso, so solo che il padre aveva urgentemente bisogno di lui. Tutto qui.» mento, in parte. Nemmeno io so davvero cosa sia successo ma a giudicare dalla sua reazione, presumo nulla di buono.

«Oh va bene. Comunque io toglierei il disturbo. Devo tornare a casa. Grazie per l'ospitalità, per il pranzo e per tutto il resto...anzi ringrazia tuo padre da parte mia. Ti riporterò le sue cose dopo averle lavate.»

«Figurati» mormoro distrattamente

«Allora io vado...Ci vediamo Stella» dice Henry richiamando la mia attenzione. Riporto il mio sguardo sulla sua figura e mentre sta per chiudersi alle spalle la porta lo fermo.

«Henry aspetta»

«Dimmi»

«Niente...solo...non cercare più Nathalie.» butto fuori tutto d'un fiato. Lui mi guarda stranito, ritorna in stanza e si avvicina di qualche passo.

«Perché? Cosa è successo? Sei diventata gelosa di me, improvvisamente?» sorride, una smorfia di dolore appare sul suo volto, l'osservo mentre si tocca lo zigomo ricoperto da una grossa macchia violacea e subito i sensi di colpa riaffiorano. Guardalo, poverino, è tutta colpa tua se è conciato in quel modo. Stupida vocina del cavolo.

«Allora, rispondimi. Perché mi chiedi di stare alla larga da Nat?» chiede curioso.

Io gelosa di te? Andiamo devi averla presa bene la botta ieri, vorrei dirgli per fargli togliere quell'espressione da schiaffi.

Due anime cadute Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora