Capitolo 28

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Aver passato la notte insonne mi ha portato solo ad avere un forte mal di testa, e profonde occhiaie che ahimè sono sicura non andranno via così facilmente.
Controvoglia mi alzo dal letto per prepararmi ad affrontare un'altra giornata.

Inizio a scegliere cosa indossare per andare alle lezioni, lancio uno sguardo fuori e noto che oggi il cielo è sereno, i raggi del sole riflettono dalla finestra, decido per cui d'indossare una gonnellina semplice, nera a balze, con sopra una magliettina rossa a manica lunga con un profondo scollo a v. Mi guardo allo specchio e mi rendo conto che questo non è il mio look, prendo subito un cardigan per cercare di coprirmi un pò, completo poi l'outfit con degli anfibi.
La mia immagine riflessa allo specchio però continua a non piacermi, scelgo così di truccarmi e sistemare la mia folta e ribelle chioma.

Aggiungo del correttore sotto le mie occhiaie, cerco poi di tracciare una linea perfetta di eye-liner avendo però scarsi risultati, completo poi il tutto con un filo di mascara e un gloss al gusto fragola sulle labbra, guardo i miei capelli che adesso scendono morbidi in perfette onde.

Prima d'ora non avevo mai dato così tanto peso alla mia immagine, ma adesso non so per quale motivo mi soffermo a guardare ogni mio piccolo difetto, ogni centimetro della mia pelle imperfetta. Più mi guardo allo specchio e più non riesco a capire cosa ci trovi Axel in me di così bello, ma lascio perdere la mia vocina interiore e mi affretto ad andare via, anche se dando un'occhiata al display del mio cellulare noto che non sono in ritardo quindi posso continuare ad autocriticarmi ancora un pò ma prima che decida di ribaltare tutto il mio guardaroba e cambiarmi altre mille volte, per il mio bene decido di andare.

Arrivata in cucina trovo mio padre ed Ellen che sono intenti nel fare colazione

<<Oh buongiorno piccola mia, sei già pronta?>> mi chiede mio padre sorridente mentre sorseggia il suo cappuccino

<<Buongiorno papà, e buongiorno anche a te Ellen>>, rivolgo il mio sorriso di cortesia ad entrambi, sviando poi subito dopo il mio sguardo altrove, per via dell'imbarazzo che si viene a creare ogni volta quando sono in loro compagnia.

Un silenzio tombale ci avvolge subito dopo, creando un certo disagio per tutti e tre, ognuno di noi cerca di fare altro per colmare l'imbarazzo ma per fortuna ci pensa il suono del mio smartphone a sistemare la situazione.
Ne approffito così per portare tutta la mia concentrazione altrove. Prendo il mio cellulare, e resto un pò basita nel leggere il nome di Henry sullo schermo.

Messaggio da Henry

Ehi Stella oggi hai lezione?

Incredula rispondo al suo messaggio dicendo di si e subito dopo mi chiede se ho voglia di raggiungere il college con lui. Senza pensarci più di tanto accetto,nel mentre mio padre mi guarda sospettoso chiedendomi poi prontamente

<<Chi è che ti cerca? Stai messaggiando con quel...ehm volevo dire con Davis?>>, sento un pò d'acidità nel suo tono di voce nel nominare Axel, e mi rendo conto che forse sia ancora troppo presto per lui abituarsi all'idea di me che esco con uno dei suoi peggiori alunni.

<<No papà, per la tua felicità non è lui. Mi ha contattata Henry è qui fuori che mi aspetta, quindi andrò con lui non mi serve il passaggio oggi.>> nel sentire il nome di Henry, sul volto di mio padre appare un grosso sorriso sincero che coinvolge anche i suoi occhi cielo.

<<Oh vabene cara, sono felice che ti rivedi con Henry, lui si che è un bravo ragazzo e...>>, interrompo subito il suo monologo sulla questione del quanto sia bravo, buono e bello Henry

<<Si si papà lo so, siamo ottimi amici ricordi? E tale resterà! Adesso vado...>> , indosso il cappotto lungo fin sopra il ginocchio, metto in spalla il mio zainetto e mi allontano, però prima di andare mi ricordo delle parole di Axel così faccio marcia indietro e gli dico

Due anime cadute Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora