Presa da un coraggio inaspettato, forse per via dell'alcool ingerito fino a qualche minuto fa, lascio che Liam mi tenga ancora per mano. Gli occhi di Axel ci inceneriscono, ma stranamente non ho paura. Non mi tiro indietro, anzi mi avvicino di più al suo ''caro amico'', e con le dita della mano libera, mi appresto a sfiorare le vene in risalto del suo braccio.«Liam, non credo sia una buona idea per me restare qui. Gra-grazie dell'invito ma è meglio se...» sussurro, avvicinandomi forse fin troppo, tanto da sentire il profumo forte della sua colonia.
Si accosta a me, avvicinandosi al mio orecchio per poi bisbigliare un «stà tranquilla, vedrai ci divertiremo.» gli sorrido, titubante decido di seguirlo fino al divanetto, posto di fronte ad Axel.
Mi accomodo, sentendomi a disagio, ho gli occhi di tutti i presenti, puntati su di me. Liam si siede al mio fianco, il divanetto è molto piccolo, su di esso ci sono già due ragazze, quindi una volta accomodati, ci ritroviamo involontariamente a sfiorarci le gambe.
«Allora, ragazzi, di cosa parlavate?» Chiede Liam rivolgendosi in generale ai ragazzi , e non a qualcuno in particolare, tipo uno dai capelli corvini, dannatamente bello, che da quando ho messo piede in questa stanza, non fa che fissarmi di continuo. Anche adesso, osserva ogni mio movimento, ogni mia mossa.
Presa dal nervoso inizio a torturami le mani, per poi passare ad attorcigliarmi una ciocca di capelli, gli occhi iniziano a bruciare e le guance per poco non prendono fuoco.
«Ma niente, questa festa in realtà si sta rivelando così noiosa. Che ne dite di movimentare un po' la serata?» propone Vic, con la sua voce stridula e fastidiosa.
«Se ti stai annoiando così tanto, puoi anche andartene, cara» le risponde Liam, e non so per quale motivo, mi viene da sorridere.
Lei mi guarda biecamente, per poi avvicinarsi con sfida, sempre di più ad Axel. Gli sfiora un bicipite, per poi sussurrargli qualcosa all'orecchio. Lui in un primo momento ascolta quello che ha da dire, per poi scrollarsi subito dopo di dosso, la sua mano, con quelle unghie lunghe affilate.
«Che ne dite? Giochiamo a ''non ho mai'' ? » propone dal nulla, con quel sorriso da strega.
«Non abbiamo più quindici anni Vic, smettila con queste stronzate» Axel interrompe il suo silenzio, e riascoltare la sua voce, mi porta ad avere alcuni brividi lungo la spina dorsale.
«Be, hai ragione amico. Però potrebbe essere divertente. Io ci sto. Avanti chi inizia? » domanda Liam, guardandosi intorno.
«Ehm Liam, cosa sarebbe questo non ho mai?» chiedo timidamente, ignara di cosa stiano parlando.
«Oh, è un gioco, in pratica ognuno di noi deve dire cosa non ha mai fatto, o non ha mai ricevuto nella sua vita, se tu l'hai fatto allora devi bere uno shottino. Se invece non l'hai mai fatto anche tu allora nulla, non devi bere.» mi spiega in modo breve e conciso le regole di questo stupido gioco, il cui scopo è quello di ubriacarsi. Ma per non sembrare una sfigata, decido di aggregarmi al gruppo.
Il primo a parlare è un tipo biondino, molto carino anche lui , un certo James, che alzandosi in piedi in modo quasi teatrale annuncia
« Io ragazzi miei, non ho mai fatto un succhiotto in vita mia.» tutti iniziano a ridere e a prenderlo in giro. E tutti, ma proprio tutti buttano giù un sorso dei loro drink. L'unica a non bere, oltre al povero James, preso di mira ora dai suoi amici, sono io.«Ehi ehi calma ok, non lo so fare, e tu non ridere Liam o ti faccio il culo a strisce » lo minaccia, sorridendogli subito dopo.
«Ma a quanto pare James, non sei l'unico. Anche la nuova arrivata non l'ha mai fatto, giusto...ehm com'è che ti chiami?» sollecita Vic
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Due anime cadute
RomanceDue persone. Due anime. Maledettamente diverse e a tratti dannatamente simili. Il destino ha voluto far incrociare le loro vite. E un motivo ci sarà. O pịù di uno. Due poli opposti. Il bianco e il nero. La purezza ed il peccato. Stella ed Axel. Le...