Capitolo 26

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Appena apro la porta di casa stringo forte i denti, faccio un bel respiro e cerco di prepararmi mentalmente allla sfuriata di mio padre. Nemmeno il tempo di entrare che sento arrivare i sui passi pesanti e veloci verso di me.

Ed eccolo li, sbucare dall'entrata della cucina nero in viso.

<<Dove diavolo sei stata Stella eh?>>, mi urla furioso a pochi passi da me, indietreggio un pò perchè la me coraggiosa di qualche ora fa ha lasciato il posto alla me codarda e fifona.

<<Papà, posso spiegarti tutto, ero con Gin siamo andate a fare un pò di compere, volevo avvisarti ma il mio telefono..>>, non riesco a terminare la frase, perchè ricevo una sberla così forte, da sentire bruciare la parte del viso colpita. Lacrime di dolore scivolano via dai miei occhi, abbaso lo sguardo e non riesco a guardarlo, non ricevevo una sberla da un bel pò ma questa fa più male di tutte le percosse ricevute da piccola quando non riusciva a gestire le situazioni.

<<Non ti azzardare a mentirmi! Ho chiamato Gin e mi ha detto che non eri con lei. So tutto Stella, comportati da persona matura e responsabile quale sei, perchè non ti riconosco più!>>, ascolto le sue parole senza ricambiare il suo sguardo, continuo a fissare il pavimento, quando ad un tratto sento dei passi avvicinarsi a noi.

<<Ben calmati ok? Lasciala parlare. Di sicuro ti darà una spiegazione su tutto,non è vero Stella?>>, la voce calma di Ellen mi porta ad alzare lo sguardo verso di lei, mi guarda dispiaciuta mentre cerca di avvicinarsi a me, ma istintivamente mi allontano.

<<Ellen perfavore, non immischiarti è una questione che riguarda me e mia figlia!>>, Ellen cerca di riprendere la parola ma lui inizia a parlarle sopra, rivolgendo la sua attenzione verso me.

<<Allora Stella, mi vuoi dire perchè uno dei miei alunni ti manda i saluti e addirittura dei baci, aggiungendo che ne saresti stata entusiasta? E non provare a mentirmi sai?>>, mi punta il dito contro, continuando a sbraitare, ma nel sentire le sue ultime parole sbianco completamente, sento la testa girarmi e gli arti inferiori perdere la loro stabilità. Non posso crederci, Axel! Non ci credo che mi ha fatto questo.

<<Papà, non è come sembra te lo giuro, cioè..si è ve..vero conosco questo ragazzo, ma credimi lui..>>, la mia voce rotta dal pianto non mi permette di proseguire con il mio discorso, le parole muoiono in gola ancor prima di uscire dalla bocca.

<<No no, no! Non posso crederci! Esci davvero con quel teppistello? Davvero?>>

<<No..non è un..un tep..teppistello, è un bravo ragazzo e..>>, mio padre mi guarda sbalordito mentre Ellen ascolta incuriosita il nostro discorso

<<Stella lo sai vero che salta da un letto all'altro come se fosse uno sport per lui, lo fa tranquillamente perchè se ne sbatte delle donne, non le rispetta e io lo conosco molto meglio di te. Per non parlare di..ahh lascia stare tu non dovrai vederlo mai più, quel ragazzo è pericoloso e non fa per te! Fine della discussione!>> , sbotta furioso e rosso in viso dalla rabbia. Il suo sguardo minaccioso mi costringe ad arretrare di qualche passo, rivolgo i miei occhi pieni di lacrime verso Ellen

<<Papà..io-io lo so, ma lui è diverso con me devi credermi, Axel sta cercando di cambiare per me..>>

<<Ma ti senti quando parli? Stella lui ti sta solamente usando, per colpire me probabilmente, non è te che vuole, l'ho capito dai suoi occhi pieni di sfida rivolti nei miei confronti!>>, sospira sfinito mentre cerca di avvicinarsi lentamente

<<piccola,ascoltami..sono tuo padre, io voglio solo il meglio per te e credimi se ti dico che quel ragazzo non fa per te!>>

<<io invece ti dico che lui con me vuole impegnarsi sul serio>>

Due anime cadute Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora