Capitolo 44

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Ciao stelline eccomi, sono ancora qui, e sono tornata con un nuovo capitolo.

Vi invito come sempre a lasciare una stellina al capitolo e ringrazio di cuore chi é solito farlo.

Per me è molto importante 🙏🏻 quindi grazie❤️🫶🏻


Spero come al solito che il capitolo vi piaccia, ora vi lascio con la

lettura⬇️




Il rumore della portiera riecheggia dietro di me, lo sento, percepisco i suoi passi, mi segue, mi chiama, tenta di fermarmi ma non presto ascolto più alle sue parole e alle sue suppliche.

«Stella ti prego fermati» dice mentre riesce a raggiungermi, la sua mano si posa sul mio braccio, la presa è forte, stringe il giusto per non farmi andare via. Cerco invano di liberarmi, poi osservo il suo bel viso disperato e decido di arrendermi e di provare ad ascoltare le sue stupide giustificazioni.

«Axel se a me tieni almeno un po'...lasciami andare. Sono stanca, io non voglio più...»

«Credimi vorrei tanto lasciarti andare, sarebbe la cosa giusta da fare per entrambi...ma non ci riesco. Io...non voglio allontanarmi da te.» confessa

«Allora non farlo...non respingermi» sussurro, a un passo dalle sue labbra. Ci sfioriamo appena, osservo i suoi occhi neri diventare sempre più lucidi. C'è un mondo nascosto dietro i suoi occhi, il suo mondo, ed io vorrei tanto riuscire ad entrarci, vorrei tanto...

«Non è così semplice. La situazione è più incasinata di quanto pensi.» sospira, allontanandosi di qualche passo.

«Perché? Cosa c'è che non vuoi dirmi? Qualsiasi cosa sia possiamo risolverla, non devi preoccuparti, io non ti giudicherò mai, anzi ti aiuterò se posso, a sistemare...»

«No, no, no...tu devi restarne fuori okay?»

«Ma per quale motivo? Perché non vuoi dirmi cosa sta succedendo? È tutta la serata che ti comporti in modo strano, e si sei sempre strano ma oggi lo sei più del solito...Ti ho visto prima, quando eri fermo in macchina nel parcheggio di quel locale, ho visto il tuo volto preoccupato, chi era al telefono? C'entra per caso tuo fratello? É successo qualcosa ad Aiden? È per questo motivo che sei così nervoso e...»

«Forse ora è meglio che tu vada. Non dovevo seguirti.» mormora, poi si volta dandomi le spalle e si incammina nella direzione opposta alla mia, va verso la sua macchina, ed io l'osservo in silenzio mentre vorrei urlargli contro l'impossibile.

«Perché lo fai? Perché ogni volta che cerco di avvicinarmi a te, scappi?» chiedo quasi in lacrime.

«Perché...non lo so. Al momento non ho voglia di parlarne è tardi, e tu devi tornare a casa.» ordina serio, voltandosi verso me prima di avvicinarsi alla portiera della sua auto.

«Adesso sei tu che decidi quando è il momento per me di tornare a casa?» domando ironica, lui si ferma qualche istante prima di aprire lo sportello, poi mi lancia un ultimo sguardo ed entra in macchina.

«Wow, bravo Axel molto maturo da parte tua.» gli urlo contro mentre lui m'ignora, il motore dell'auto è acceso, e dopo qualche secondo lo vedo fare manovra per uscire dal parcheggio. Non distoglie lo sguardo dalla strada nemmeno per sbaglio, parte e si allontana da me, lasciandomi qui sola.





Il lunedì mattina...

«Stai scherzando spero?» chiede Nathalie rompendomi quasi un timpano per via della sua voce troppo acuta, facendo voltare alcuni studenti che passeggiano nel cortile dell'università nella nostra direzione.

Due anime cadute Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora