Capitolo 49

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Eccomi qui, sono tornata. Come sempre vi ricordo di riempire la stellina in basso, è molto importante per me. Grazie🙏🏻🤍


 Grazie🙏🏻🤍

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Pov Stella

Il ragazzino qui al mio fianco non si decide a voler svolgere delle semplici operazioni di matematica, sono trascorse esattamente tre ore da quando abbiamo iniziato ma niente da fare, non vuole ascoltarmi.

«Ethan, non sono difficili. Vuoi che te li rispieghi di nuovo?» domando sbadigliando, è il quarto o il quinto che faccio. Si ho sonno e in questo momento vorrei solo tuffarmi e sdraiarmi sul mio comodo lettone.

«No, a me la matematica fa schifo, non voglio, non voglio, non voglio. Voglio andare a casa e giocare a Fortnite.» Ethan comincia a tirare le matite, penne e quaderni, buttando tutto sul pavimento.

«Ethan, fermati. Ti prego ascoltami. Comportandoti in questo modo peggiorerai solo la situazione. È importante che tu faccia prima i compiti, così poi potrai andare a casa e giocare ai tuoi giochi preferiti.» gli spiego con calma mentre mi accingo a raccogliere gli oggetti sparsi per la stanza.

Mrs.Harvery oggi è assente, insieme a me ci sono solo le altre ragazze che come me, sono impegnate con i ragazzi da seguire. Amanda mi lancia uno sguardo di compassione, poi si alza e mi raggiunge per darmi una mano.

«Amy lascia stare, non ti preoccupare. Torna dalla piccola Madison, qui ci penso io»

«Lascia che ti dia una mano. Mi sento terribilmente in colpa.» farfuglia dispiaciuta.

So a cosa si riferisce, Ethan in realtà era stato assegnato ad Amanda, ma due giorni fa ha dato di matto, versandole addosso il suo succo di frutta. Amanda scoppiò in lacrime e Mrs.Harvery vedendola in grosse difficoltà ha deciso di affidarlo a me, dando a lei la piccola e dolce Madison.

«Tranquilla non è assolutamente colpa tua. Ethan è un po' vivace, cercherò di fare del mio meglio, quindi non sentirti in colpa per nulla. Inoltre Mrs. Harvery ha detto che faremo a rotazione e probabilmente toccherà a qualche altra occuparsene tra una settimana.» borbotto assonnata. Cavolo oggi i miei occhi proprio non ce la fanno a restare aperti.

«Ehi tu pollastrella chiama mia madre e dille di venirmi a prendere ora. Voglio andarmene da questo schifo di posto!» il piccoletto mi richiama, ritorna poi al suo posto, prende dalla tasca della tuta il suo smartphone e inizia a smanettare come nulla fosse.

«Lo senti? È proprio uno stronzo, altroché vivace! Stella tu sei molto più buona e dolce di me, fidati finirà per versarti o tirarti qualcosa in testa alla fine, proprio come ha fatto con me! La strada della comprensione non funziona con quel teppistello, so io cosa ci vuole...» farfuglia mentre osserva Ethan, e lui sentendosi probabilmente tirato in causa, alza la testa e ci fa un bel dito medio.

«Ma guardalo! No Stella basta, devi chiamare subito i suoi genitori e dirgli che...»si lamenta Amy

«Amy no, qui ognuno di loro ha qualche problema. Prendi per esempio Madison o Christian?»

Due anime cadute Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora