Capitolo 29

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Il viaggio in auto è molto silenzioso, il suo volto è corrucciato sembra più freddo e distaccato del solito, così come lo è stato anche il suo saluto. Mi ha lasciato un misero e leggero bacio all'angolo delle labbra, per poi allontanarsi subito da me entrando direttamente in macchina.

Da come stringe forte il cambio e il volante deduco sia abbastanza nervoso, riesco a scorgere le vene in rilievo, messe in risalto ogni volta che stringe la presa e non so per quale ragione tutto ciò lo trovo molto eccitante. Sprigiona sensualità da tutti i pori, e il suo profumo forte e al tempo stesso delicato riesce ad annebbiare i miei pensieri. Con la coda dell'occhio noto che il suo sguardo si posa sulle mie gambe e come di riflesso le stringo tra di loro. Sono nervosa e il suo silenzio non aiuta.

<<Giornata impegnativa oggi?>>, chiedo sospirando. Cerco di fare conversazione anche se la curiosità mi sta uccidendo. Non ho fatto altro che pensare a quel suo messaggio cancellato, ma cerco di tenere a bada la mia avidità di sapere.

<<Mm non tanto. La tua?>>, risponde freddo e sembra quasi non essere davvero interessato alla mia risposta. Ci penso un pò su prima di rispondere, vorrei raccontargli di Henry ma visto il suo pessimo umore preferisco omettere il tutto e rispondere allo stesso suo modo.

<<Il solito...>>, il suo non controbbattere mi fa capire che non ha voglia di intraprendere una conversazione. In questo momento mi sento un emerita sciocca, e ho solo voglia di tornare a casa e piangere nel mio letto. Affrontare la sua famiglia con questo spirito non mi va. Sembriamo due estranei che sono costretti a stare insieme. ''Be in effetti un pò estranei lo siete, lui non sa nulla di te e tu non sai nulla di lui '' la mia voce interiore come al solito decide di intromettersi sempre nelle situazioni peggiori, cercando di farmi ragionare, ma da quando ho conosciuto Axel il buon senso e la ragione si sono volatizzati. Ignoro per cui la me ragionevole e lascio il posto come sempre alla me incosciente.

<<Ieri sera dopo...si insomma dopo che abbiamo ehm fatto...>>

<<Sesso?>>

<<Beh si, più o meno>> mi schiarisco la gola e arrossisco per il disagio che provo nel parlare di certi argomenti.

<<Il punto è che...volevo sapere. Cioè no mi spiego...>>

<<Quanto la fai lunga! Cosa vuoi sapere forza parla!>> mi chiede scocciato. Decido di lasciar perdere, la sua impassibilità mi spaventa.

<<Nulla...io non voglio sapere nulla>>

<<Hai aperto tu il discorso. Quindi continua adesso.>>

<<Nulla di così importante. Comunque Axel credo sia meglio se mi riporti a casa. Non è necessario dover affrontare adesso la tua famiglia, insomma... ci conosciamo da poco e tutto questo mi sembra affrettato e...>>

<<Ah si? Adesso ti sembra ''affrettato''? Non eri quella che voleva una relazione seria da me e tutte quelle cazzate che possono interessare solo te?>> mi dice acido mentre ad un tratto aumenta di marcia e inizia ad accelerare.

<<Si ma...>>

<<Ma cosa? Cosa Stella! Ti prego parla dimmi che cazzo vuoi da me, perchè proprio non ti capisco!>> alza la sua voce mentre continua a tener fisso gli occhi sulla strada davanti a sé e intanto accelera ancora di più

<<Sono io che non capisco te Axel! Tu cosa vuoi? Ieri dopo quello che abbiamo fatto mi mandi un messaggio che cancelli dopo due secondi. Oggi non ti fai sentire per tutta la giornata, poi vieni qui e mi tratti con indifferenza...>>

<<Il messaggio non era per te! Per questo l'ho eliminato. Riguardo ad oggi...>> Sospira mentre stringe forte il volante

<<Senti mi dispiace ok? Sono solo nervoso per questa cena del cazzo tutto qui.>>

Due anime cadute Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora