Capitolo 14 - flashback miagolosi

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Aemond - nostro meow meow di fiducia - era certo che quella peste di un Blackwood fosse la punizione ottavica divina giunta a lui 100 e passa anni in ritardo dal disastro di Superghar. Aemond pensava solo fosse molto fastidioso, al limite del sopportabile, ma non aveva idea di quanto in realtà avesse ragione. Si può dire, in un certo modo, con qualche stretch mentale, che il disastro di Superghar causato da Aemond in groppa a Vaghar nel vecchio universo (la Juve aveva perso e gli giravano i coglioni) avesse effettivamente fatto capitare una serie di eventi che l'avevano fatto finire a fare da bambinaia a Syd Blackwood Royce. Ma sta a voi collegare i pezzi poi quando li scrivo.

A quel punto, all'età di 13 anni, Syd era già riuscito a dare fuoco a Raventree Hall tre volte, rompersi ogni singolo arto, rompere ciò che rimaneva dei lampadari e di qualunque cosa di vetro sopravvissuta all'Apocalisse e ora la sua ultima ossessione sembrava essere la caccia. Aemond da un lato non si era mica opposto alla sua recente mania, perché il castello era già mezzo distrutto dal fatto che fosse finito il mondo, ci mancava solo Syd con i suoi scherzi magici che solo lui sapeva da dove tirasse fuori..

"ZIETTO!" urlò nelle sue orecchie, peggiorando l'emicrania lancinante (fino a che non salti nel vuoto come uno stuntman, pensò Aemond...) che già lo perseguitava da ore.

"Non sono tuo zio. Non sono neanche tuo parente." sbuffò, rettificando il grado di parentela inesistente per la cinquecentesima volta. Ma quel bimbominkia non capiva, o meglio, non voleva capire, e questo era chiaro come la neve che circondava il castello.

"Zietto, andiamo a cacciare le pantere ombra? Guarda, ora sono attrezzato." strillò, avvicinandosi al suo non-zio.

Aemond maledì di nuovo tutti quelli che aveva maledetto qualche capitolo prima, ovvero qualche anno dopo nella timeline, e abbassò il libro di magia oscura che stava consultando per trovare una soluzione al destino che gli era capitato. Il ragazzino, Syd, si piazzò di fronte a lui e con due dita spalancò la bocca, stretchandosi la pelle e spostandola per fargli vedere il suo nuovo attacco d'arte. Ora i suoi denti erano perfettamente appuntiti, ogni singolo dente sembrava un rasoio, e li aveva anche convenientemente accorciati per far risultare i canini molto più lunghi di quanto non fossero.

"Ti sei limato i denti?" Aemond si accigliò, anche se doveva dire di rispettare totalmente il commitment alla sua estetica di vampiro. Il ragazzo annuì talmente forte che tutti i suoi orecchini minacciarono di staccarsi. Ovviamente, anche quelli erano il risultato di suoi alti momenti di artismo, ed Aemond dopo la quinta volta che si era ritrovato davanti quella peste con un ago ficcato nell'orecchio e il suo sangue che colava ovunque, ci aveva rinunciato.

"Sì! Ora posso sgozzare...tagliare...maciullare tutti gli animali che incontro!" disse Syd, fieramente.

"Senti, perché non vai a cacciare qualche topo, hmm?" Aemond lo incoraggiò a levarsi, perché ogni volta che apriva bocca coincideva con una nuova fitta lancinante.

Syd sgranò gli occhi, come se cacciare pantegane fosse l'idea del secolo, e si dileguò silenziosamente nel corridoio. Come uscì, un suono assordante di armature che cadevano sulla pietra del castello fece storcere il naso al principe, ma ormai ci era abituato.

Perché dovesse badare a quel ragazzino gli dei solo sapevano dirlo, forse. Non erano assolutamente imparentati - era il prodotto di un Royce che aveva visto forse due o tre volte a Winter Hogwarts, e del fratellino mezzo scoppiato della madre di Lele e Deanys. Il Royce, Dennis, era anche lui esattamente fastidioso quanto suo figlio Syd, o forse addirittura peggio. Il genitore 2, invece, era un tizio che si faceva chiamare "Vampire", il che bastava a descrivere perfettamente il personaggio. Purtroppo però Deanys, Lele e Syd erano tutti e tre cugini, ed era quello il suo punto debole. In fondo i ragazzini valyriani erano sangue del suo sangue, i suoi preziosi nipotini, e non poteva certo negargli il diritto di avere un cugino, per quanto demoniaco ed insopportabile. Magari anche Aegon l'avrebbe voluto in famiglia - anche se di questo dubitava fortemente. Probabilmente, se in qualche strano plot twist fosse stato ancora vivo e gli avesse presentato Syd, che aveva anche avuto il tempo di conoscere prima di dippare, avrebbe fatto uno dei suoi mecojoni caratteristici e avrebbe detto "chi?".

Ma Aemond non aveva voglia di pensare a quelle evenienze, quindi avrebbe continuato a fare come Sam Winchester (anche se lui kinnava molto di più Dean sotto certi aspetti): mentire a se stesso. E soprattutto avrebbe continuato a leggere il suo maledetto libro, in cerca di una soluzione all'Apocalisse.

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