Capitolo 39 - Capo Tempesta ⛈🌧

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Uscì dalla sua stanza e prese una torcia in mano, che accese col suo strabiliante e un po' buffo potere del fuoco, che non era propriamente fuoco. Era un fuoco molto più intenso, che vibrava di fiammelle blu, ma non altrettanto luminoso come il fuoco vero e proprio. Questo fuoco non consumava, ma scioglieva, dunque doveva stare attento con la torcia se non voleva che si squagliasse come un gelato (tipico alimento del nord che purtroppo a Capo Tempesta non aveva mai assaggiato perchè non nevicava lì).

Comunque, sgattaiolando e sperando di non far notare che era in ritardo, entrò di soppiatto nella biblioteca del castello, protetta da un potente campo spettrale per proteggere il miliardo e mezzo di libri nascosti all'interno, nascosti dall'Apocalisse.

Lì teneva le lezioni sua madre, lady Shireen Baratheon, signora di Capo Tempesta e protettrice delle Stormlands, e nerd ma in senso positivo, perchè era la più grande sapiente che era rimasta a Westeros, da quando avevano chiuso le porte della Cittadella poco prima dell'Apocalisse e si erano poi dimenticati dove avevano messo le chiavi per riaprile una volta finita, dunque ora la conoscenza era perduta per sempre, in un certo senso.

Mentre Ormund stava cercando di stealthare tra gli scaffali, una figura lo stava fissando nell'ombra, dal secondo in cui era entrato.

Allungò una mano che si strinse attorno alla spalla del ragazzo, che freezò sul posto dal terrore.

L'uomo che l'aveva fermato aveva i capelli lunghi e lisci nerissimi, pesanti occhiali da sole sul viso anche se si trovava in una buia biblioteca in un castello senza elettricità e in una zona del Pianetos in cui il sole non si faceva vedere da quasi due decenni, ma era talmente epico che non poteva non indossarli. Indossava un epico giubbotto in pelle, strappato e consunto dagli anni ma in modo ganzo, non da poveraccio. Indossava sotto una camicia a fantasie a caso, palesemente ricolorata più volte con tinte fai-da-te trovate per il castello, jeans strappati neri e ricuciti con filo d'oro, e stivaletti dorati lucidissimi, sopravvissuti alla perfezione con chissà quale magia.

L'uomo si tirò su gli occhiali da sole, rivelando gli occhi blu tipici dei Baratheon.

"Ory, ancora in ritardo?!" rise sottovoce suo zio Edric Storm, cugino fraterno di lady Shireen, che abitava a Capo Tempesta assieme a loro fin da quando Ormund avesse memoria.

In effetti Edric e Shireen erano più fratelli che cugini, dato che il padre di Edric, l'ex re Robert pace all'anima sua, era il fratello di Stannis, padre di Shireen, E POI pure la madre di Edric era la sorella della madre di Shireen, dunque tecnicamente erano fratelleggianti, cugini fraterni, fratellugini.

Il ragazzo dai capelli pallidi e rossi sorrise, perchè zio Edric era un gran figo sia dal punto di vista esteriore che interiore!

"Ho avuto un altro di quei sogni..."

"Capisco." disse sempre sottovoce. "OK, ti giustifico io per il ritardo con tua madre."

I due, super mega Baratheon altissimi che arrivavano quasi a guardare da sopra gli scaffali per quanto erano alti, si avviarono all'angolo un po' più luminoso in cui si tenevano le lezioni.

Attorno ad un enorme tavolo erano riuniti un sacco di marmocchi, e una donna, altissima e dai lunghissimi capelli neri a sua volta, ma un velo a coprirle il viso. Dalla scollatura quadrangolare stile medievale del suo lunghissimo vestito si vedeva la pelle metà fatta di roccia, che continuava fin sotto il velo, e probabilmente sul viso, non che Ormund avesse mai davvero visto il volto di sua madre.

"Ory, sei in ritardo di.." la donna si alzò una lunga e strappata manica del lungo e lugubre vestito spettrale che portava, guardando l'orologio al polso. "...sei minuti!"

"Non è colpa sua, l'ho fermato io per ehmmm cose." si sbrigò Edric con un sorrisone epico sul viso, facendo sedere a forza il nipote su una sedia, vicino a un ragazzo che stava giocando alla switcheros (un sistema di gioco a magia interattiva prodotta a Yi-Ti prima dell'apocalisse) sotto il tavolo. Aveva i capelli neri dai riflessi caldi alla luce delle candele che a malapena illuminavano la sala, gli occhiali da aviatore e l'abbronzatura più tamarra sulla pelle, in qualche modo sconosciuto dato che non c'era il sole. Era più giovane di Ormund, aveva sedici anni, e aveva tutti i capelli ritti sulla testa, la rasatura a zigzag sulle tempie e un mullet lunghissimo.

Edric gli tirò una mega sberla sul retro della testa, rovinandogli la pettinatura.

"Maverick, ascolta la lady tua zia e smettila di essere un BETA!!" gridò suo padre Edric al figlio, Maverick Storm, cugino alla lontana ma anche alla vicina di Ormund, cugigino insomma, che pigolò tutto risentito. "Ma no padre! Io sono un SIGMA!!!"
"I sigma e gli alfa ascoltano le lezioni di algebra!!"

Shireen fece vabe ok e ringraziò il fratellugino, e poi tornò al libro che aveva tra le mani. 

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