Il suddetto zio in questione era scappato fuori dalla grotta con un pesante senso di nausea. Non è che fosse debole di stomaco, anzi; lui era un vero combattente di quelli fortissimi e Possenti (mai quanto Jace e Luke), non facilmente impressionabile. Non era una fighetta lui, ok?! Lui cavalcava il drago più grande del mondo, aveva preso le botte dai neonati come un vero chad fortissimo, gli avevano cavato l'occhio e non si era lamentato, studiava la lama, filosofia, eccelleva nel combattimento e nelle arti marziali! Non era un soya! Ma la vista di quel cadavere smembrato in quel modo, il rumore delle costole che si spezzavano sotto i denti possenti e poderosi di quel... non sapeva neanche se definirlo tizio. Non si ricordava che nome aveva usato e non gli interessava. In ogni caso, c'era qualcosa di quella vista che lo aveva scosso profondamente, ma non tanto perché facesse schifo... gli aveva lasciato uno strano senso di colpa? Come se dovesse chiedere scusa alla sua mommy. Chissà come stava la sua mommy nel vecchio universo...
"Noooo Vaghar NOOOO!!!" gridava una voce nella sua testa.
Si sa, quando un Targaryen nasce gli dei lanciano una moneta, e in quel momento il principe iniziava a dubitare su che lato fosse caduta la sua. Quei demoni che teneva in capa non sembravano volersi ammutolire: noooooo vaghaaaarr nooooo! gridavano, e ancora e ancora.
Non sapeva cosa significasse - ovviamente lui era un rider (non di Glovo) esperto, e Vaghar non avrebbe mai e poi mai disubbidito ai suoi ordini. Ma allora che cos'era quella sensazione di deja vu?
"Sono un vampiro naaato, raffinato!" una voce canticchiò da qualche parte vicino alla caverna, nel buio della notte. Continuò il motivetto scandendo delle note precise con un fischiettìo. "Lavoro ad orario coontinuato!"
Aemond sussultò, riportato sulla terra dalla sua trance mistica demoni in capa in cui era caduto. Quella canzoncina cantata da quella voce completamente fastidiosa poteva significare solo una cosa.
"Laavoro nel bordello di un castello~" continuò la vocina, ad Aemond digrignò i denti preparandosi al seguito. "Succhio succhio! Lecco leccoh!"
Il principe si guardò attorno con urgenza, la cantilena demoniaca mentale ormai dimenticata, perché tra le mani aveva un problema ben più grosso.
Attorno a lui c'era solo buio, neve, altro buio ed altra neve. Dove poteva essere quel piccolo-
"A-HA!" strillò qualcuno (no spoiler) dietro di lui, e in un attimo il povero principe boomer sentì un peso enorme sulla schiena, un dolore lancinante alla colonna vertebrale e il freddo gelo bagnaticcio della neve.
Con un balzo formidabile l'aggressore si rialzò, sventolando il suo mantello nero completamente distrutto come se fosse il suo più prezioso cimelio di famiglia.
Ora se ne stava lì, fiero e saltellante, davanti al principe dall'occhio di zaffiro che a stento riusciva a rialzarsi. Il ragazzo che aveva appena finito di neutralizzare il Targaryen era giovane, pallido come la luna stessa che brillava nel cielo. I suoi capelli, neri come la notte, erano arruffati e schifosi, sparati in tutte le direzioni immaginabili, e accompagnavano perfettamente il trucco pesante che portava in viso - nero l'ombretto come era nero il rossetto. Per completare il look aveva una miriade di spille da balia e stupidi gingilli argentati a forma di bara e pipistrello alle orecchie, ed un paio di occhiali da sole completamente inutili nella Lunga Notte. Indossava una giacca di pelle nera mezza rovinata, tenuta insieme per miracolo da una cinta che aveva legato in vita perché aveva perso la fibbia, ma sulla quale si era curato di attaccare una bella spilla argentata a forma di pipistrello. Da sotto la giacca di pelle si intravedeva un'altra giacca, molto più elegante ma non meno rovinata, e sotto una camicia bianca con vari fronzoli sul petto e un piccolo gioiellino di ossidiana che teneva chiuso il colletto alto. I suoi pantaloni, che ricordavano più un sacco dell'immondizia nero che del latex, erano tremendamente aderenti e all'apparenza scomodi, e gli stivali di pelle nera avevano abbastanza cighie e cinghiette da compensare la mancanza di una cintura sensata alla sua vita.
Ai piedi del misterioso vampiro raffinato, una pozza di sangue si stava formando, gocciolando da sotto il mantello.
"Ciao ZIETTO!" squillò la sua voce nella notte.
Aemond cringiò, ma si alzò immediatamente quando vide il sangue sgorgare a fiumi dal ragazzo.
"Syd, per i sette inferi." Aemond lo rimproverò, correndo a maneggiare col mantello per capire quale fosse la fonte del sanguinamento. "Non dovresti essere qui."
"Ha ha ha! Vi ho seguitiii!" cantilenò fastidiosamente Syd, il nuovo pg.
Aemond sbuffò incarognito, e alzando il mantello vide che dove una volta c'era il suo braccio sinistro ora c'era il nulla totale. Da ciò che rimaneva della manica di pelle il sangue schizzava ad intermittenza, ed Aemond si mise le mani tra i capelli lunghi e setosi e bellissimi.
"Ma come hai fatto?" sbuffò, strappandosi un pezzo di mantella con le sue mani potentissime e cercando di tamponare la ferita.
"Non te lo dico!" Syd rise di gusto.
Poi, il giovane vampiro raffinato fece un piccolo gesto della mano (quella che aveva ancora), e dalla neve qualcosa di velocissimo afferrò una caviglia del principe Aemond. Il principe sussultò, e con una mossa ninja velocissima tirò fuori una lama argentata (non Oscura Sorella) e affettò in due il nuovo nemico.
Solo dopo volse lo sguardo al suolo, e realizzò il suo errore. Ora ai suoi piedi c'era un braccio mozzato in ben due parti diverse, con lo smalto nero alle unghie rovinato e consunto.
"E dai, zietto, UFFA però!" Syd piagnucolò, offesissimo. "Era solo una meme!"
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Winter Post-Apocalypse
WerewolfE se la Lunga Notte fosse caduta su Westeros dopo la morte di Viserys I? Neri e Verdi cesseranno le ostilità per far fronte al nemico comune: la morte? Dopo che Aegon è disperso in battaglia, il Principe Aemond deve vedersela con gli Estranei e con...