Winter Post-Apocalypse

Capitolo 63: benvenuto Sabino Melcolm ⚓👱‍♂️

"Naaa, io dico che Pepe ha ragione, dovremmo passare per l'Incollatura e fare il culo romboidale ai ranocchietti! Le navi fanno schifo! Chi usa le navi al giorno d'oggi?" rispose Elettra.

"Noi Melcolm, ad esempio. E le costruiamo anche!"

Davanti a loro si era presentato qualcuno.

Aveva i capelli biondi e ricci, con la riga dalla parte e una lunga frangia a coprire metà del suo viso, malamente sfigurata da una orribile bruciatura che aveva lasciato anche il suo occhio sinistro cieco e con una fighissima pupilla bianca.

L'altro occhio era color acquamarina, lo stesso colore del suo lungo mantello su cui spiccava il disegno ricamato di un'ancora bronzata (che i nostri protagonisti non potevano vedere perché ce l'avevano davanti).

Era vestito con un elegante completo blu intenso, una camicia color bronzo e un cravattino dorato, e alla vita aveva allacciata una spessa cintura dalla fibbia a forma di ancora di rame, e dei pesanti stivali col tacco molto cunty. Appesa alla schiena portava una lunga alabarda magica (che si distingueva dalle alabarde normali perché era intrisa di magia e brillava al buio e sotto i raggi UV).

"Tu sei Sabino Melcolm!" intervenne Ken Royce, che come al solito, zitto zitto, aveva condotto di nascosto il gruppo verso Vecchia Ancora.

Sabino fece un veloce inchino (fa rima 😂) al lord Royce, e iniziò la sua esposizione di presentazione. "Grazie a lei e sua sorella, io sono vivo. Durante l'Apocalisse voi mi avete salvato dal castello in fiamme attaccato dai nemici, e vi devo la vita e tutte le nostre navi. Saremo a Bosco dei Serpenti entro pochi giorni!"

"Bosco dei Serpenti??" Chiese Pewter.

"Si, dobbiamo andare a trovare un nostro vecchio amico, lord Randy Orton Linderly, famoso per la sua condizione uhm... particolare." spiegò Beric.

Ora Pewter era ancora più incazzato perché Bosco dei Serpenti si trovava in un fiordo profondissimo sulla costa nord-ovest della Valle, e perciò voleva dire perdere tantissimi giorni di viaggio quando le sue previsioni con le cipolle tagliate a metà suggerivano che sarebbero dovuti essere nel Nord entro un giorno!

"È troppo, dobbiamo trovare un altro modo per raggiungere il nord." Sbraitò il giovane rampollo Royce, gli occhiali da sole neri che coprivano le sue iridi albine bianche e le sue pupille rosse come il sangue.

"E invece non c'è!" Insistette Sabo Melcolm.

"Ed è l'unico non pericoloso!" Continuò Robb2.

"Ciuchino!" esclamò Ciuchino.

Pewter si zittí prima di tirare qualche bestemmia agli Antichi Dèi, ma prima che potesse elencare le cose che Horuseros avrebbe potuto infilarsi su per la sua cloaca, qualcosa attirò la sua attenzione in cielo.

Una sagoma squadrata e metallica che volava nel cielo, chilometri sopra di loro, a una velocità disarmante, diretti proprio verso Nord...

Pewter sorrise in modo cattivo.

"Elettra, riesci a teletrasportarci lassù con il tuo potere elettrico, trasformandoci temporaneamente in una massa di elettroni che viaggiano alla velocità della luce per finire sopra quel trabiccolo volante?, chiese nerdamente Pewter a Elettra, che sbuffò come se le avessero chiesto di allacciarsi le scarpe.

"Ovvio che ci riesco? Andiamo!" disse, puntandosi due dita alla fronte come la mossa del suo personaggio storico realmente esistito preferito, Goku.

Al suo fianco Esmeralda la guardò inspirata e le toccò una spalla per unirsi alla scampagnata. Anche Esme si avvicinò, e Robb2 e Sabino invece si guardarono confusi tra di loro.

"Dove pensate di andare?! chiese Beric tutto arrabbiatino e minuscolo.

"A Nord senza la vostra idiozia! Addio!" ringhiò Pewter. Prima del trasferimento, Sabino Melcolm riuscì ad afferrarlo per un braccio.

"No giovane Royce, è pericoloso-!"

Non fece in tempo a finire la frase che ZZZZAP, il teletrasporto funzionò in una folgore di luce pazzesca, lasciando solo i due adultissimi Ken e Beric a terra.