Capitolo 41 - che (OO) Bret! 🙄

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La telecamera fece un giro su se stessa, e la sua presenza in questo manoscritto indica (e sativa) la presenza di Brad, oppure di Shawn Michaels. Dunque ora mi prenderò una pausa e andrò a leggere cosa ho scritto prima su di loro, perché non me lo ricordo. L'ultima volta che abbiamo visto Brad, ovvero l'anno scorso, ovvero per voi quest'anno perché non abbiamo ancora postato il capitolo, gli andava a fuoco il mantello. Poi si è rotolato nella neve sotto suggerimento di un ragazzino misterioso dai capelli color miele e gli occhi color ghiaccio, che si è rifiutato di svelare la sua misteriosa identità. Il misterioso ragazzo ha però detto di essere in cerca di Bret Hart, e Brad, contento di avere un contatto umano con qualcuno che non fossero i suoi due fratelli biondissimi e cattivissimi con lui, se lo stava trascinando in casa. Poi la telecamera si è spenta.

Ora Brad aveva finito di trascinarselo in casa, e avevano appena varcato l'entrata. Brad si girò a guardare il suo nuovissimo amico. Lo conosceva da pochi minuti e non sapeva neanche come si chiamasse, ma per lui era già come un fratello ormai!

"Papi!" Brad annunciò a gran voce, chiamando suo padre Bret. "Guarda! Mi sono fatto un nuovo amico!"

Bret, il nostro carissimo e amatissimo battitore leggen...dario, era ancora impegnato a riflettere su quanto fosse brutta la vita nel suo angolino depresso personale. Alzò lo sguardo con molta fatica (aveva dormito poco e gli bruciavano gli occhi), alquanto perplesso su come cazzo avesse fatto suo figlio a trovarsi un amico nell'Apocalisse Invernale di Ghiaccio, nel mezzo di quel posto di merda che era il Nord. Si aspettava di trovarsi qualche bestia mostruosa di fronte - non sarebbe stata la prima volta che Brad se ne tornava a casa con un orso delle tenebre per mano, tanto era disperato e solo - ma fu sorpreso di vedere che c'era effettivamente un ragazzino in carne ed ossa.

Brad si girò a guardarlo fierissimo, come se stesse mostrando un trofeo da rimirare in tutti i suoi dettagli. Notò che ora i suoi occhi non erano più color ghiaccio, ma blu scuri.

"I tuoi occhi...cambiano colore?" disse, completamente meravigliato.

"Ho la meterofobia agli occhi." il misterioso ragazzo rispose semplicemente, senza elaborare. Lasciò Brad con più quesiti che risposte, ma il suo tono era stato talmente sicuro che Brad non osò chiedere altro. "Sei Bret Hart?" chiese, rivolgendosi al battitore.

Bret si sentì quasi in colpa di starsene lì depresso e si alzò in piedi, forse più per orgoglio personale di battitore leggendario che per non mettere in imbarazzo suo figlio. Se qualcuno glielo avesse chiesto però, avrebbe detto che lo stava facendo ovviamente per non far fare brutta figura a Brad, perché era un padre bravissimo e attentissimo.

"Oplà." esclamò dalla fatica, rialzandosi. "Sì, sono io. Bret Hart. L'eccellenza della battizione. Il battitore a pagamento. Il meglio che c'è, che c'è stato e che ci sarà." disse fieramente, mettendosi le mani sui fianchi e gonfiando il petto.

Il ragazzino lo guardò con un'espressione divertita, quasi di scherno, ma non disse nulla. Bret lo guardò in silenzio per qualche secondo. Certo che gli ricordava proprio qualcuno, ma non riusciva bene a capire chi...

"Il mio amico dice che ti cercava!" Brad sorrise entusiasta, spiegando la situazione.

"Mi cercavi?" Bret chiese al ragazzino, alquanto confuso. "Ah, ho capito, sei un fan del Quidditch pre-apocalittico..."

"No." il ragazzino disse. L'ego di Bret prese una bruttissima botta, ma fece finta di niente. Il ragazzo si mise a cercare qualcosa nella sua borsa di pelle che aveva sotto il mantello.

"E allora chi sei?" chiese Bret.

Quello non rispose, interrompendolo tirando fuori un indumento dalla tracolla e mettendoglielo in mano. Bret si accigliò, parecchio confuso, e dispiegò il misterioso capo d'abbigliamento. Era una canotta beige di una tonalità davvero brutta, con una striscia nera a stelle rosse e bianche ai lati. Bret rimase a guardarla in silenzio per qualche secondo, e poi fu invaso da un fiume di ricordi...ricordi di quando il mondo non era buio e ghiacciato... anzi, ricordi ancora più antichi, ancora più ancestrali, di quando ancora non era una leggenda del Quidditch interpianetosaria....

"Per i sette inferi..." mormorò, quasi incantato, con la sua voce roca da fumatore anche se non aveva mai fumato più di 10 sigarette occasionali in vita sua. "E questo dove...ma tu chi sei?" chiese al ragazzo. Lui fece spallucce, in silenzio.

"Papi, che è quel coso?" Brad chiese, vagamente disgustato. "È orrendo."

Bret si dovette sedere, che il sangue gli stava andando alla testa dalla troppa emozione e si sa com'è quando hai una certa età (aveva poco meno di 50 anni). Si accasciò pesantemente sul ciocco di legno su cui era seduto a deprimersi poco prima, senza distogliere lo sguardo incantatissimo dall'indumento di dubbio gusto.

"Quando ero giovane..." iniziò, e Brad si sedette a terra, sapendo che stava per raccontare una delle sue storie lunghissime. Il ragazzo affianco a lui sbuffò come se in qualche modo avesse intuito cosa stava per succedere.

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