La Giuseppina Cantaluce, 14 gennaio 2020

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Sono ridotto a uno straccio. Ho fatto la notte in bianco. Colpa soprattutto della gola che mi pare l'altoforno dell'Ilva ma anche di una tosse fastidiosa che non mi dà tregua. Il dolore al petto pare scomparso (non so se sia un bene o un male). Ironia della sorte, le pasticche che mamma mi ha comprato ieri non sono altro che un integratore omeopatico alla liquirizia. Il tutto per un costo non deducibile di € 23,99. Inutile dire che non hanno sortito alcun effetto.

Ha chiamato il commissario Milesi. Voleva incontrarmi per chiarire alcuni aspetti sul mio coinvolgimento nella morte del dottor Galletta. Sentendo il mio alterato tono di voce che arrancava al telefono ha pensato bene di venirmi a trovare. La mamma, quando l'ha vista al videocitofono, è andata su tutte le furie. Le ha aperto ma ha preso il telefono e chiamato l'avvocato Gentiloni trovando solo la segreteria. A quel punto ha dato in escandescenza lasciando un messaggio al fulmicotone, il vulcano ha poi eruttato nel momento stesso in cui ha aperto la porta al commissario Milesi.

Tra i vari ingiuri e spergiuri è stato particolarmente imbarazzante quando ha preso le mie difese asserendo alla mia bontà d'animo in quanto prediletto Giuseppe del presepe vivente di Dovise: se fossi davvero colpevole Nostro Signore non avrebbe mai permesso una cosa simile. Poi è passata all'attacco, trovando in Giuseppina Cantaluce, la moglie del dottor Galletta, la sicura colpevole della morte del marito.

Il commissario Milesi era sul punto di andarsene, sul volto della mamma già si faceva strada una orgogliosa vittoria. Ma è squillato il telefono di casa e la mamma ha dovuto mollare il colpo per andare a rispondere. Il commissario ha preso allora la palla al balzo.

Mi ha confessato che Giuseppina Cantaluce è effettivamente un'indiziata. È una donna a cui piace fare la bella vita.

Cliente fissa di una clinica di bellezza, con diversi ritocchini tra botulino e mastoplastica tutt'altro che economici, non solo aveva ben due amanti (uno addirittura in paese, ma il commissario non mi ha detto il nome) ma sperperava in lungo e in largo i soldi del marito. Si dice che aspettasse solo che passasse a miglior vita per ereditare una piccola fortuna. Però ha un alibi di ferro: nei giorni in cui è stato trovato morto era in Trentino Alto Adige a godersi una settimana bianca. Sul suo profilo Facebook è presente una foto in cui compare in una vasca termale con in mano un flûte di prosecco in compagnia di uno stallone tutto muscoli.

Ma la visita del commissario mi ha dato la sensazione che fosse più per tastarmi il polso. Forse ha pensato che il raffreddore fosse una scusa dell'avvocato Gentiloni (su di lui scriverò un post molto presto) per defilarmi. È ritornata anche sui fatti di sabato notte, quelli riguardanti il raid alla villetta del nostro sindaco. Forse sa qualcosa e aspettava una mia confessione, ma ho abilmente tergiversato simulando, senza troppi sforzi, la tosse secca che non mi dà tregua. Prima di andarsene mi ha rubato una promessa sulla possibilità di fare un salto nei prossimi giorni sulla scena del crimine. Sia mai che possa venirmi in mente qualcosa che permetta una svolta nelle indagini.

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