Pesce di aprile..., 1 aprile 2020

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"Pesce di aprile, l'asino civile", così si cantilenava alle vittime dei pesci di aprile quando ero piccino. E proprio di uno di questi scherzi vi voglio raccontare in questi tempi bui nei quali di scherzare proprio non si ha voglia.

Avevo circa undici, forse dodici anni. A quei tempi era molto amico di Mirco Neretti, un ragazzo chiuso e scontroso, un modo d'essere dettato probabilmente da una situazione familiare non proprio idilliaca. Vi basti pensare che qualche anno più tardi sono venuto a sapere che il padre era stato arrestato. In ogni caso, sebbene ci siamo praticamente persi di vista, a quei tempi eravamo amiconi.

Prima di raccontarvi cosa successe quel primo aprile serve un ulteriore dettaglio. In quel periodo eravamo entrambi persi per due ragazze, rispettivamente Lucia Baraccone, Mirco, e Vittoria Ammazzalorso, il sottoscritto. Le nostre strategie di conquista erano piuttosto differenti. Io mi limitavo ad aspettare speranzoso un intervento degli dèi, Mirco era decisamente più propositivo e con una bomboletta spray scarabocchiava i muri di Dovise con scritte del tipo: "La primavera ha il tuo sguardo, Lucia Baraccone", "Quando mi specchio nei tuoi occhi vedo il cielo, Lucia Baraccone", "Per te morirei, Lucia Baraccone" e via dicendo. Qualcuno, dopo un po' di tempo, aveva aggiunto a tutte le passionali dichiarazioni d'amore del mio amico, con una parentesi graffa rovesciata sopra la A e la R del cognome, una L e una D, trasformando il cognome di Lucia da Baraccone in Baldraccone, con il risultato che la povera Lucia era diventata la zimbella della scuola.

Ma torniamo a quel famoso primo aprile.

Ricordo che era un sabato. Entrambe le nostre madri ci avevano spedito al supermercato.

Mirco aveva avvistato la professoressa Guendi, la nostra insegnate di inglese, una tipa tutta d'un pezzo, una bella donna, un po' diva a dire il vero, con solo un piccolo difetto: l'intenzione non troppo nascosta di bocciare il mio amico (e detto tra noi con ragion di causa visto il totale disinteresse di Mirco per l'inglese e lo studio in generale).

La tenemmo d'occhio senza farci notare finché abbandonò il carrello della spesa accanto al frigo dei surgelati per approcciarsi alla zona frutta e verdura.

A quel punto Mirco prese dallo scaffale una bottiglia di succo di frutta all'ananas e ne svitò leggermente il tappo prima di lasciarla, insieme a una scatola di Baci Perugina sulla quale aveva inciso in un elegante corsivo un focoso TI AMO, nel carrello colmo di roba della professoressa.

Quando poi la stessa professoressa raggiunse la cassa, scoppiò il finimondo. La cassiera le fece notare la scia di succo di frutta sul pavimento. Seguì una discussione senza fine, quindi sopraggiunse un secondo addetto che prese a svuotare l'acquistato zuppo e appiccicaticcio per sostituirlo con nuova merce, tutto a eccezione della scatola di cioccolatini che la professoressa si teneva ben stretta nella mano sebbene grondasse anch'essa succo di frutta.

Per farla breve:

1° Un anno dopo la professoressa si separò dal marito per essere stata colta in flagranza di reato a mangiare Baci Perugina prelevati dalla famosa scatola. Cioccolatini o non cioccolatini aveva davvero un amante. Si racconta poi che abbia avuto storie con diversi addetti del suddetto supermercato alla ricerca del famoso estimatore.

2° Mirco fu bocciato.

3° Di Lucia Baraccone e Vittoria Ammazzalorso si sono perse le tracce, ma sul muro di un vecchio stabile non più abitato da anni, vicino ai giardini pubblici di Dovise, campeggia ancora la scritta sbiadita "Lucia Baldraccone ti amo" in ricordo dei bei tempi andati.

4° La professoressa inserì i Baci Perugina in metà delle lezioni d'inglese che seguirono con il neo-inglesismo, se così si può definir, Perugina Kisses.

5° Al suddetto supermercato non vendono più succo di frutta all'ananas.

Mi è venuto in mente quest'episodio non tanto per lo scherzo di Mirco in sé, tra l'altro abbastanza stucchevole, quanto più perché sia ieri che oggi è capitato in due occasioni, a due delle persone a cui ho consegnato la spesa, di ritrovarsi nelle borse merce non richiesta. Si tratta nel dettaglio di un pacchetto di biscotti di pasta frolla a forma di cuore, i Cuoricini, nel caso della vedova Lucrezi che dice di non vederci ma nemmeno nulla le scappa, e un pacchetto di cornetti, guarda caso alla crema di Ananas, per una famiglia di Torre dei Gombi. Domani chiedo lumi a Laura.

Ps: Sono stato da Vanessa Love, oggi. Lo so che siete curiosi, ma il resoconto domani sera, sempre verso mezzanotte.

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