Villa Suadente, Giorno 2 Parte 3

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Per pranzo ancora coniglio, sia per gli ospiti che per il personale di servizio. Non serve fare due più due per capire che quei conigli sono le lepri rimaste folgorate al contatto con la recinzione esterna e probabilmente recuperate dalla stessa Consuelo.

Nel salone da pranzo spiccava il tavolo vuoto di Carola Bullet. Mancavano anche Vittoria e, naturalmente, il povero Piermario.

Tra tutti gli ospiti solo due persone paiono gradire la lepre nostrana allo spiedo: si tratta della marchesa-contessa Guelfa Poppi Smartinoni, il cui risucchio su ogni singolo osso è addirittura raccapricciante, e l'ispettore Gianluca Biacco che esamina, dopo averli delicatamente ripuliti da ogni lembo di carne e grasso, ogni ossicino cercando in quei resti le risposte a quesiti che si perdono nel suo passato.

Al termine del sontuoso banchetto ho lasciato che Consuelo sparisse in cucina ed evitando abilmente la contessa-marchesa, con i resti del mio pranzo, mi sono avvicinato all'ispettore e glieli ho lasciati cadere sul piatto.

― Per lei ispettore ― ho proferito con uno spirito di cameratismo tipicamente maschile.

― Grazie mille, lei è molto gentile ― ha risposto arricciando le labbra e assumendo un'espressione di studio. Ed io ne ho approfittato.

― Come vanno le indagini? ― ho domandato.

― Sono vicino a una svolta.

― Dice davvero?

L'ispettore Biacco ha fatto un convinto cenno di assenso simile a quello di un ragazzino che è vicino a fare la scoperta della vita. Ma anche io cercavo informazioni.

― Lei conosce la dottoressa Giulia Bonomelli, ispettore?

― Dovrei?

― Lavora qui.

― Mi dispiace, credo di non averla mai vista.

Non ho fatto a tempo a incalzarlo con una nuova domanda che ho scorto un'ombra sopra la mia testa e avvertito una mano agganciarsi alla mia spalla. Era Yuri Maggese, con una smorfia sferzante stampata sulla bocca. In una frazione di secondo la pressione sul nervo è aumentata a tal punto da farmi alzare dalla sedia per il dolore.

― Credevi che non ti avessi riconosciuto, Terence Hill? Adesso noi due ci facciamo una bella chiacchierata spione del cazzo.

Yuri Maggese ha raccolto un ossicino dal piatto. Me lo stava per infilare nel naso ma l'ispettore gliel'ha levato di mano e ha esclamato: ― Lucrezia, la croce!

Solo dopo sono venuto a sapere che l'ispettore Biacco aveva scorto una croce incisa sull'osso. È scattato in piedi. Un paio di mosse di Judo e Yuri Maggese si è trovato immobilizzato a terra. Dalla cucina è spuntata Consuelo. Si è avvicinata e come se nulla fosse gli ha rifilato un calcione sul volto rompendogli il naso che ha preso a sanguinare. Quindi l'ha accompagnato fuori dal refettorio. Con la coda dell'occhio li ho visti sparire nell'ascensore.

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