Un pensiero e una preghiera, 19 marzo 2020

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Circola sul web il video di un corteo di mezzi militari incolonnati in strada a poche centinaia di metri dal cimitero di Bergamo. Ne ho contati una decina, ma il numero esatto è settanta. Trasportano le bare dei miei concittadini morti nei giorni scorsi. Le portano ai forni crematori di altre regioni perché nonostante quello di Bergamo lavori ininterrottamente per tutte le 24 ore non è sufficiente a smaltire l'innumerevole quantità di feretri. Lo stesso dicasi per la camera mortuaria.

È una pugnalata al cuore, altre parole non ce ne sono per descrivere un qualcosa al quale forse mai avrei immaginato di assistere. Vi giuro che mi viene il magone.

Stasera ho acceso un lumino e detto una preghiera.

Altro, oggi, non voglio scrivere.

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