Esausto, 13 marzo 2020

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Sono demolito. Oggi ho lavorato ininterrottamente per più di dodici ore.

È angosciante. Alla radio non si parla d'altro che di Coronavirus. I contagi aumentano ormai di un migliaio al giorno. E aumenta anche il numero dei morti. Ma sono numeri che mi sembrano tutt'altro che veri. La realtà secondo me è assai peggiore. A Dovise ci sono venti contagiati ma per fortuna nessun morto.

Prima dell'ultima consegna, poco dopo le sette e mezzo, la signora Lisetta ha chiuso il negozio e mi ha invitato a raggiungere Laura e Girolamo nel retrobottega. Non vi dico le facce esauste. Non ci siamo stretti la mano, non si può più fare, ma Girolamo aveva aperto una bottiglia di Valcalepio e Laura disposto un tagliere. Abbiamo cenato insieme. È stato un bel momento. La signora Lisetta ci ha ringraziato e ha intenzione di elargire un premio a tutti e tre. Mi ha incalzato nuovamente dicendo di andare quanto prima dai sindacati per svincolarmi definitivamente dalla Medi Orobica così da potermi assumere. Anzi, sarebbe lieta se in futuro io e Laura prendessimo in mano il negozio.

Laura è una quarantenne nubile un po' sulle sue.

Girolamo al terzo bicchiere non ha potuto evitare di chiedermi in merito alla mia vita sentimentale e accennare una battuta su confetti e figli maschi. A quelle parole, Laura ha sorriso e bevuto. Io ho sorriso e bevuto. Sul tagliere non c'era più nulla, solo qualche briciola. Ho salutato e mi sono messo in macchina per le ultime due consegne.

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