Il blog di Armando

Villa Suadente, Giorno 5 Parte 1

Quando stamani mi sono svegliato il corpo di Consuelo era scomparso. Ormai è chiaro che in questo posto non sono solo, che oltre al sottoscritto e alla lunga lista di persone assassinate, c'è qualcun altro.

Ne ho avuto conferma nel momento stesso in cui ho raggiunto la fossa comune dopo aver visto una nuova scia di fumo grigiastro alzarsi dagli alberi del bosco e tagliare in due un cielo terso. Quando ci sono arrivato le fiamme stavano divorando quelli che fino a ieri erano stati gli sfortunati pazienti in cura presso Villa Suadente: Il santone, l'ispettore, Venusia, la contessa-marchesa e il formichiere.

Mentre percorrevo il sentiero un piccolo dubbio si è insinuato nella mente e come un tarlo ha iniziato a scavare tanto da indurmi, al mio rientro a Villa Suadente, a salire in camera e aprire l'armadio: all'interno c'era la mia felpa nera, quella con il cappuccio.

Sono allora sceso nello studio di Vittoria e ho accesso il pc. Sul desktop erano presenti altri video. Uno mostrava l'individuo con la felpa che tappava il water della cella del formichiere, si abbassava la zip e ci pisciava dentro prima di afferrare la testa di Carlo Colt e affondarcela mettendo fine alla sua gretta esistenza. In un secondo video l'individuo con la felpa strangolava Venusia, in un terzo legava il santone Don Luis con delle corde facendone una sorta di palla prima di scaraventargli una mazza da baseball in testa. Quindi uno stacco prima di riproporre l'individuo con la felpa mentre liberava il santone dalle corde che restava bloccato in quella posizione per il rigor mortis.

Ne ho guardato anche un quarto, sono solo pochi secondi in cui si vede la felpa con il cappuccio nella finestra alle spalle del cadavere penzolante di Consuelo.

A questo punto tutto fa pensare che l'individuo con la felpa sia io, ma non posso essere io, non ho memoria di questi fatti. No, ci deve essere per forza qualcun altro e giuro che lo troverò.