Alla Baita (Parte 7), 7 febbraio 2020

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Nessuno all'orizzonte e ha ripreso a nevicare.

Bruno non si è visto. Ho lavorato per un'oretta al gruppo elettrogeno provando in ogni modo a rivitalizzarlo. Se non ci fosse la possibilità di essere smentito dai miei colleghi che spero arrivino a breve, visto il rudere qual è, opterei francamente per una sostituzione. Se Bruno mi avesse lasciato il suo numero di cellulare gli avrei già girato almeno un messaggio dicendogli di organizzarsi per l'acquisto, il trasporto e magari anche la sostituzione: sia mai che mi tocchi trainare così a occhio e croce una slitta del peso di qualche quintale come un mulo da montagna!

Comunque, non sono affatto tranquillo. Al di là della sensazione di essere stato abbandonato nel nulla, dopo il cinghiale che mi ha fatto visita stanotte, ho paura che dal bosco salti fuori qualcosa di peggio.

A proposito: devo recuperare la pistola. Me la sono portata dietro per sicurezza ma l'ho lasciata sulla tettoia in lamiera che protegge il gruppo elettrogeno. Anche se non ho mai sparato e non sono nemmeno in grado di verificare se è carica, ho preferito averla a portata di mano.

E poi ci sono le voci.

Sarà la neve che attutisce tutti i suoni, sarà il bosco, la montagna o il freddo che nonostante i guanti e i tripli calzini forse mi sta dando alla testa, ma mi sembra di sentire saltuariamente delle voci.

Forse sto impazzendo.

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